Tiberia Hospital / 24 marzo 2023

Iperidrosi e possibili trattamenti

Iperidrosi e possibili trattamenti
Con il termine Iperidrosi si indica un'alterazione della funzionalità del sistema nervoso vegetativo, che porta ad una incontrollata ed eccessiva produzione di sudore, soprattutto nelle zone di ascelle, mani e piedi. Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Magda D’Agostino, dermatologa presso Tiberia Hospital.

Iperidrosi: di cosa si tratta

Quella dell’iperidrosi è una patologia ormai universalmente riconosciuta, che può provocare forti disagi, sia emotivi che fisici, nelle persone che ne soffrono. Tuttavia, le cause sono ancora oggi riconducibili a molti fattori. Si può soffrire di iperidrosi per motivi legati all’emotività, come uno stato di ansia o di stress, o per una predisposizione personale, ma anche per via di fattori costituzionali ed ambientali. 

Le tipologie di Iperidrosi

In generale si distingue tra iperidrosi secondaria, laddove la sudorazione eccessiva sia legata ad altre patologie come obesità, ipertiroidismo, alterazioni endocrine o a terapie ormonali o farmacologiche, e iperidrosi primaria, dovuta invece al fenomeno idiopatico di cui non si conoscono le cause scatenanti. 
Esistono, in ogni caso, dei rimedi per tenere sotto controllo l’eccessiva secrezione di sudore, che può manifestarsi in uno spettro che va da un inumidimento della zona interessata fino ad un vero e proprio gocciolare.
I trattamenti contro l’iperidrosi non chirurgici, a differenza della simpatectomia che consiste nel taglio delle terminazioni nervose, prevedono l’iniezione di tossina botulinica soprattutto su mani e ascelle, ma anche sui piedi dove però gli effetti sono meno rilevanti. 

Trattare l'iperidrosi

La tossina botulinica, grazie alle sue proprietà miorilassanti, inibisce le terminazioni nervose che regolano la secrezione sudoripara della zona interessata: non si tratta, però, di un trattamento risolutivo, poiché gli effetti sono temporanei.  
La procedura consiste in piccole iniezioni a livello delle zone interessate: la botulina in polvere viene diluita e iniettata nella zona, previa una piccola anestesia con una crema, in maniera pressoché indolore. Il paziente può tuttavia avvertire un leggero fastidio legato all’inserimento dell’ago, soprattutto per le mani. A conclusione del trattamento è importante non avvicinarsi a fonti di calore o sottoporsi a stress fisici per almeno le seguenti 24 ore.  
Per questo tipo di trattamenti, previa consultazione con il medico, non vi sono controindicazioni. I risultati si mantengono per un periodo che va dai 6 ai 9 mesi, essendo la botulina una tossina termolabile con un proprio ciclo di vita. Una volta che la tossina si è denaturata, la condizione del paziente torna allo stato ex-ante, e sarà quindi necessario ripetere il trattamento.
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Revisione medica a cura di: Dott.ssa Magda D'Agostino

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