L’
Ospedale San Carlo di Nancy di Roma si è dotato di un nuovo servizio: il
Presidio di recupero e riabilitazione funzionale dedicato ai pazienti con
patologie ortopediche di natura acuta, cronica o decorsi post-chirurgici. All’interno del Presidio, in base alla diagnosi e alle indicazioni del
chirurgo ortopedico, del medico
fisiatra, e dello
staff fisioterapico vengono seguiti i pazienti applicando la vasta gamma di tecniche a loro disposizione.
Nuovi ambienti attrezzati per una riabilitazione a misura di paziente
Gli ambienti sono stati recentemente rinnovati e allestiti con macchinari di ultima generazione con intelligenza artificiale per una riabilitazione a misura di paziente. Gli spazi all’interno della struttura sono:
- Box privati per i trattamenti, per la privacy del paziente;
- Palestra con attrezzature innovative per ottenere il completo recupero muscolare, articolare e funzionale;
- Vasca riabilitativa con diverse altezze per poter eseguire diversi esercizi in ogni fase del percorso riabilitativo
Tutti i pazienti presi in carico dal Presidio di Recupero e Riabilitazione funzionale sono seguiti con
un iter diagnostico e terapeutico personalizzato, che nasce dalla collaborazione multidisciplinare tra chirurgo ortopedico, fisiatra e staff fisioterapico. Viene elaborato un
Progetto Riabilitativo Individuale (PRI), che il paziente seguirà sotto la guida costante degli specialisti e grazie a un rapporto diretto con le diverse figure del percorso.
Quando rivolgersi al presidio di riabilitazione e recupero funzionale?
All’interno dell’ambulatorio si trattato patologie ortopediche di natura acuta, cronica e post-chirurgica.
- patologie acute: come, ad esempio, distorsioni, contusioni, lesioni muscolari e legamentose, tendiniti
- patologie croniche: come, ad esempio, problematiche del sistema nervoso periferico (discopatie, brachialgia, sciatalgia...) tendinopatie, infortuni a seguito di posture scorrette
- Riabilitazione post-chirurgica: percorsi da seguire in seguito a ricostruzioni legamentose e tendinee (ginocchia, spalle, caviglie, etc.), interventi di protesizzazione, interventi vertebrali.
Gli specialisti possono scegliere tra una gamma ampia di
terapie mediche, fisiche e manuali, per offrire al paziente un iter terapeutico il più possibile efficace e su misura.
Le armi del fisioterapista: terapie fisiche, manuali e movimento
Tutte le tecniche e le terapie che possono essere adottate hanno uno scopo in comune : riabilitare il movimento degli arti e delle articolazioni lesionate, riducendo anche la sintomatologia dolorosa e infiammatoria.
All’iter fisioterapico può essere affiancato anche quello medico, con la somministrazione di farmaci per bocca, attraverso infiltrazioni o iniezioni (mesoterapia), o per ionoforesi (il medicinale è somministrato per via cutanea, in modo molto localizzato sull’area danneggiata, grazie a delle onde elettriche).
Il fisioterapista, sulla base del PRI, può accompagnare il paziente nel suo percorso di riabilitazione sfruttando tre tipologie di interventi. Le terapie fisiche, le terapie manuali e gli esercizi attivi.
Le terapie fisiche usano l’energia e si eseguono con macchinari ad hoc.
Le terapie fisiche sfruttano le energie “fisiche”, appunto, come ad esempio il calore, le onde sonore, l’elettricità, i campi magnetici, il laser.
Per applicare queste tecniche si utilizzano dei macchinari tecnologici che generano l’energia che interferisce con i tessuti dell’area del corpo da trattare.
- Ad esempio, il calore favorisce la circolazione e riduce il processo infiammatorio, facilitando anche la rigenerazione dei tessuti. La tecarterapia si basa proprio su questo assunto;
- Anche le onde sonore (ultrasuoni e onde d’urto) e il laser hanno la capacità di favorire la circolazione sanguigna e di riparare i tessuti, con un’azione antidolorifica e antinfiammatoria. Non solo aumentano la temperatura interna, ma producono anche un effetto meccanico e chimico penetrando nell’area del corpo da trattare;
- La magnetoterapia si basa invece sull’idea che i campi magnetici abbiano il potere di favorire la rigenerazione cellulare;
- L’elettricità oltre a trasportare il farmaco in regioni del corpo mirate, come già detto riguardo la ionoforesi, è utilizzata anche per l’elettrostimolazione che ha l’obiettivo di restituire tono muscolare attraverso piccole contrazioni continue indotte.
Le terapie manuali: il massaggio fisioterapico
Le terapie manuali sono invece efficaci
per ridurre dolori e tensioni muscolari. I massaggi eseguiti dal fisioterapista hanno una
funzione terapeutica e agiscono in profondità, sulla circolazione sanguigna e linfatica. Per questo devono essere fatti da mani esperte, con sequenze e tecniche ben precise.
Il movimento il palestra o in vasca riabilitativa
Nell’ultimo grande gruppo di
tecniche a disposizione del fisioterapista vi sono gli esercizi svolti attivamente o passivamente dal paziente, che recupera la capacità di eseguire movimenti in autonomia.
Possono essere suddivisi in
esercizi in palestra (kinesiterapia) e in
esercizi in vasca riabilitativa (idrokinesiterapia). L’acqua è un ambiente particolarmente favorevole alla riabilitazione perché permette di eseguire i movimenti riducendo lo sforzo del paziente.
Si tratta di esercizi semplici o complessi, a seconda del quadro clinico del paziente,
volti a migliorare l’equilibrio, la coordinazione, la propriocezione o a rinforzare la muscolatura.
Altrettanto importante è la rieducazione posturale, attraverso sequenze di esercizi mirati per correggere gli errori di postura che alla lunga possono causare dolori e disfunzioni nel movimento.