La cellulite, nota clinicamente come pannicolopatia edemato-fibro-sclerotica (PEFS), è una condizione multifattoriale che coinvolge alterazioni del microcircolo e accumulo di liquidi negli spazi interstiziali dei tessuti cutanei. Si manifesta in tre forme principali – edematosa, fibrosa e sclerotica – e richiede un approccio terapeutico sinergico e multidisciplinare. Insieme a trattamenti topici, massaggi linfodrenanti, fanghi e bendaggi,
l’alimentazione riveste un ruolo cruciale sia nella prevenzione che nel trattamento.
La strategia nutrizionale
Secondo la
Dott.ssa Annalaura Magnani, nutrizionista, farmacista e consulente scientifica presso il
San Pier Damiano Hospital, una corretta alimentazione può contribuire significativamente a ridurre l’evidenza clinica della cellulite, agendo su più fronti: infiammazione, ritenzione idrica, ossidazione tissutale e salute del microcircolo.
“Uno dei primi step è ridurre l’introito calorico complessivo e limitare drasticamente il consumo di cibi ultraprocessati, ricchi di grassi saturi, zuccheri semplici e sodio, che favoriscono la ritenzione idrica e l’infiammazione sistemica”, spiega la specialista.
Gli alimenti consigliati: drenanti, antiossidanti e detossinanti
- Verdura: è fondamentale garantire almeno 5 porzioni giornaliere, con particolare attenzione a ortaggi come finocchi, cipolle e cicoria, dotati di marcate proprietà drenanti e depurative.
- Frutta: due porzioni al giorno, prediligendo frutti a basso indice glicemico e ad alto contenuto di antociani, come i mirtilli, noti per la loro elevata capacità antiossidante (valore ORAC) e per il supporto alla funzionalità capillare.
- Proteine nobili: da preferire le carni bianche e il pesce azzurro o bianco, ricchi di omega-3, utili per modulare i processi infiammatori e migliorare la fluidità di membrana cellulare.
- Cereali integrali: da includere per il loro apporto di fibre solubili e insolubili, in grado di contrastare la stipsi cronica, condizione spesso correlata alla comparsa della cellulite.
- Grassi buoni: spazio a condimenti a base di olio extravergine d’oliva, frutta secca e semi, limitando al contempo i grassi saturi. Per insaporire, preferibili spezie ed erbe aromatiche al posto del sale.
“L’uso dell’avocado, sebbene ricco di acidi grassi benefici, va dosato: pur essendo un grasso buono, può diventare ipercalorico se consumato in eccesso” sottolinea la Dott.ssa Magnani.
Idratazione e integrazione: un supporto funzionale
Oltre a una dieta bilanciata, l’integrazione può sostenere il trattamento nutrizionale della cellulite:
- Fitoterapici drenanti: come Betulla alba, pilosella, tarassaco, ortosifon, gramigna, equiseto e rosmarino in tintura madre o estratto secco.
- Tè funzionali: in particolare il tè tuocha, utile nel controllo del colesterolo LDL e nel drenaggio linfatico.
- Sostanze ad azione vasoprotettiva e antiedematosa: come la centella asiatica, la bromelina (ad azione antinfiammatoria), e sostanze termogeniche quali tè verde, tè mate, caffe verde e guaranà.
- Integrazione di potassio: fondamentale per regolare il bilancio idrico intra- ed extracellulare e per contrastare gli effetti ipertensivi del sodio, spesso responsabili della ritenzione.
L’approccio alimentare alla cellulite, guidato da una figura professionale, rappresenta un tassello imprescindibile all’interno di un trattamento globale e personalizzato. L’intervento nutrizionale, se integrato correttamente con terapie fisiche e topiche, consente di migliorare la qualità dei tessuti, ridurre i processi infiammatori e sostenere il drenaggio linfatico, offrendo benefici clinicamente rilevanti nel medio-lungo periodo.