Una pratica medica che affonda le sue radici nel 1800 e consente di contrastare lo stress ossidativo e l’infiammazione.
L’
ossigeno-ozono terapia è una pratica medica il cui interesse clinico è aumentato molto negli ultimi anni, grazie alla sua capacità terapeutica di
controllare lo stress ossidativo. Le prime applicazioni dell’ozono risalgono alla metà del 1800. È stato usato, nel tempo, come antisettico e per curare ferite di guerra ed effetti deleteri dei gas.
Oggi, il noto potere antiossidante dell’ozono, unito alle caratteristiche dell’ossigeno, viene utilizzato in ambito medico come
riattivante del microcircolo e immunostimolante, come
antinfiammatorio,
antidolorifico,
decontratturante, ma anche come
antivirale,
antimicotico e
antibatterico.
La struttura molecolare dell’ozono è instabile a causa dei suoi stati mesomerici presenti in natura. Tuttavia, in concentrazioni adeguate, terapeutiche, può agire come farmaco benefico grazie alla sua capacità di creare reazioni ossidative, le quali determinano un voluto effetto ossidativo transitorio che stimola il sistema antiossidante.
Dell’utilizzo dell’ossigeno-ozono terapia per contrastare gli stati dolorosi abbiamo parlato con il
dott. Antongiulio Valenzano,
anestesista e responsabile dell’ambulatorio di Terapia del Dolore di Anthea Hospital, a Bari, che lavora in équipe insieme ai colleghi, la dott.ssa Angela Lamanna e il dott. Giacomo Errico.
I vantaggi dell’ossigeno-ozono terapia
La miscela di ossigeno e ozono, grazie all’attivazione di vari fattori cellulari, consente di:
- Ottimizzare il legame tra l’ossigeno e i globuli rossi e aumentare la cessione di ossigeno ai tessuti periferici, riducendo l’ipossia con conseguente effetto rivitalizzante;
- Contrastare la componente infiammatoria immunomediata e aumentare la liberazione di citochine immunosoppressive (in particolare determina aumento della produzione di citochine antinfiammatorie, molecole che bloccano l’infiammazione) e ridurre la produzione di citochine pro infiammatorie (molecole che, invece, alimentano il processo infiammatorio);
- Aumentare la produzione di enzimi antiossidanti (glutatione perossido e superossido dismutasi) con un dimostrato effetto antiaging;
- Agire sul dolore cronico mediante la liberazione di oppioidi e di endorfine (gli ormoni del benessere che bloccano la trasmissione del segnale nocivo e rilasciano una sensazione di euforia);
- Sciogliere gli acidi grassi a catena lunga con effetto lipolitico;
- Riattivare il metabolismo muscolare in termini di rilassamento e con vasodilatazione;
- Favorire l’ossidazione del lattato ad acido lattico con conseguente neutralizzazione dell’acidosi;
- Stimolare l’aumento della sintesi di ATP (adenosina trifosfato), riserva energetica dell’organismo;
- Esplicare un’azione antisettica, battericida e virus statica, grazie alla capacità di ossidazione e, quindi, di distruzione di capsule e membrane batteriche.
Le patologie trattate con ossigeno-ozono terapia
La terapia con miscela bilanciata di ossigeno-ozono è utilizzata per il trattamento di numerose patologie. Tra le più frequenti, in ambito clinico, si riconoscono:
- Malattie della colonna vertebrale, ernia discale protrusioni discali, discopatie, sindrome delle faccette articolari;
- Gonartrosi e condromalacia rotulea;
- Osteoartrite localizzata, tendinopatie, sindromi canalicolari degli arti;
- Malattie infettive cutanee acute o croniche causate da batteri, virus e funghi;
- Sindrome fibromialgica astenica;
- Emicrania;
- Asma bronchiale;
- Malattie autoimmuni (artrite reumatoide, malattie infiammatorie croniche intestinali, sindrome di Raynaud;
- Malattie del fegato;
- Patologie polmonari croniche come fibrosi polmonare, broncopneumopatia cronica ostruttiva;
- Panniculopatia edemato-fibrosa (cellulite).
Come viene somministrata la terapia
Ad oggi sono state descritte molte vie di somministrazione della miscela terapeutica di gas di ossigeno-ozono:
sottocutaneo,
intramuscolare,
intra articolare,
insufflativo (vaginale, uterino, anale, uretrale, articolare),
sistemico (autoemoinfusione).
La tecnica infiltrativa prevede l’infiltrazione in sede articolare o para articolare della miscela di ossigeno-ozono.
Le sedute, di breve durata, sono ripetute due volte a settimana per un ciclo di 8-10 infiltrazioni.
Nelle condizioni sistemiche (patologie diffuse in un intero sistema cellulare), le tecniche di somministrazione della miscela variano e possono essere eseguite mediante ossigeno-ozonizzazione del sangue-autoemotrasfusione (GAET). È una semplice tecnica che prevede il prelievo di una piccola quantità di sangue (tra i 100 e i 200 ml) che viene ossigenato e ozonizzato e, quindi, immediatamente reinfuso. In questo caso sono previsti incontri settimanali o ogni 10 giorni circa.
Controindicazioni
La terapia con ossigeno-ozono terapia
è una terapia sicura e non provoca reazioni allergiche. La terapia con ozono è generalmente ben tollerata dai pazienti.
È possibile che, dopo il trattamento, il paziente avverta una sensazione di pesantezza e/o bruciore, di breve durata. Sono possibili alcune complicanze legate all’uso degli aghi, come la comparsa di ematomi, dolore o formicolio causati da puntura accidentale di un nervo.
Non è raccomandato eseguire il trattamento se in stato di gravidanza o se si è affetti da gravi patologie in fase di scompenso. Esiste, tuttavia, come
unica controindicazione assoluta il
Deficit di glucosio-6-fosfato-deidrogenasi (favismo).