La chirurgia addominale in laparoscopia è una
tecnica miniinvasiva. Si tratta di un approccio che consiste nell’inserimento, attraverso 3 piccoli incisioni di 5/12 mm di grandezza sulla parete addominale di:
- una piccola sonda dotata di telecamera e collegata a uno schermo ingrandente (laparoscopio);
- strumenti chirurgici laparoscopici.
Con la tecnica laparoscopica si ottengono diversi vantaggi nella patologia di parete, rispetto alla tecnica chirurgica tradizionale (open). Per citarne alcuni:
- una visione di tutta la parete addominale che permette di correggere difetti della parete addominale non visualizzabili con la diagnostica radiologica, con delle reti (protesi) che vengono fissate in maniera più sicura ed estesa. Ciò garantisce la riduzione del rischio di recidiva;
- inoltre, non effettuando un taglio della parete si evita di creare altri lesioni della parete addominale stessa, che potrebbero aumentare il rischio di causare nuovi difetti;
- ovviamente il decorso post operatorio è migliore sia dal punto di vista del dolore che della ripresa delle attività fisica quotidiana e sportiva.
Con la laparoscopia è possibile trattare chirurgicamente alcune patologie piuttosto frequenti come il laparocele (cioè il cedimento della fascia muscolare, lungo un taglio chirurgico di un precedente intervento) e
l'ernia della parete addominale (
ernia ombelicale,
ernia inguinale,
ernie epigastriche o altre ernie della parete addominale).
Queste patologie sono benigne, ma possono causare danni gravi alla salute dei pazienti, per esempio, la fuoriuscita di organi interni (
intestino,
grasso addominale). Si potrebbe così creare un stato di
incarceramento (cioè, una condizione in cui non si riesce a reintrodurre dentro l’addome l'intestino o il grasso, provocando quindi sofferenza degli organi coinvolti, ischemia, perforazione, peritonite, infezione, dolore).
Non dimentichiamo poi il lato estetico che viene corretto correggendo le ernie e la diastasi.
Il dott. Ayman Ismail, medico chirurgo di
Maria Cecilia Hospital e
Salus Hospital in équipe con il
dott. Francesco Di Capua e la
dott.ssa Chiara Suzzi, spiega in che cosa consiste la chirurgia addominale in laparoscopia e quali sono i vantaggi per i pazienti..
Come si esegue un intervento di chirurgia addominale in laparoscopia?
In primis si eseguono delle incisioni di dimensioni minime sulla parete addominale. Attraverso queste incisioni si inserisce il laparoscopio. A questo punto, si soffia una piccola quantità di gas all’interno della parete addominale, con lo scopo di creare una spazio per poter introdurre gli strumenti chirurgici. La strumentazione ha un diametro estremamente ridotto, di massimo 5 mm.
Il chirurgo quindi opera guardando le immagini riprodotte sullo schermo, in alta definizione e ingrandite.
Quali patologie possono essere trattate?
Oltre che per il laparocele, l’ernia addominale e diastasi dei retti, la laparoscopia è una tecnica eccellente in mani esperte nel trattamento chirurgico di diverse patologie. Si possono eseguire interventi di colecistectomia, e interventi per il trattamento di:
appendicite, patologie benigne e maligne dell’intestino e dello stomaco, patologia del reflusso gastro-esofageo ecc.
Inoltre la tecnica chirurgica laparoscopica può essere utilizzata anche per eseguire interventi mininvasivi di chirurgia bariatrica (
chirurgia per la cura dell’obesità). Ovviamente anche noi applichiamo la te
cnica laparoscopica per la chirurgia dell'obesità. Questo tipo di intervento viene effettuato da me e dalla mia equipe presso il
Maria Cecilia Hospital a Cotignola (
Ravenna) e all’ospedale
San Pier Damiano a Faenza.
In cosa consiste l’intervento per il laparocele e le ernie in laparoscopia?
L’intervento si svolge sempre con l’inserimento del laparoscopio attraverso queste piccole incisioni, dove vengono introdotti dei Trocars. Si posiziona una sorta di rete di contenimento che viene fissata alla fascia addominale dall’interno, per riparare il difetto.
Come ci si prepara all’intervento?
Prima dell’intervento si fanno alcuni esami pre-operatori standard come ECG e analisi del sangue. In alcuni casi può essere utile completare questi esami con la
diagnostica per immagini e quindi con
ecografie o
TAC.
In base a questi esami, all’anamnesi e alla visita pre-chirurgica, il medico valuta il quadro clinico del paziente e lo ammette all’intervento.
Quali sono i vantaggi rispetto alla chirurgia tradizionale?
La chirurgia addominale in laparoscopia, come tutte le tecniche mininvasive, riduce il sanguinamento,
il coinvolgimento dei tessuti sani e il dolore post-operatorio,
riduce il rischio di infezioni, i
l rischio di recidive.
In genere anche il recupero e il ritorno alla vita quotidiana sono più brevi.
C’è un ulteriore vantaggio che è quello estetico, perché si evita di lasciare grandi cicatrici sulla parete addominale.