Adenomi dell’ipofisi: dai sintomi al trattamento

Adenomi dell’ipofisi: dai sintomi al trattamento
Gli adenomi dell’ipofisi sono patologie piuttosto rare e rappresentano circa il 10-15% di tutte le neoplasie intracraniche più comuni, dati della Società italiana di Neurochirurgia. La maggior parte degli adenomi sono asintomatici e vengono rilevati casualmente a seguito di indagini strumentali (Risonanza Magnetica) effettuate per altri problemi di salute. 
Ne parliamo con il Dottor François Lechanoine specialista in Neurochirurgia a Primus Forlì Medical Center, Ospedale Cortina e Maria Cecilia Hospital.

Che cos’è l’ipofisi?

L’ipofisi è una ghiandola, inferiore a 1 cm di diametro, situata nel cranio sotto i nervi ottici, contenuta in una sella ossea, localizzata dietro il naso, tra gli occhi. Può essere definita come il “direttore d’orchestra" dell’attività endocrina della maggioranza degli ormoni, regola il metabolismo dell’organismo, la sua crescita, la gravidanza e l’allattamento, il comportamento sessuale e la funzione riproduttiva, la risposta agli stress etc.
Un disturbo nella produzione di una delle linee ormonali ipofisarie (ACTH, TSH, GH, PRL, ADH, Ossitocina, LH e FSH) può portare a patologie potenzialmente gravi ed essere, infatti, la sede dello sviluppo di lesioni cistiche o tumorali, prevalentemente benigne, la più frequente è l’adenoma ipofisario.

Che cos’è un adenoma ipofisario?

L’adenoma ipofisario è uno sviluppo anomalo di una parte dell’ipofisi e delle sue cellule. Può essere secretante (se contiene cellule produttive di ormoni) oppure non secretante; microadenoma (se misura meno di un centimetro) o macroadenoma (se le sue dimensioni superano il centimetro). 
In base alla tipologia, localizzazione e grandezza, l’adenoma può provocare:
- una sindrome di ipersecrezione: produzione di troppi ormoni (TSH, prolattina, ACTH, ormone di crescita), che causano uno squilibrio significativo nel funzionamento dell’organismo (Morbo di Cushing, Acromegalia, Prolactinoma)
- una sindrome d’insufficienza: l’adenoma prende lo spazio del resto della ghiandola impedendone il normale funzionamento, che provoca una ridotta produzione degli altri ormoni (ipopituitarismo)
- una sindrome di massa: crescendo, l’adenoma può comprimere i nervi ottici, con compromissione della capacità visiva o una riduzione del campo visivo.

Come si riconoscono i sintomi dell’adenoma ipofisario?

Secondo la presenza di una o più delle sindromi descritte in precedenza, i sintomi provocati da un adenoma possono essere: 
  • problemi mestruali 
  • secrezione mammaria
  • alterazioni del viso, delle mani e dei piedi
  • diabete, ipertensione 
  • diminuzione della libido, sterilità 
  • sudorazione, eccessivo aumento della crescita dei peli 
  • gigantismo di bambini o adolescenti 
  • fragilità della pelle, smagliature 
  • osteoporosi, stanchezza, visione offuscata, mal di testa
In presenza di questi sintomi il medico o lo specialista possono prescrivere esami del sangue, per verificare un eccesso o carenza di ormoni prodotti dall’ipofisi, delle urine e la risonanza magnetica, che identifica lesioni anche di piccole dimensioni.

Quali sono i vantaggi di un approccio multidisciplinare nel trattamento/controllo dell’adenoma?

Il lavoro di equipe è fondamentale per diagnosticare precocemente questa patologia rara. La diagnosi e il trattamento dell’adenoma, infatti, richiedono la collaborazione tra diversi specialisti, il medico curante, con un attento esame obiettivo, l’endocrinologo in presenza di sintomi ormonali o neurologici, l’oculista per le alterazioni del campo visivo, neuroradiologo, per interpretare le immagini ipofisarie e infine il neurochirurgo che procede all’asportazione.
Inoltre l’approccio multidisciplinare consente di esaminare ogni singolo caso così da personalizzare il trattamento, ottimizzare il protocollo terapeutico e i follow up.

Come si tratta un adenoma dell’ipofisi?

Si tratta chirurgicamente ad eccezione dei tumori secernenti prolattina (Prolactinoma) e dei tumori dell'ormone della crescita (Acromegalia) di piccolo volume che possono essere trattati con farmaci.
Nella maggioranza dei casi, la chirurgia per gli adenomi ipofisari viene eseguita in anestesia generale, per via mininvasiva endoscopica transnasale transfenoidale, intervento senza cicatrice esterna, in quanto si accede alla ghiandola ipofisaria attraverso le cavità nasali con una telecamera sottile. L’intervento dura generalmente tra 40 minuti e le 2 ore.
L’obiettivo dell’intervento è di asportare l’intero adenoma senza danneggiare il funzionamento del resto dell’ipofisi, così da trattare la patologia e proteggere i nervi ottici. L’adenoma viene inviato al laboratorio di analisi anatomopatologiche per analizzarne il contenuto.
L’intervento è poco doloroso, il disturbo principale, che è transitorio, è una sensazione di raffreddore (mal di testa moderato, sensazione di naso chiuso, secrezione sparsa dal naso).
La degenza è, mediamente, di 4-5 giorni in assenza di complicanze.
Se l'adenoma non è grande o non causa sintomi o secrezione ormonale anormale può essere tenuto sotto controllo con dei follow up.
Raramente, la radioterapia può essere una possibilità in aggiunta alla chirurgia e / o ai farmaci.

Dopo l’intervento, quali sono le precauzioni da prendere?

Dopo l'operazione è possibile riprendere una vita normale, avendo cura, durante il mese successivo, di:
  • evitare di soffiarsi il naso
  • starnutire a bocca aperta 
  • non mettere la testa sott'acqua
  • evitare atmosfere polverose 
  • lavare le cavità nasali dal decimo giorno postoperatorio. 
È molto importante eseguire un controllo postoperatorio periodico dal neurochirurgo, previa risonanza magnetica per verificare l’assenza di recidive, dall’endocrinologo per controllare il corretto funzionamento clinico e biologico dell’ipofisi, dall’oculista per escludere problemi di visone. 

Quali possono essere le possibili complicanze post intervento?

Le possibili complicanze legate alla chirurgia ipofisaria sono trattabili ma possono prolungare la degenza in ospedale.
La principale complicanza può essere l’ insufficienza ipofisaria, mancanza di secrezione di uno o più ormoni che richiedono una terapia farmacologica sostitutiva che può essere permanente.
Talvolta si possono verificare anche:
  • fistola liquorale se il fluido nelle meningi intorno al cervello fuoriesce dalle narici attraverso l'apertura creata durante l'intervento chirurgico
  • diabete insipido caratterizzato da aumento della sete e della quantità di urina emessa, che può richiedere una terapia sostitutiva
  • epistassi sanguinamento nasale ritardato, per irritazione delle mucose durante il passaggio degli strumenti. È favorito da disturbi emorragici o dall’assunzione di farmaci che fluidificano il sangue 
  • meningite, trattabile con antibiotici 
  • disturbi visivi, il nervo ottico può essere indebolito dal tumore e, dopo l'intervento chirurgico, la vista potrebbe non riprendersi o, più raramente, peggiorare. 
  • sinusite e ferita vascolare complicanza eccezionale, legata alla vicinanza delle principali arterie destinate al cervello
Per maggiori informazioni o prenotare una visita puoi rivolgerti a:
Primus Forlì Medical Center > 0543 804311
Revisione medica a cura di: Dott. François Lechanoine

condividi o salva l'articolo

Le informazioni contenute nel Sito, seppur validate dai nostri medici, non intendono sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica.

Articoli correlati a Adenomi dell’ipofisi: dai sintomi al trattamento

24 gennaio 2022 - GVM

Patologie cerebrali: le nuove frontiere della neurochirurgia mininvasiva

La chirurgia endoscopica offre nuovi approcci per trattare patologie cerebrali o intracraniche

Prenotazioni e appuntamenti nel palmo della tua mano

La nuova app MyGVM ti permette di trovare il tuo medico preferito, prenotare visite, controllare l’esito degli esami direttamente dal tuo telefonino! Scaricala ora:
anni