Guidato da una
faculty di caratura internazionale, con specialisti da Italia, USA, Grecia, Germania e Svizzera, l’
appuntamento sia teorico che pratico è patrocinato dalla
“Mitral Academy” (associazione italiana indipendente per la diffusione delle migliori pratiche nell’ambito della chirurgia mitralica mininvasiva). Il Corso si propone di
evidenziare il ruolo dell’ecocardiografia tridimensionale in cardiochirurgia e nell’interventistica strutturale e si rivolge a cardiologi, cardiochirurghi, cardioanestesisti con particolare interesse per l’imaging ecocardiografico.
Cos’è l’ecocardiografia transesofagea 3D? Una tecnologia diagnostica che permette di ricostruire un’immagine tridimensionale del distretto corporeo da trattare mediante gli ultrasuoni. È attualmente l’unica metodica che permette un’alta definizione delle immagini anche in movimento e può essere utilizzata sia in fase preoperatoria per pianificare l’intervento, che in fase intraprocedurale, ovvero come monitoraggio durante la procedura stessa.
“L’obiettivo del corso è quello di permettere all’ecocardiografista di avere una visione ad ampio spettro ed approfondita sulla metodica transesofagea, di saper acquisire, ottimizzare e analizzare dataset 3D e di comprendere a pieno il proprio ruolo avendo un confronto diretto con cardiochirurgo ed interventista, in particolare nella valutazione preoperatoria e intraoperatoria delle valvulopatie”, commenta il
dott. Corrado Fiore, Responsabile Scientifico del corso e cardiologo di GVM Care & Research.
I
principali vantaggi si hanno nella definizione di una
diagnosi preoperatoria ancor più precisa e di conseguenza con una
ricaduta sul successo dell’intervento stesso: più l’ecocardiografia è accurata, maggiori sono le probabilità di successo. In alcuni ambiti, come negli interventi di riparazione della valvola mitralica, non si può prescindere tutt’oggi dall’impiego dell’ecocardiografia 3D.
Oltre all’accuratezza e alla precisione diagnostica, tra i vantaggi vi è anche la riproducibilità dell’esame: con un buon training alle spalle, gli operatori riescono ad uniformare la prestazione. A differenza dell’ecocardiografia 2D, il cui esito è soggetto a valutazione soggettiva dell’operatore, infatti, l’ecocardiografia tridimensionale, che si avvale di nuovi software basati sull’intelligenza artificiale per l’elaborazione dei parametri rilevati, consente di arrivare ai medesimi risultati e valutazioni, a prescindere dalla struttura in cui viene eseguita.
Il corso si articola in lezioni teoriche, workshop e prove pratiche, come ad esempio le
sessioni “hands-on” su manichini-simulatori di ultima generazione, che permettono un approccio molto realistico e vicino alla realtà.
Il corso è arricchito inoltre da
letture magistrali a cura di nomi illustri quali
David Adams, uno degli specialisti più affermati nel campo della ricostruzione della valvola mitrale e presidente del Mount Sinai Health System di New York, USA (
“Degenerative repair in Barlow’s disease. State of the art”),
Mani A. Vannan, responsabile dell’imaging cardiovascolare al Piedmont Heart Institute di Atlanta, USA (
“Transesophageal Echocardiography (TEE) and Intracardiac Echocardiography (ICE) for guiding percutaneous procedures. State of the art”;
“How has 3D echocardiography impacted our daily clinical practice?”),
Hans-Joachim Schäfers, uno dei pochi specialisti al mondo che impiegano l’ecografia 3D per le riparazioni della valvola aortica e direttore del dipartimento di chirurgia toracica e cardiovascolare al Saarland University Medical Center di Amburgo, Germania (
“Aortic Valve Repair - The basics. State of the Art”).
Ulteriore plus del corso è la possibilità di assistere a un intervento live di riparazione mitralica in mininvasiva, eseguito dal
prof. Giuseppe Speziale, presidente della Mitral Academy e coordinatore nazionale delle cardiochirurgie di GVM Care & Research.
Le sessioni prevedono infine discussioni collegiali: 7 casi per analizzare perché sia meglio utilizzare la tecnologia tridimensionale rispetto alla bidimensionale; 6 casi in merito all’impiego per il trattamento delle patologie delle valvole aortica e tricuspide; 5 casi relativi all’utilizzo per procedure percutanee in casi complessi.