La
diastasi addominale è una problematica frequente nel post-parto. Consiste nell’
allargamento e separazione dei muscoli del retto addominale, lungo la linea alba ovvero la linea centrale che separa i muscoli addominali di destra da quelli di sinistra.
Ne parla la dottoressa
Chiara Suzzi, chirurga dell’équipe del dott.
Ayman Ismail presso il
Maria Cecilia Hospital di Cotignola (RA).
Come si genera la diastasi addominale?
La fisiologica
dilatazione addominale durante la gravidanza provoca uno stiramento dei tessuti legamentosi e muscolari della parete addominale. Dopo il parto progressivamente la parete addominale dovrebbe tornare alla sua tonicità precedente. Non sempre però si recupera un completo avvicinamento dei muscoli retti dell’addome (la cosiddetta “tartaruga”, per intenderci).
In particolare, a livello della
linea alba (il legamento che unisce i muscoli di destra e di sinistra al centro dell’addome) rimane una zona di minore tensione. Per questo
l’addome nel punto della diastasi non riesce a contenere i visceri, quando si hanno iperpressioni addominali (sforzo fisico, manovra del Valsalva (cioè quando si spinge sull’addome) o tosse). Ma il problema si presenta anche quando si ha la pancia gonfia, per esempio dopo il pasto, per cui l'addome si protrude nella linea media sopra l’ombelico, formando come una “pinna” mediana.
Esiste un trattamento non chirurgico per la diastasi addominale?
Non esiste un trattamento non chirurgico, ma esistono
esercizi adeguati per rinforzare la parete addominale e tornare in forma dopo il parto, sfavorendo la separazione dei muscoli retti.
Il consiglio che bisogna dare alle neomamme è quello di evitare iperpressioni addominali (spingere con la glottide chiusa come per esempio facendo il classico crunch addominale), e preferire invece gli esercizi in auto-alllungamento ed ipopressione, utili inoltre a
prevenire il prolasso degli organi pelvici e l’incontinenza urinaria.
Quindi il trattamento è sempre chirurgico ma, trattandosi di una chirurgia funzionale, deve essere associato alla fisioterapia che è utile anche nella prevenzione.
All’interno della nostra equipe, è previsto infatti un programma di riabilitazione precoce che prepara all’intervento, aiuta a migliorare il risultato chirurgico ed il recupero postoperatorio. Questo programma di riabilitazione segue le linee dell’
Istituto De Gasquet di Parigi, applicando un metodo sicuro ed efficace per la riabilitazione addominale e pelvica.
Riguardo la chirurgia, come si svolge l'intervento?
L’intervento si realizza in
anestesia generale in laparoscopia: mediante alcuni piccoli buchi nella pancia, vengono introdotti una telecamera e gli strumenti per operare. Questa tecnica, oltre a ingrandire l’immagine rispetto all’occhio umano, permette un’esplorazione completa di tutto l’addome dall’interno, diminuisce il dolore postoperatorio e quindi migliora anche i tempi di recupero dall’intervento.
Le cicatrici inoltre sono molto piccole.
Vengono avvicinati i muscoli retti dell’addome verso la linea media con punti chirurgici o, nelle diastasi più severe, con una suturatrice meccanica. Quindi si mette una protesi per scaricare la tensione ed evitare la recidiva.
Quanto tempo dopo il parto si può eseguire l'intervento per la correzione della diastasi?
Se a distanza di
4 o 5 mesi dal parto è presente una distanza mediana fra i muscoli retti dell’addome, questa non regredirà. Quindi, se oltre al difetto estetico sono presenti anche sintomi di gonfiore addominale, difficoltà di digestione o dolore, allora si può già porre indicazione di intervento chirurgico.
Quali sono i tempi di recupero?
Dopo l’intervento è necessario indossare una
cintura addominale per 1 mese. Nel primo mese bisogna anche osservare un riposo relativo ed evitare sforzi e sport. Il nostro programma di recupero fisioterapico comincia già a 2 settimane dell’intervento attraverso una ginnastica dolce in auto-allungamento, che prepara i muscoli a riprendere la loro funzione.