Maria Cecilia Hospital / 26 aprile 2018

Maria Cecilia Hospital: l'angiografia senza mezzo di contrasto

Maria Cecilia Hospital: l'angiografia senza mezzo di contrasto
Rispetto al recente passato oggi è possibile eseguire angiografie, cioè lo studio radiologico dei vasi sanguigni, senza ricorrere all’utilizzo del mezzo di contrasto iodato. Questo è possibile sostituendo il liquido - non privo di possibili effetti collaterali - con un gas normalmente presente all’interno del corpo umano: l’anidride carbonica (CO2). 

“L’angiografia - chiarisce il Dottor Fausto Castriota, Responsabile dell’ Emodinamica e della Cardiologia Interventistica ed Endovascolare di Maria Cecilia Hospital - è un esame diagnostico che permette di visualizzare qualsiasi distretto arterioso. Questo si esegue allo scopo di adottare la migliore strategia terapeutica nel trattamento dei pazienti colpiti da alterazioni ed ostruzioni della rete vascolare".

L'indagine in questione consente d’indirizzare lo specialista al livello terapeutico più appropriato individuando le anomalie presenti, ad esempio, gravi patologie degli arti inferiori.
A Maria Cecilia Hospital l’angiografia con anidride carbonica trova indicazione soprattutto nei malati che provengono dal Dipartimento del Piede Diabetico. Questi molto spesso sono affetti da una concomitante ridotta funzionalità renale. Il mezzo di contrasto tradizionale, infatti, dopo essersi legato al sangue del paziente ed aver esaurito il suo compito di evidenziatore della morfologia e del decorso dei vasi sottoposti ad indagine, viene eliminato tramite il filtro dei reni. In ragione di questo limite è controindicato in chi rivela un pregresso deficit a carico di entrambe le ghiandole escretorie.

“Il percorso che oltre due anni fa ci ha portato ad usare l’anidride carbonica al posto del mezzo di contrasto iodato classico - aggiunge il Dottor Castriota - è stato studiato assieme ad un’azienda partner italiana. L’obiettivo era quello di rendere il metodo altrettanto efficace in rapporto alla metodica consolidata. Questa strategia ci permette di ottenere qualità e definizione dal puno di vista diagnostico e d'immagine, senza interferire sulla precaria funzione renale del paziente".

L’attenzione dell'equipe si è quindi concentrata sull’anidride carbonica, in quanto gas già presente nel nostro organismo ed espulsa attraverso i polmoni con la respirazione. Dopo una serie di miglioramenti tecnici, oggi la CO2 non è sfruttata solo nei tempi del pre-procedura, bensì nella fase interventistica vera e propria guidando la mano dello specialista in sala operatoria, riducendo sensibilmente le possibili complicanze legate all’iniezione del liquido di contrasto e senza inficiare le capacità dell’operatore e i risultati clinici.

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