Maria Cecilia Hospital / 01 luglio 2014

Maria Cecilia Hospital - nuova Terapia Intensiva su 2500 metri quadrati

Maria Cecilia Hospital - nuova Terapia Intensiva su 2500 metri quadrati

Collegata direttamente al quartiere operatorio, dispone di 24 posti letto. Massima attenzione per il paziente: accesso alla luce naturale, abbattimento dell’inquinamento acustico e grande cura per fruibilità, comfort e igiene nel rispetto assoluto delle migliori condizioni di assistenza al malato.

Medici intensivisti, infermieri e chirurghi della varie Specialità, coordinati dal Responsabile del Servizio, Dottor Massimiliano Conte, contribuiscono al suo funzionamento 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, 365 giorni l’anno.



Sono i numeri a parlare della nuova Terapia Intensiva a Maria Cecilia Hospital (Cotignola), uno dei principali Centri di Alta Specialità e complessità diagnostica ed interventistica in Emilia Romagna e in Italia di GVM Care & Research.

Gli oltre 2500 metri quadrati disponibili, distribuiti su tre ale al 4° piano della struttura e direttamente collegati con il blocco operatorio di pari dimensioni (8 le nuove sale disponibili, una delle quali ‘ibrida’ strutturata per il lavoro congiunto di cardiochirurghi e cardiologi emodinamisti in particolari procedure, ed un’altra , neurochirurgica, predisposta per divenire ‘ibrida’ con l’installazione della Risonanza Magnetica o della Tc-Pet), sono il frutto del lavoro che ha visto impegnati, per due anni, medici intensivisti, specialisti in Chirurgia cardiovascolare, Toracica, Neurochirurgia, Cardiologia interventistica ed architetti.

“L’obiettivo era realizzare un’area multispecialistica ad Alta Intensità di cura assolutamente innovativa – spiega Massimiliano Conte, Responsabile del Servizio di Anestesia a Rianimazione – dotata di ampi spazi e delle più avanzate tecnologie di monitoraggio, che offrisse un particolare livello di osservazione ed assistenza non venendo mai meno ai migliori standard di comfort per i pazienti, mantenendo una grande facilità di manovra per gli operatori.

“I posti letti a nostra disposizione sono 24 – aggiunge Conte – strutturati su tre bracci: 20 di vera e propria Terapia Intensiva e 4 di Step Down Unit, in cui sono ospitati pazienti alla quale, superata la fase acuta, occorre un periodo di un ulteriore sorveglianza, benché non necessitino di supporto alle funzioni vitali, prima di essere trasferiti nei reparti di degenza”.

Le postazioni destinate alle coordinatrici infermieristiche sono state concepite in modo tale da garantire un costante controllo dei parametri vitali di tutti i ricoverati con possibilità di visualizzare lo “status” di ogni singolo paziente, visionare e stampare immagini diagnostiche, nonché ogni informazione inserita nello storico del malato.

Due medici intensivisti di guardia –oltre al Responsabile del Servizio – un numeroso staff infermieristico specializzato insieme alla stretta collaborazione con i chirurghi delle varie specialità (cardiochirurghi, cardiologi, emodinamisti, neurochirurghi, chirurghi toracici, endoscopisti e chirurghi generali) rendono possibile un’efficiente copertura della Terapia Intensiva 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, 365 giorni l’anno.


Come funziona la Terapia Intensiva a Maria Cecilia Hospital?

“Un ascensore ci collega esclusivamente al quartiere operatorio. Da qui accedono i pazienti appena operati, per i quali è necessario un periodo variabile, fino a 24-48 ore, all’interno di un apposito “open space”, strutturato con 8 posti molto spaziosi e disposti in modo tale da non ostacolare mai l’ intervento del personale medico ed infermieristico e attrezzati con strumentazioni multiple a disposizione degli specialisti per ogni evenienza. Le dotazioni strumentali sono collocate alla giusta altezza così da garantire un accesso veloce e la massima pulizia dell’area. Trascorse le 24-48 ore, i pazienti possono essere destinati al reparto o essere trasferiti in Step Down Unit oppure, a seguito di complicazioni, in un’altra area dedicata. In tutto il perimetro della Terapia Intensiva è stato mantenuto l’accesso alla luce del giorno, poiché l’aggancio con i ritmi circadiani favorisce il mantenimento dell’orientamento. L’abbattimento dell’inquinamento acustico è un’altra particolarità di questa Terapia Intensiva modulata altresì con 10 box insonorizzati e dotati di schermi per la cromoterapia, all’interno dei quali - il controllo di ogni box è indipendente - possiamo creare condizioni di pressione neutra, positiva o negativa: nel caso di un paziente affetto da un’infezione batterica, la pressione negativa del box è tale da non favorire la propagazione all’esterno dei germi. Oltre a ciò, in situazioni specifiche indossiamo sopra la divisa un’ulteriore protezione, smaltita separatamente, per evitare di diffondere batteri da un’area paziente ad un’altra, in quanto la massima attenzione all’igiene è per noi aspetto fondamentale del percorso terapeutico”.

Dottor Conte, ogni posto letto è dotato di telecamera, perché?

“Le telecamere non registrano immagini - per motivi di privacy - ma permettono a medici e infermieri di tenere sotto controllo visivamente il malato durante l’arco della giornata, per evitare che un paziente agitato o disorientato possa involontariamente farsi male o tentare di rimuovere dispositivi necessari alle cure. È semplicemente un’altra delle attenzioni che abbiamo per i nostri pazienti.”.

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