Primus Forlì Medical Center / 15 settembre 2022

Metabolismo lento: le abitudini da cambiare

Metabolismo lento: le abitudini da cambiare
Spesso quando si fa fatica a perdere peso si dà colpa al metabolismo lento. Ma esiste davvero? Si e no.  L’abbiamo chiesto al Dott. Massimiliano Piolanti, biologo nutrizionista al Primus Forlì Medical Center.

Il metabolismo tende a rallentare con l’età ma normalmente non così tanto da giustificare una mancata perdita di peso. Spesso quindi si tende ad usare questa espressione per giustificare una mancata di perdita di peso che in realtà è dovuta a cattive abitudini.

Che cos’è il metabolismo

Si tratta dell’insieme di tutti i processi chimici e fisiologici che coinvolgono anche la trasformazione del cibo, volti a semplificare le molecole complesse così da mantenere sempre attivo l’organismo.
Con il passare dell’età questi processi tendono naturalmente a rallentare, ma il metabolismo non cambia nel tempo tanto quanto si pensa. Si tratta infatti di percentuali piuttosto basse: a 30 anni il metabolismo funziona perfettamente, a 40 inizia a perdere un po’ di spinta ma nell’ordine del 2-3%.

Perdendo ogni dieci anni pochi punti percentuale, la causa dell’aumento di peso e dell’ipotizzato rallentamento del metabolismo è nello stile di vita.

Se infatti ci sono persone avvantaggiate per le proprie caratteristiche fisiche, fondamentale è l’ambiente in cui si vive, il regime alimentare che si segue e il proprio stile di vita: tutti fattori che influenzano il peso e il rapporto massa magra-massa grassa.

I fattori che influenzano il peso

Il metabolismo non è influenzato solo dai fattori esterni ma anche da caratteristiche personali come composizione corporea e genetica, livelli ormonali e sesso. Un altro fattore che incide sul peso, oltre alle cattive abitudini, è anche il livello di stress.

Il discorso cambia per le persone che hanno effettivamente un metabolismo basale più lento, per cause genetiche o ambientali.

Può sembrare un paradosso ma tutto ciò che rallenta il metabolismo, se assunto in maniera regolare e seguendo delle regole precise lo velocizza. Mangiare in modo disordinato, in poca quantità e mal distribuito nell’arco della giornata causano lentezza. Lo stesso vale anche per i periodi di forte stress o digiuno.

Infine, seguire una dieta per molti anni, soprattutto se fatte senza l’aiuto di un esperto, agisce negativamente sull’organismo perché ormai si è abituato a determinate restrizioni e diventa “risparmiatore” con il risultato che si mangia poco ma il peso non cala.
Viceversa, un’alimentazione regolare, sia in termini di quantità che di orari, contribuisce a mantenere il ritmo basale sempre attivo.

Come intervenire?

Per raggiungere obiettivi diversi, si deve iniziare a fare cose diverse. Se negli anni si sono ridotte drasticamente le quantità, occorre incrementare gradualmente il cibo al fine di riattivare il metabolismo. Un’alimentazione varia e sana permetterà al corpo di riattivarsi.

Al contrario, se si adotta una dieta disordinata, occorre adottare regimi specifici studiati da uno specialista dopo un’adeguata valutazione.

Mangiare sano non basta: in entrambi i casi è sempre fondamentale abbinare all’alimentazione un’adeguata e regolare attività motoria.
Per maggiori informazioni 
CHIAMA o SCRIVI
Revisione medica a cura di: Dott. Massimiliano Piolanti

condividi o salva l'articolo

Le informazioni contenute nel Sito, seppur validate dai nostri medici, non intendono sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica.

Prenotazioni e appuntamenti nel palmo della tua mano

La nuova app MyGVM ti permette di trovare il tuo medico preferito, prenotare visite, controllare l’esito degli esami direttamente dal tuo telefonino! Scaricala ora:
anni