La sindrome femoro-rotulea è una condizione molto comune del ginocchio che coinvolge soggetti di tutte le età sia attivi che sedentari, con un
impatto negativo sulla vita del soggetto. Ne parliamo con il con il
prof. Mario Tartarone, responsabile di Ortopedia e Traumatologia dell’
Ospedale San Carlo di Nancy di Roma.
Cosa comporta la sindrome femoro-rotulea
Il paziente affetto da Sindrome femoro-rotulea è costretto spesso a ridurre o interrompere completamente sia le attività lavorative che sportive proprio a causa del dolore diffuso intorno alla rotula che aumenta con numerose attività come salire e scendere le scale, correre, accovacciarsi o fare squat. La causa è multifattoriale e diversi sono i trattamenti sia conservativi che chirurgici a cui il paziente può sottoporsi su indicazione dello specialista ortopedico. La riabilitazione rimane fondamentale in ogni fase della patologia.
Come trattare la sindrome femoro-rotulea
"Innazitutto va inquadrato il problema" afferma il dott.Tartarone, "una volta identificato al meglio la situazione,
nel 99% dei casi il trattamento è conservativo. Questo genere di terapia può prevedere, oltre all'approccio fisioterapico, anche
l'utilizzo di un tutore che permette alla rotula di scorrere in maniera corretta. E' possibile utilizzare anche il
taping, grazie al quale vengono eliminate le contratture muscolari in maniera tale da aiutare il lavoro della rotula."
Il trattamento artroscopico
Il programma fisioterapeutico va impostato per
un periodo non inferiore ai 6 mesi. Il paziente deve seguirlo in autonomia e con l'aiuto di un fisioterapista. Qualora il problema non si risolva, è possibile sottoporsi ad un intervento artroscopo di riallineamento della rotula, ma parliamo di casi molto rari.