Stretta
collaborazione pubblico-privato e
nuove tecniche interventistiche sia nel
trattamento delle occlusioni coronariche croniche (CTO) che nella
cura dei pazienti complessi ad alto rischio con indicazione clinica all’intervento coronarico (CHIP), ritenuti fino a poco tempo fa inoperabili.
Questo il monito lanciato dai massimi esperti mondiali della cardiologia interventistica al termine del
congresso internazionale Turin CTO&CHIP 2022 che si è recentemente concluso e che ha visto oltre 400 cardiologi interventisti in presenza, circa 1.500 partecipanti in streaming da tutti e 5 i continenti del mondo, 98 relatori e
24 interventi live, 7 dei quali presso il Maria Pia Hospital di Torino e 6 interventi presso le Strutture dell’Asl Città di Torino, 5 delle quali presso il Maria Vittoria e 1 al San Giovanni Bosco, testimonianza della stretta sinergia tra pubblico e privato.
Queste le parole del
prof. Sebastiano Marra, direttore del dipartimento cuore presso Maria Pia Hospital, ospedale capofila del Turin CTO&CHIP: “
La malattia coronarica è la prima causa di morte nel mondo occidentale1, ma grazie a tecniche avanzate ed eseguite in sicurezza è oggi possibile trattare pazienti una volta valutati inoperabili. Si consideri che il paziente CHIP è un soggetto complesso ad alto rischio, ma che deve essere trattato perché altrimenti la prognosi è infausta, così da trasformarlo in paziente cronico. Grazie alle tecniche oggi disponibili, abbiamo la possibilità di rimettere questi pazienti in carreggiata, offrendo loro una prospettiva di vita più lunga e migliore. Questo convegno ha in qualche modo lo scopo di sdoganare l’idea che pazienti così critici possano essere gestiti, anche grazie al lavoro sinergico dell’Hearth Team, costituito da professionisti con esperienza e know-how internazionali”.
Il congresso CTO&CHIP è stato l’occasione anche per celebrare i risultati di una collaborazione pubblico-privato che in Regione ha portato risultati positivi a vantaggio del paziente e che consente di offrire sul territorio un valore aggiunto nell’ambito del trattamento delle patologie cardiovascolari.