Dietro il
senso di vertigine, si possono riconoscere diversi stati: la
vertigine tout court, ossia l’Illusione di rotazione propria o dell’ambiente circostante,
l’oscillopsia, ovvero l’impressione di movimento non rotatorio dell’ambiente, la
dizziness che consiste in un rapporto alterato con lo spazio ed infine
il disequilibrio. Questi stati non sono certamente sinonimi, tuttavia sono tutti sintomi frequenti, che possono dipendere anche dall’orecchio.
Vertigini, oscillopsia, dizziness e disequilibrio
hanno una genesi multifattoriale e vanno indagati da diversi specialisti tra i quali l’otorinolaringoiatra, o meglio l’audiovestibologo, che studia in modo specifico le funzioni del nervo stato-acustico, le sue connessioni con altri organi e/o apparati ed il controllo e l’integrazione di essi a livello cerebrale.
Ne parla la
dott.ssa Barbara Mafera, otorinolaringoiatra dell’
Ospedale San Carlo di Nancy.
Cosa sono le patologie audio - vestibolari e quali sono le più comuni?
Le patologie audio-vestibolari sono problematiche che provocano
disturbi dell’udito e/o dell’equilibrio. Sia i sintomi uditivi quali riduzione dell’udito e acufeni, che quelli vestibolari (dell’equilibrio appunto) possono originare anche dall
’orecchio interno sede del vestibolo.
Perché si innesca il senso di vertigine?
Normalmente
siamo in equilibrio grazie alla concordanza di informazioni che arrivano al cervello dai due lati del nostro corpo. Quando uno dei due labirinti (le strutture anatomiche dell’orecchio da cui dipende l’equilibrio) o dei nervi vestibolari subisce un danno e funziona meno o non è più funzionante, allora
il cervello non è più in grado di mantenerci in equilibrio e si genera la vertigine. La vertigine quindi non è altro che il risultato di stimoli di diversa intensità provenienti dalla periferia del corpo alla centrale operativa ossia il nostro sistema nervoso centrale. A volte il danno è a livello cerebrale o cerebellare (del cervelletto) e in questo caso si parla di vertigini centrali.
In cosa consiste il trattamento delle vertigini?
Per trattare le sindromi vertiginose bisognerebbe di preferenza
intervenire sulle cause. Se non è possibile, invece, si interviene sulla sintomatologia che è certamente intensa e sconvolgente. Un esempio è il
trattamento degli otoliti, una patologia che consiste nell
’accumulo di calcoli simili a petruzze nei canali semicircolari dell’orecchio e che causa una vertigine periferica (in gergo tecnico, VPPB vertigine parossistica posizionale benigna). Il trattamento consiste in delle
manovre terapeutiche che servono ad allontanare fisicamente gli otoliti dai canali semicircolari.
Le terapie sintomatiche sono invece utilizzate quando c’è una
sintomatologia acuta, allo scopo di alleviare la sofferenza del paziente. Servono ad
inibire i sintomi tipici delle patologie vestibolari: nausea, vomito, tachicardia, sudorazione. Molte volte vengono associate anche terapie antinfiammatorie in base all’agente causale della sindrome vertiginosa. Nelle
vertigini ricorrenti, accanto al trattamento della fase acuta sono indicati, nelle fasi intercritiche, farmaci antiossidanti e stimolanti insieme ad esercizi vestibolari specifici (riabilitazione vestibolare).
Le patologie audio - vestibolari si possono prevenire?
Nel caso delle patologie audiovestibolari non si può parlare di una vera e propria prevenzione specifica, questa è possibile soltanto per i
disturbi uditivi provocati dall’esposizione ai suoni molto intensi e prolungati. Certamente la prevenzione dei fattori di rischio cardiovascolari e delle patologie infiammatorie, infettive trovano applicazione anche in questo settore.
Qualora si dovessero avvertire sintomi spia quali
deficit di udito, mal d’orecchio, ronzii o fischi percepiti in assenza di stimoli esterni (acufeni), instabilità e/o franche vertigini è consigliabile rivolgersi al proprio medico di base che dovrà indicare una serie di accertamenti fra cui sicuramente una visita specialistica dall'otorinolaringoiatra.