L’équipe di
Ortopedia dell’
Ospedale Cortina - Ospedale polispecialistico accreditato SSN, ha effettuato un particolare intervento su un giovane affetto da emimelia: una particolare malformazione congenita che colpisce un bambino su 1 milione
(dati Orpha.net) causando
un’anomalia e un difetto nella crescita degli arti. L'intervento ha permesso di risolvere i dolori connessi alla patologia restituendo al paziente la possibilità di deambulare correttamente.
L’emimelia è una patologia che si sviluppa nel feto e genera
la mancanza di alcuni segmenti ossei, specialmente negli arti. L'anomalia viene diagnosticata in fase neonatale ed è tutt’oggi una patologia che si tratta difficilmente a causa dell’estrema diversità in cui si manifesta in ogni paziente.
Il 29enne di Conegliano soffriva in particolare di
un’agenesia - termine che indica l’assenza di una sezione anatomica -
della parte laterale della gamba e del piede, una forma particolare di emimelia che colpisce un individuo ogni 50mila.
Nato
senza il perone, era stato sottoposto nel tempo a 5 interventi correttivi eseguiti in altre strutture, che avevano tentato di dargli un appoggio correttivo plantigrado che fosse più vicino possibile al passo naturale. Interventi eseguiti fino a 12 anni prima del suo incontro con i medici dell’Ospedale Cortina che per la morfologia stessa del piede, avevano dato risultati transitori e lo avevano portato nel tempo a
una deviazione in valgismo della tibia.
“
L’appoggio sul piede era alterato e la deambulazione non era naturale – spiega il dottor Davide Paratore, responsabile f.f. dell’U.O. di Ortopedia e Traumatologia di Cortina –. Questo gli provocava
molto dolore. L’intuizione per trattarlo ci è arrivata grazie allo studio della funzionalità del piede stesso: riscoprendo principi che risalgono agli anni '60 di due grandi studiosi, quali Viladot e Lelievre,
abbiamo apportate due piccole correzioni al piede per permettergli di camminare in carico in maniera plantigrada, consentendo una deambulazione il più normale possibile”.
L’équipe ha così eseguito due osteotomie correttive con modifiche al retropiede (calcagno) e all’avampiede,
risolvendo così
sia il dolore che le problematiche di deambulazione.
Dimesso dopo un giorno di degenza, il giovane è tornato a camminare con il supporto delle stampelle a due settimane dall’intervento e d
opo circa un mese gli è stato possibile riprendere a camminare in autonomia.
“Prima di conoscere il dott. Paratore, nessuno specialista aveva voluto operarmi: il rischio dell’intervento era troppo grande a causa della
scarsa circolazione sanguigna nell’arto. Fortunatamente l’équipe dell’Ospedale Cortina è riuscita a trovare la strada giusta! – racconta il ragazzo –. Dopo l’intervento mi aspettavo forti dolori, come in seguito alle precedenti operazioni che mi avevano costretto a stare fermo fino ad un anno. Invece,
oggi non provo più dolore. Sono rimasto sorpreso e molto soddisfatto:
in un paio di mesi ho ripreso a camminare in autonomia e a lavorare, sono infatti tornato al mio impiego di metalmeccanico, in piedi 8 ore al giorno! D’accordo con il dott. Paratore, vorrei sottopormi ad un ulteriore intervento in autunno che mi consentirà di raddrizzare ulteriormente il piede e il segmento tibiale”.