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Il mal di schiena può avere molteplici cause e presentare caratteristiche differenti - spiega
il dottor Paolo Regolo specialista in
Neurochirurgia nell'ospedale lecchese - che devono essere indagate attentamente con una visita preventiva per poter inquadrare la patologia e adottare l’approccio terapeutico più appropriato caso per caso”.
“La nostra colonna - spiega sempre il dottore - ha una forma a doppia S, che serve a sostenere al meglio i carichi. Se le modificazioni delle curve naturali sono lievi, si possono risolvere con esercizi di rinforzo muscolare e ginnastica posturale. Nei casi di deformazioni importanti, causate da traumi, patologie tumorali. degenerazioni dei dischi intervertebrali, ernie dove sussistono dolori continui o deficit neurologici, può essere necessario ricorrere all’intervento chirurgico”. Negli ultimi anni si sono rese disponibili alcune tecniche chirurgiche che permettono, allo stesso tempo, di rinforzare e stabilizzare la colonna vertebrale, aumentando lo spazio per i nervi in essa contenuti e correggendo anche, in buona parte, i difetti di curvatura causati dalla degenerazione progressiva della colonna stessa. Tutto ciò grazie all’utilizzo di gabbie di grandi dimensioni che, posizionate per via laterale oppure anteriore, sostituiscono i dischi degenerati. Queste gabbie, di gran lunga più efficaci delle piccole gabbiette posizionate per via posteriore, che tradizionalmente sono state usate negli ultimi anni, permettono di ottenere una “ fusione”, notevolmente più solida, tra le vertebre interessate, correggendo molto più efficacemente anche i difetti di curvatura, per degenerazione, della colonna”.
“Gli interventi di stabilizzazione o di fusione spinale di nuova generazione – prosegue il dottore - a seconda della via di introduzione della gabbia, prendono nomi diversi:
● per via laterale XLIF (Extreme Lateral Lumbar Interbody Fusion)
● per via anteriore ALIF (Anterior Lumbar Interbody Fusion)
● per via laterale obliqua OLIF (Oblique Lumbar Interbody Fusion)
● per via antero-laterale L-ALIF (Lateral-Anterior Lumbar Interbody Fusion)
Queste tecniche, inoltre, si possono associare alla classica stabilizzazione posteriore con viti e barre, ottenendo così un costrutto estremamente solido. Inoltre, le procedure XLIF e L-ALIF sono effettuate con una tecnica mininvasiva, con il monitoraggio continuo, durante l’intervento, di tutti i nervi degli arti inferiori, aggiungendo così un ulteriore elemento di sicurezza rispetto alle tecniche tradizionali. Questi approcci innovativi presentano i seguenti vantaggi:
● riduzione dei tempi di anestesia e delle perdite di sangue
● cicatrice molto piccola
● minor dolore post- operatorio
● rapida ripresa funzionale e maggior conservazione delle strutture nervose
La differenza tecnica sostanziale è che, mentre nella chirurgia tradizionale (PLF,PLIF), accedendo per via posteriore, a causa della presenza dei nervi, è possibile utilizzare solo gabbie di modeste dimensioni, con le nuove procedure, grazie ad accessi laterali, antero-laterali o anteriori, si possono inserire sostituti di disco molto più grandi ed efficaci”.