La protezione e la cura della pelle sono fondamentali anche in inverno nonostante sia il periodo in cui di solito ci esponiamo meno al sole.
La prevenzione è importante anche per tener sotto controllo quei fattori di rischio come i raggi UV dei lettini abbronzanti, l’inquinamento o quei fattori legati al fototipo o all’avanzare dell’età. Oltretutto, proprio perché l'esposizione all'aria aperta è abitualmente più ridotta
è questo il momento migliore per affrontare eventuali cure e terapie per la pelle.
Ne parliamo con
il Dottor Daniele Venturini, Dermatologo del Ravenna Medical Center.
Quando notiamo
una lesione sulla pelle che non guarisce o anzi modifica l’aspetto nel tempo oppure se notiamo
una macchia sospetta è sempre bene rivolgersi allo Specialista che può esaminarla e consigliare eventuali esami di approfondimento. Nella fase di insorgenza, solo
raramente i tumori della pelle provocano sintomi mentre in uno stadio più avanzato possono creare dolore e dare sanguinamento.
E’ importante individuare e curare fin da subito quelle lesioni cosiddette precancerose perché possono evolvere in carcinomi.
Vediamo insieme
come si sviluppano queste importanti patologie della pelle e
come è possibile curarle.
L’INCIDENZA E I FATTORI DI RISCHIO
Secondo i dati dell’Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM) pubblicati lo scorso settembre
il melanoma è tra i tumori in crescita per entrambi i sessi, insieme a quelli che interessano pancreas e tiroide. E’ uno dei tumori principali che insorgono in giovane età e costituisce attualmente
il terzo tumore più frequente al di sotto dei 50 anni.
Tra
i fattori di rischio, il più importante tra quelli ambientali è identificato con
i raggi UV: in questo contesto sono chiare anche le indicazioni della IARC ( International Agency for Research on Cancer) secondo cui le
fonti artificiali di raggi ultravioletti come lampade e lettini per l’abbronzatura sono cancerogeni soprattutto al di sotto dei 30 anni di età.
Ci sono poi
fattori di rischio legati alla professione, come i prodotti chimici usati in agricoltura
o legati all’alterazione dello strato di ozono che causa il generale aumento di irradiazione UV. Da ricordare anche
fattori di rischio legati allo stile di vita come il fumo e l’alimentazione.
PATOLOGIE DELLA PELLE, NON SOLO MELANOMI
Quando si parla di tumori della pelle si pensa subito al melanoma perché è la forma più grave. Esistono però anche
altre lesioni tumorali che risultano
più frequenti ma solitamente meno gravi e quindi più curabili come
i carcinomi cutanei. Di questi ne esistono due tipi fondamentali:
i carcinomi basocellulari che possono originare dalle cellule pluripotenti sia dello strato basale dell’epidermide che dalla guaina esterna del follicolo pilifero, e i
carcinomi squamosi che si presentano con aspetti simili alle cellule spinose di Malpighi dell’epitelio.
I carcinomi basocellulari assumono di solito la forma di una macchia persistente, rosa, oppure di noduli di colore perlaceo che mostrano un lento accrescimento. Se abbiamo una lesione che sanguina anche occasionalmente, non si rimargina per 3 o più settimane, pur diventando “crostosa”, è bene rivolgersi allo Specialista per verificare che non stia insorgendo un carcinoma basocellulare.
I carcinomi squamosi hanno una forma più simil-nodulare con bordi più alti. Hanno una superfice squamosa, spessa ed al paziente possono sembrare una verruca.
Per la maggior parte di questi tumori l’insorgenza parte da una lesione precancerosa, presentando un quadro clinico caratteristico, solo una piccola parte insorge senza una preventiva causa esogena.
LA CHERATOSI ATTINICA
E' la più comune forma di
lesione precancerosa che se non trattata può evolvere facilmente in un carcinoma. Di solito si evidenzia maggiormente al tatto che alla vista, nelle parti del corpo più esposte al sole manifestandosi come un’area di ipercheratosi aderente, ruvida, rossastra o di color marrone, espressione di un danno delle cellule epidermiche.
Alcuni Specialisti la definiscono una vera e propria neoplasia fin dall’inizio.
LA DIAGNOSI CLINICA
Oltre all’accurato esame visivo della pelle, il Dermatologo si serve dell’
esame con epiluminescenza digitalizzata, tecnica di ingrandimento ed illuminazione della pelle che con l’aiuto di un
computer permette di evidenziare le lesioni sospette per meglio identificarle. Fermo restando che lo Specialista deve tener conto dei singoli fattori di rischio a cui è esposto il paziente, come della sua storia familiare e della predisposizione alle diverse patologie. Nei casi dubbi si può ricorrere ad un prelievo di cute, sede di lesione, ed alla sua valutazione anatomo-patologica.
COME SI INTERVIENE
I carcinomi basocellulari, se trattati nelle fasi inziali, guariscono nelle quasi totalità dei casi e spesso possono essere curati completamente grazie alla chirurgia o a trattamenti di tipo locale.
I carcinomi squamosi vanno sempre asportati chirurgicamente vista la facilità con la quale possono dare metastasi e quindi essere più pericolosi.
Per definire
la tipologia di trattamento più idonea è fondamentale valutare quanto la patologia sia più o meno diffusa sulla cute perché se diagnosticati precocemente questi tumori possono
essere eliminati quando sono ancora localizzati riducendo al minimo i danni estetici e/o funzionali.
Detto questo appare evidente come
la prevenzione rappresenti un passo fondamentale al fine di evitare eventi più importanti.
Il trattamento principale è quello chirurgico, solitamente con anestesia locale: si interviene nello stesso modo con cui si esegue una semplice biopsia cutanea. Possono essere utilizzati anche altri metodi non chirurgici, uno di questi è
la terapia fotodinamica, utilizzata prevalentemente in campo oncologico come ad esempio per le cheratosi attiniche e per alcuni tipi di carcinomi basocellulari di piccole dimensioni o localizzati in sedi di peculiare importanza estetica.
LA FOTOTERAPIA DINAMICA
Negli ultimi anni si è sviluppata una nuova opzione terapeutica utile per quei pazienti che presentano cheratosi attiniche di grado lieve-moderato; è
la terapia fotodinamica in DAYLIGHT (DL-PDT) che utilizza la luce solare come fonte luminosa
attivante un farmaco specifico (5-metilaminolevulinato).
Questo trattamento offre svariati vantaggi:
durata del trattamento-scarsità di effetti collaterali-possibilità di trattare aree estese (campo di cancerizzazione),
può essere ripetuto. Inoltre la sua esecuzione è abbastanza semplice tanto che può essere eseguito in uno studio medico senza l’utilizzo di particolari strumenti dedicati.
COME FUNZIONA?
Il Dermatologo applica sull’area da trattare un farmaco fotosensibilizzante in crema che si accumula nelle cellule alterate mediante l’azione della luce in un lasso di tempo di circa due ore. Nei giorni successivi il trattamento si verifica la morte delle cellule alterate con conseguente loro eliminazione e restituzione ad integrità della cute.