Ospedale Santa Maria - Bari / 04 novembre 2022

Sarcoidosi, cos'è e come si tratta

Sarcoidosi, cos'è e come si tratta
La sarcoidosi, anche se inserita nel registro delle malattie rare non è una patologia così infrequente. Si tratta di una malattia infiammatoria caratterizzata dalla presenza di noduli (granulomi)  che si manifestano a livello di vari organi ed estremamente variabili per dimensioni e quantità.

Per approfondire questa patologia abbiamo intervistato la dott.ssa Anna Maria Moretti, pneumologa all'Ospedale Santa Maria di Bari. 

Dott.ssa Moretti, cos'è la sarcoidosi? 

La sarcoidosi è una malattia a decorso benigno, dove la remissione dei sintomi avviene in maniera spontanea. Tuttavia, la sua evoluzione clinica è imprevedibile, talvolta è necessaria una terapia cortisonica. I distretti del corpo più interessati sono i polmoni, la pelle e i linfonodi, ma la sarcoidosi può manifestarsi anche a carico di altri apparati, come quello urinario e osteoarticolare.

Quali sono i sintomi più frequenti?

I sintomi sono la diretta conseguenza delle manifestazioni a carico dell’organo interessato: in caso di coinvolgimento polmonare possono comprendere tosse secca, ridotta tolleranza agli sforzi, mancanza di respiro più o meno accentuata e talvolta dolore toracico. Possono comparire sintomi generici come una generale sensazione di malessere, stanchezza e alterazione della temperatura. Caratteristiche le manifestazioni cutanee: noduli violacei e dolorosi (eritema nodoso) e lesioni eritematose o maculo-papulose, che si localizzano soprattutto sugli arti, ma anche su naso e guance (lupus pernio), mentre 
in una percentuale inferiore di casi compaiono nella parte superiore del torace. 
La localizzazione a carico dell’apparato osteoarticolare è caratterizzata dalla presenza di artralgie, cioè dolore a carico di una o più articolazioni, con difficoltà nel movimento, mentre il coinvolgimento oculare è caratterizzato da alterazione della vista e comparsa di dolore e rossore oculare, glaucoma, uveite, prurito. 
Esiste anche una sarcoidosi del sistema nervoso centrale, caratterizzata da convulsioni, difficoltà della deglutizione, mal di testa e così via.

Qual è l'iter diagnostico?

Una visita specialistica è il primo passo per riconoscere la patologia: si prosegue con test ematochimici, radiografia del torace (visto il frequente interessamento polmonare) e – in caso di sospetto – si approfondisce il quadro con una Tc del torace ad alta risoluzione per verificarne la localizzazione e la diffusione.viene effettuato anche un esame oftalmologico per escludere un eventuale interessamento dell’apparato visivo, così come sono raccomandati elettrocardiogramma ed ecocardiogramma per una valutazione cardiologica, mentre la
richiesta di esami specifici deve essere orientata dalla sintomatologia riferita. 
La diagnosi di certezza deriva dall’esame bioptico, anche se in presenza di sintomi significativi una diagnosi di elevata probabilità può derivare anche dalla specificità del quadro radiologico e dalla positività del test S.ACE, l’enzima di conversione dell’angiotensina, che tende ad aumentare nelle forme acute di sarcoidosi. 

Quali sono le terapie?

Nella maggior parte dei casi, la sarcoidosi non necessita di terapia in quanto guarisce spontaneamente.
Per il dolore vengono utilizzati farmaci antinfiammatori non steroidei, mentre nelle forme sintomatiche con evidente interessamento di organi specifici si utilizzano i corticosteroidi, che hanno il vantaggio di controllare la sintomatologia e ridurre l’infiammazione.
L’uso di immunosoppressori invece deve essere limitato ai casi che non rispondono alla terapia cortisonica. La terapia comunque va iniziata solamente nelle fasi di acuzie, mentre in periodo di remissione si eseguono solo i normali controlli di routine.

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Revisione medica a cura di: Prof.ssa Anna Maria Moretti

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