Città di Lecce Hospital / 19 febbraio 2020

Stenosi aortica, sintomi e trattamenti di una delle cardiopatie più diffuse dopo i 65 anni

Stenosi aortica: sintomi e trattamenti
La stenosi aortica – in base alle ultime evidenze scientifiche diffuse dalle associazioni internazionali di cardiochirurgia - è la cardiopatia valvolare più frequente non solo in Italia ma in tutto il mondo Occidentale e colpisce nei Paesi più sviluppati un individuo su 8. Dopo i 65 - 70 anni di età può essere di natura congenita o di natura acquisita. La forma degenerativa calcifica dell’anziano è quella più frequente, ed è una patologia gravata da un’elevata mortalità, se non viene trattata per tempo. Abbiamo approfondito la patologia con il dottor Luigi Specchia, cardiochirurgo di Città di Lecce Hospital.
 
Dottor Specchia quali sintomi identificano la stenosi aortica?
“I sintomi della stenosi aortica possono essere vari e vanno dai più lievi ai più gravi nelle fasi iniziali della malattia. Sicuramente prevale l’intolleranza all’esercizio fisico  da prima, successivamente poi anche a riposo e può subentrare affanno o dispnea fino ad arrivare alla angina pectoris, alla sincope e ad eventi più gravi come l’edema polmonare acuto”.
 
Come viene trattata la stenosi aortica?
“Il trattamento della stenosi valvolare aortica severa è rappresentato dalla sostituzione della valvola aortica che può avvenire o per via chirurgica mininvasiva o per via transcatetere. A Città di Lecce Hospital dal 2011 eseguiamo interventi di chirurgia valvolare aortica isolata per via mininvasiva con accesso mini sternotomico, ossia con una piccola incisione a livello sternale. Di recente abbiamo intrapreso anche un programma di sostituzione valvolare aortica in mini toracotomia antero laterale destra, un’altra tecnica mininvasiva che riduce i tempi operatori, permette al paziente un recupero in tempi brevi e limita tutti i possibili rischi legati alla chirurgia open”.
 
Quali sono i vantaggi della mininvasività?
“Quando si parla di mininvasività ci riferiamo non solo all’estensione o alla posizione della cicatrice cutanea fondamentali per ridurre il sanguinamento, il dolore e agevolare la convalescenza del paziente, ma anche alla riduzione dei tempi di circolazione extracorporea specie nei soggetti fragili e anziani. La mininvasività è favorita inoltre dall’impiego di nuove protesi valvolari – le valvole sutureless - che impiantiamo per via chirurgica in minitoracotomia e che consentono di dimezzare realmente i tempi di circolazione extracorporea e di clampaggio aortico, senza aprire lo sterno”.
 
 
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