Occhio secco nei bambini: i rischi di un utilizzo eccessivo di smartphone e TV

Occhio secco nei bambini: i rischi di un utilizzo eccessivo di smartphone e TV
L’occhio secco è una condizione piuttosto diffusa nella popolazione. Tradizionalmente ne soffrivano gli adulti, perché è legata all’età e ad alcune attività lavorative con un’esposizione prolungata a polvere, sabbia, smog, fonti luminose ecc.
Con l’impiego massiccio di smartphone, TV e PC per più ore al giorno, la sindrome dell’occhio secco si è diffusa anche tra i bambini. Una ricerca condotta dall’Università di Seul sostiene che ne soffra ben l’8.3% dei bambini che vivono in aree urbane e che utilizzano i dispositivi digitali per molte ore al giorno. La percentuale scende per chi vive in aree rurali ed ha più opportunità di vivere all’aria aperta.
Il dott. Scipione Rossi, responsabile U.O. di Oculistica dell’Ospedale San Carlo di Nancy, chiarisce alcuni aspetti. 

Come riconoscere l’occhio secco nei bambini

I sintomi dell’occhio secco nei bambini sono gli stessi che negli adulti: lacrimazione, bruciore, irritazione, occhio rosso, fotofobia, prurito, sensazione di avere della sabbia nell’occhio. Se il bambino lamenta questi fastidi, soprattutto dopo essere stato a lungo davanti allo smartphone o alla TV, è probabile che si tratti della sindrome dell’occhio secco. 

Come intervenire

In presenza di sintomi è consigliabile recarsi dall’oculista. Alcuni fastidi infatti sono comuni alle patologie refrattive comuni tra i bambini: astigmatismo, miopia e ipermetropia. Il prurito e la sensazione di sabbia nell’occhio sono invece piuttosto caratteristici. Se il bambino riferisce questi sintomi non basta vietare per un po’ la tecnologia, dal momento che l’occhio secco potrebbe anche essere provocato da un’allergia. La visita dall’oculista è quindi la scelta più indicata. La sintomatologia dell’occhio secco si cura con terapie locali: colliri e lacrime artificiali, farmaci antinfiammatori come gocce o pomate oculari. 

Ci sono conseguenze da adulti?

Non ci sono conseguenze da adulti, perché gran parte del problema dipende dal fatto che quando sono concentrati sugli schermi i bambini dimenticano di battere le palpebre. Questa azione invece serve a spalmare il film lacrimale sull’occhio per idratarlo e lubrificarlo. 

Smartphone e dispositivi digitali vanno vietati del tutto?

Oggi impedire del tutto a un bambino di usare smartphone, TV, tablet o pc è impossibile, a maggior ragione ora che questi dispositivi sono stati impiegati anche in ambito scolastico per la didattica a distanza. Non solo, questa generazione nativa digitale sviluppa da subito competenze tecnologiche che saranno sempre più indispensabili.
Tuttavia è importante ricordare l’impatto sulla salute degli occhi. Limitarne l’uso a non più di mezz’ora al giorno, preferendo attività e giochi all’aria aperta rappresenta una metodologia preventiva efficace. 
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Revisione medica a cura di: Dott. Scipione Rossi

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