Nel nostro Paese sono più di 5.4 milioni le persone che soffrono di
patologie reumatiche, stando a quanto stabilito dalla Società Italiana Reumatologia. Spesso però non vengono diagnosticate in tempo. Per questo prestare attenzione alla sintomatologia è importante, a maggior ragione quando si manifesta su parti del corpo che vediamo e usiamo tutti i giorni: sono molto spesso le mani, infatti, a dare i primi segnali dell’insorgenza di patologie reumatiche.
Abbiamo parlato dello stato di salute delle mani come primo campanello di allarme con la
Dott.ssa Erika Meleddu,
Reumatologa presso il
Primus Forlì Medical Center.
Cosa sono le patologie reumatiche
Si tratta di patologie croniche che comportano
forte infiammazione, soprattutto delle articolazioni, ma anche di tendini e altri organi e apparati, e che possono diventare invalidanti se non gestite al meglio.
Riguardano entrambi i sessi, ma soffrirne di più sono soprattutto le
donne a diverse età. “Se parliamo di artrite reumatoide o di sclerosi sistemica, le principali manifestazioni avvengono intorno ai 40 anni, - spiega la Dottoressa Meleddu - ma altre connettiviti, come ad esempio il lupus, possono emergere anche molto prima, intorno ai 20-30 anni. Vi sono poi malattie che hanno picchi intorno ai 60 anni, come la polimialgia reumatica”.
Pur essendoci spesso una predisposizione genetica, sono
patologie multifattoriali, per cui entrano in gioco anche i fattori ambientali, come il fumo di sigaretta e le infezioni. “Il sistema immunitario si attiva per combattere un’infezione – spiega la Dott.ssa Meleddu - e poi non interrompe l’azione di difesa, finendo con attaccare se stesso. Le malattie reumatiche, infatti, sono per la maggioranza
autoimmuni”.
Le mani raccontano le patologie reumatiche
Tra le patologie reumatiche più diffuse e conosciute, vi è sicuramente l’
artrite reumatoide. “Molto spesso coinvolge le articolazioni del polso e delle mani – spiega la Dottoressa – colpendo le articolazioni metacarpo falangee, ovvero le nocche, e le interfalangee prossimali, ovvero l‘articolazione intermedia delle dita”. La sintomatologia prevede “dolore e gonfiore delle articolazioni, con rigidità soprattutto al risveglio, che impediscono il normale utilizzo delle mani, dando una sensazione di impaccio”. Solitamente sono colpite entrambe le mani in maniera simmetrica.
Un’altra patologia reumatica che può coinvolgere le mani è l’artrite psoriasica. “Questa patologia ha vari modi di presentarsi e di colpire le articolazioni. A volte assomiglia molto all’artrite reumatoide, altre può presentarsi in maniera asimmetrica – specifica la Dott.ssa Meleddu – Quello che può aiutarci a distinguere le due patologie è la presenza delle tipiche placche della psoriasi in altre parti del corpo, e la dattilite, ovvero un rigonfiamento del dito che appare tumefatto in toto. La psoriasi, inoltre, può arrivare anche a colpire le unghie (onicodistrofia), che diventano estremamente fragili, arrivando a disfarsi facilmente. Spesso viene scambiata per una infezione fungina”.
“È importante ricordare che potenzialmente qualunque patologia reumatica può dare artrite– specifica la dott.ssa - ciò che cambia sono le manifestazioni di accompagnamento”.
“Esiste anche un’altra patologia che può colpire le mani, ma è meno nota perché più rara – continua la dottoressa – ed è la sclerosi sistemica. Una delle primissime manifestazioni di questa patologia è la comparsa del
fenomeno di Raynaud”. La sintomatologia è particolarmente evidente poiché le mani del paziente cambiano colore quando esposte a temperature fredde, passando dal bianco al blu, fino al rosso. “Il cambiamento è dovuto al vasospasmo temporaneo che colpisce il microcircolo, ad esempio quando si lavano le mani con l’acqua fredda o quando si sta all’aperto con basse temperature senza guanti. Non è necessario che si presentino tutte e tre le fasi di colore, è possibile che si verifichi anche solo il passaggio tra due”. Insieme al cambio di colore, può comparire dolore. Il fenomeno di Raynaud può essere anche primitivo, cioè a sé stante, o secondario, quando invece è la spia di altre patologie, come le vasculiti e le connettiviti, come appunto la sclerosi sistemica. Per questo motivo, quando ci sono dei cambiamenti nelle mani, ne andrebbe sempre indagata la natura.
Diagnosi, prognosi e trattamento
“È importante fare attenzione ai segni e ai sintomi, perché permettono di diagnosticare la patologia in tempo” specifica la dott.ssa Meleddu. “Purtroppo ad oggi non esiste una terapia che permetta di guarire completamente dalle patologie reumatiche, ma è possibile spegnerle e frenare i danni, con i farmaci immunosoppressori. Nel caso delle artriti possiamo utilizzare i
farmaci DMARDs (Disease modifying antirheumatic drugs ). Questi - spiega la dottoressa - sono detti farmaci di fondo poiché rappresentano il cardine del trattamento, riuscendo a bloccare l’avanzamento della patologia e, se somministrati per tempo, evitare deformazioni o erosioni gravi”. Queste terapie si accompagnano spesso a farmaci utilizzati per ridurre la sintomatologia, come il dolore: “Parlando di terapia per il controllo del dolore, utilizziamo farmaci che non agiscono sullo spegnimento della patologia di base, ma che ci aiutano ad avere una qualità di vita migliore, come gli anti infiammatori e il cortisone.
È importante fare una diagnosi precoce, perché l’inizio della malattia rappresenta la finestra più importante durante la quale agire per contenere i danni. Il percorso che seguirà dipende dallo stadio della patologia, e ovviamente dalla patologia stessa. Inizialmente si effettuano controlli ravvicinati, per capire se i farmaci scelti sono efficaci, per controllarne gli effetti collaterali, e per intercettare l’insorgenza di nuove manifestazioni d’organo legate alla malattia di base. Con il tempo i controlli possono diventare annuali e ottenere così una qualità della vita assolutamente normale.