La
cornea è una membrana trasparente che costituisce la porzione anteriore dell’occhio e rappresenta la
lente più potente dell'apparato visivo. La sua funzione è quella di permettere il passaggio della luce verso le strutture interne, facendo convergere i raggi luminosi verso la retina.
Ci sono diverse patologie che possono rovinare la cornea. Principalmente si tratta di alterazioni che determinano perdita della trasparenza oppure modifiche di curvatura che possono portare ad un progressivo deficit visivo permanente.
Le
patologie più diffuse sono il
cheratocono e la cornea guttata, o distrofia di Fuchs, alle quali si aggiungono le cicatrici o opacità post infettive.
In questi casi la cornea si rovina in maniera progressiva.
Nel cheratocono si assottiglia assumendo una forma appuntita, di conseguenza
la vista diventa distorta e sempre più sfocata. Con la
distrofia di Fuchs, invece, quello che si rovina è lo strato più interno chiamato endotelio, provocando un rigonfiamento della cornea che diventa sempre più spessa e la
vista sempre più appannata.
“Oggi, grazie alle tecnologie d’avanguardia si ha la possibilità di intervenire sostituendo soltanto la porzione di cornea danneggiata - spiega il
Dottor Cataldo Russo, specialista in
Oculistica presso l’
Ospedale San Carlo di Nancy di Roma - nella fattispecie, si parla di
Chirurgia lamellare della cornea, che consiste nella sostituzione di singole porzioni, dette lamelle, ovvero una sostituzione selettiva solo degli strati colpiti anziché dell’intera cornea”.
La cheratoplastica lamellare può essere anteriore o posteriore. Quella anteriore si perfeziona eseguendo la sostituzione degli strati più superficiali che possono essere separati dallo strato profondo mediante dissezione pneumatica, cioè attraverso l’iniezione di una bolla d’aria all’interno della cornea; tale tecnica rappresenta il trattamento chirurgico scelto per la maggior parte delle patologie corneali in cui l’endotelio è sano, come ad esempio il cheratocono, le cicatrici superficiali e profonde o le distrofie dello stroma corneale.
La cheratoplastica lamellare posteriore, cioè la cheratoplastica endoteliale, si è ormai affermata come tecnica di scelta nel trattamento dello scompenso corneale e consiste nella sostituzione dell’endotelio corneale, cioè lo strato più profondo.
“Pertanto, sia che si tratti di cheratocono o malattia di Fuchs, quando la vista non è più sufficiente, al fine di ripristinare la trasparenza della cornea e permettere il recupero visivo al paziente, occorre procedere con un
intervento di trapianto di cornea”, conclude il Dott. Russo.
Per maggiori informazioni o per prenotare una visita contatta l'Ospedale San Carlo di Nancy allo 06.39976111 oppure tramite form contatti