L’infezione genitale da
papilloma virus umano (HPV) è la più comune delle malattie sessualmente trasmissibili e la più frequente nella popolazione. Si stima, infatti, che
l’80% delle donne sessualmente attive si infetti nel corso della propria vita con un virus HPV. All’
Ospedale San Carlo di Nancy di Roma è stato istituita
l’HPV Unit - un ambulatorio dedicato alla diagnosi, alla cura e alla prevenzione di questa patologia - che si avvale della collaborazione di un’équipe multidisciplinare.
L’HPV: il percorso di diagnosi
“
L’infezione – spiega il
dott. Giuseppe Sorrenti, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Ginecologia dell’Ospedale di Alta Specialità – è
frequente nelle giovani donne ed è responsabile delle neoplasie della cervice uterina. Nello specifico, il papilloma virus determina lesioni e modificazioni dapprima benigne che, se non riconosciute e trattate correttamente nel tempo, possono evolvere in una forma tumorale invasiva”.
L’HPV appartiene ad una famiglia composta da
più di cento varietà di virus e, per questo, ha effetti molto diversi a seconda del tipo e della famiglia a cui appartiene il ceppo virale con cui si entra in contatto: “Esistono numerosi ceppi responsabili della malattia – prosegue il dottore –. Tra questi, l’HPV 16 e 18 sono numeri identificativi delle tipologie responsabili dell’insorgenza della neoplasia”.
Il virus può essere
trasmesso anche quando una persona infetta non mostra segni o sintomi. Alcuni tipi di virus infettano per lo più la pelle e le mucose della regione ano-genitale, altri l’area orofaringea e laringea: “All’Ospedale San Carlo di Nancy – spiega il dott. Sorrenti – esiste
un ambulatorio dedicato per lo screening ginecologico, urologico, proctologico e otorinolaringoiatrico. In ciascun ambulatorio, vengono eseguiti i tamponi per la ricerca del virus, oltre agli
esami diagnostici non invasivi, quali la colposcopia, la balanoscopia, la laringoscopia e l’anoscopia per identificare il virus. Inoltre, per il riconoscimento e il trattamento delle lesioni precancerose, viene eseguito uno screening di coppia. Nell’uomo la patologia è spesso asintomatica, ma rappresenta una fonte di infezione per la donna. L’obiettivo in fase precoce è lo screening di lesioni benigne per ridurre il rischio che possa verificarsi una loro evoluzione”.
Il trattamento dell’infezione da HPV
“Nelle lesioni in fase precoce – conclude il Dott. Sorrenti –
la terapia consiste nella somministrazione di farmaci locali e integratori per via orale che, aumentando le difese immunitarie, riducono la possibilità che la lesione generata dal virus possa progredire. Il trattamento chirurgico, conizzazione, consiste nell’eliminazione delle lesioni individuate ambulatorialmente. Infine, esiste la possibilità di eseguire vaccinazioni per l’immunità primaria e per evitare le recidive di malattia in fase avanzata”.
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