Rimozione dei nei benigni: cicatrici ridotte grazie al laser

Rimozione dei nei benigni: cicatrici ridotte grazie al laser
La rimozione dei nevi cutanei, chiamati comunemente “nei”, può essere eseguita per motivi clinici o estetici. Nel caso di melanomi o di nei sospetti, è indispensabile ricorrere alla tecnica di rimozione chirurgica, con l’asportazione completa del neo e delle sue radici.
Tuttavia, non tutti i nei sono maligni o potenzialmente tali: in alcuni casi, siamo di fronte a nei sicuramente benigni, la cui asportazione ha soprattutto un significato estetico. In questi casi, oltre a un’efficace rimozione del neo, è importante anche limitare gli esiti cicatriziali, soprattutto se il neo si trova in una parte molto visibile del corpo, per esempio il viso.
In pazienti accuratamente selezionati, oggi la rimozione dei nei benigni può essere eseguita mediante la laserterapia, una tecnica che garantisce cicatrici molto più ridotte rispetto all’asportazione chirurgica.
Insieme al Dott. Gianluca Mio, dermatologo presso Primus Forlì Medical Center, vediamo in quali casi è indicato l’uso del laser e quali vantaggi offre questa tecnica.
 

Perché scegliere la laserterapia?

La tecnica laser viene usata già da diversi anni in dermatologia. Rispetto alla rimozione chirurgica dei nei e ad altre tecniche usate in passato, come la crioterapia e la diatermocoagulazione, il laser a CO2 offre due vantaggi significativi:
  • permette di mirare nel punto esatto in cui si trova il neo e la bruciatura è molto circoscritta;
  • le cicatrici sono più piccole rispetto a quelle che si formano con le altre tecniche.

Quando si può usare la tecnica laser?

Prima di asportare qualsiasi lesione nevica, è indispensabile che il dermatologo la analizzi in modo accurato sia con l’esame clinico sia mediante l’esame con il dermoscopio, in modo da escludere che si tratti di un melanoma o di un altro tumore della pelle.
La condizione indispensabile perché si possa procedere con l’asportazione laser è che il dermatologo sia assolutamente certo che si tratti di una formazione benigna. Con il laser, infatti, il nevo viene bruciato completamente e diventa quindi impossibile eseguire a posteriori un esame istologico per appurare la sua natura.
Se c’è il minimo dubbio che si tratti di una lesione tumorale o che può modificarsi nel tempo, è indispensabile ricorrere alla tecnica chirurgica, che permette di asportare il tessuto e di analizzarlo con l’esame istologico.
Tra le formazioni neviche che si possono sicuramente togliere con la tecnica laser ci sono due tipi di nei congeniti benigni: i nei papillomatosi e i nei di Miescher, che spesso sono presenti sul viso fin dalla nascita e sono accompagnati dalla crescita di peli. «Per tutti gli altri nei, che non rientrano in queste due categorie, è consigliabile la tecnica chirurgica per poter poi analizzare il tessuto con l’esame istologico», sottolinea il Dr. Mio. 

Come si svolge l’intervento?

Prima dell’intervento, si inietta intorno al neo un anestetico locale; dopo un paio di minuti, si agisce con una sorta di “penna” che emette la luce laser. Mirando con precisione, si brucia la formazione nevica e si elimina tutta la parte visibile esteriormente. La procedura richiede in tutto 1 o 2 minuti al massimo. Al termine del trattamento, si prescrive una crema antibiotica da applicare per una settimana.
Dopo circa 7-10 giorni dall’intervento, la cicatrice generalmente non è più visibile. Per un esito estetico ottimale, è consigliabile non esporre al sole la zona in cui si è eseguito l’intervento: questo è il motivo per cui gli interventi con il laser vengono generalmente eseguiti nel periodo che va da ottobre ad aprile. L’estate successiva all’intervento, è opportuno proteggere la zona trattata con il laser con un filtro solare 50 SPF.

Il neo tolto con il laser può ricrescere?

Tutti i nevi della pelle hanno delle radici, che affondano nel tessuto cutaneo. L’azione del laser si limita a bruciare ed eliminare la porzione superficiale del nevo, visibile esteriormente. Se si desidera asportare completamente il nevo, è necessario ricorrere all’intervento chirurgico con il bisturi.
Nel caso dei nei congeniti, come i nevi papillomatosi o i nevi di Miescher, c’è la possibilità che il neo torni a crescere leggermente dopo il trattamento laser. Si tratta però di fenomeni di ricrescita che avvengono in periodi molto lunghi, generalmente 10-15 anni dopo l’intervento.

 
Ci sono controindicazioni all’uso del laser?

In generale, l’uso della tecnica laser per la rimozione dei nevi non presenta particolari controindicazioni. Piuttosto, è importante che vengano rispettate le due condizioni già citate:
  • assicurarsi che il nevo da rimuovere faccia parte delle formazioni sicuramente benigne;
  • non eseguire l’intervento nel periodo primaverile o estivo, quando la radiazione solare è più intensa e potrebbe irritare e creare macchie nella zona trattata dal laser.
Una possibile controindicazione riguarda la capacità cicatrizzante della persona che si deve sottoporre al trattamento: se interventi o traumi precedenti hanno portato alla formazione di cheloidi o cicatrici ipertrofiche, è necessario che la persona sia consapevole che anche il trattamento con il laser potrebbe dare esiti cicatriziali più evidenti. In questi casi, è importante valutare insieme al dermatologo quale sia il trattamento più adatto al caso specifico.
Per maggiori informazioni contatta la struttura allo 0543 804311 oppure TRAMITE IL FORM CONTATTI
 
Revisione medica a cura di: Dott. Gianluca Mio

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