Che cosa fare quando il bambino cammina con le punte verso l’interno

Data ultimo aggiornamento: 22 agosto 2023
Che cosa fare quando il bambino cammina con le punte verso l’interno
Quando un bambino cammina con le punte dei piedi e le rotule rivolte verso l’interno, la causa è quasi sempre l’antiversione femorale eccessiva, cioè una rotazione del collo del femore che modifica il normale rapporto tra femore e bacino e fa sì che l’angolo del passo sia ruotato verso l’interno.
Il Dott. Giovanni Lucchesi, specialista in ortopedia presso il Centro di Ortopedia e Fisiatria Pediatrica di Primus Forlì Medical Center, ci spiega in che cosa consiste questo difetto della deambulazione e quando è consigliabile il parere di uno specialista.

Quando compare l’antiversione femorale?

Alla nascita tutti i neonati presentano un’elevata antiversione femorale, di circa 30-40°. Con la crescita, l’antiversione tende poi a ridursi in modo spontaneo e fisiologico. La riduzione avviene principalmente entro i 10-12 anni, ma continua lentamente fino alla maturità scheletrica, cioè fino a raggiungere il valore tipico dell’età adulta, di circa 15°.
Alcuni bambini presentano però un’antiversione femorale eccessiva, cioè superiore a quella prevista per la loro età. Questa condizione è più frequente tra i 3 e i 6 anni ed è più comune nelle femmine. Talvolta, anche altri membri della famiglia presentano la stessa condizione.
L’antiversione bilaterale è la forma più comune e generalmente non è associata ad altre patologie sottostanti (al contrario dell’antiversione monolaterale, che può derivare da altre condizioni). Una possibile causa potrebbe essere la posizione assunta dal feto durante nell’utero durante la gestazione, a cui possono contribuire il peso eccessivo del feto o la scarsità di liquido amniotico.

Come si riconosce?

I bambini con un’eccessiva antiversione femorale presentano alcune caratteristiche.
  • Camminano con le punte dei piedi e le rotule delle ginocchia rivolte all’interno e la rotazione interna può cambiare da un passo all’altro. I bambini sono in grado di correggere il modo in cui camminano quando si chiede loro di prestarvi attenzione, ma poi riprendono a camminare con le punte all’interno. 
  • Preferiscono la posizione seduta a “W”, mentre hanno difficoltà a sedersi all’indiana (a gambe incrociate).
  • Non hanno dolore.
  • Possono inciampare nei propri piedi: questo può causare qualche difficoltà a camminare o cadute.
  • Corrono in modo scoordinato.

Come si valuta?

Nel corso della visita il medico valuta diversi elementi, come la deambulazione, l’arco di rotazione dell’anca e la prominenza del gran trocantere (cioè la sporgenza ossea che si trova all’estremità superiore del femore) quando il piccolo paziente esegue le rotazioni dell’anca.
Trattandosi di una problematica benigna che migliora spontaneamente, la prima valutazione è eseguita dal pediatra. È consigliabile consultare uno specialista ortopedico solo se:
  • le rotazioni nelle rotazioni di anca e nel passo sono molto asimmetriche (un arto ruota molto all’interno, l’altro no);
  • il bambino riferisce dolore o zoppica;
  • si sospettano altre patologie sottostanti, come la displasia congenita delle anche, patologie neurologiche e neuromuscolari oppure un ritardo dello sviluppo motorio;
  • l’antiversione rimane marcata in bambini con più di 10 anni.

Come evolve?

I bambini con eccessiva antiversione femorale migliorano spontaneamente con la crescita, fino ai 10-12 anni circa. Nella maggior parte dei casi, questo miglioramento risolverà del tutto il quadro clinico, fino alla corretta deambulazione.
In alcuni bambini l’antiversione femorale può persistere in parte, ma viene compensata dalla extratorsione tibiale, che “aggiusta” l’angolo del passo ed elimina la rotazione verso l’interno.
In una piccola quota di bambini (circa il 20%, soprattutto quelli con marcata antiversione già in partenza), la condizione migliora ma persiste anche quando viene raggiunta la maturità scheletrica. Nessuno studio ha mai dimostrato un’associazione tra l’eccessiva antiversione femorale e altre condizioni degenerative, come l’artrosi di anca o ginocchio.

Come si tratta?

Nella maggior parte dei casi l’antiversione femorale migliora spontaneamente e non è necessario alcun trattamento specifico. Né la fisioterapia né l’uso di tutori, plantari o scarpe ortopediche sembrano modificare l’evoluzione fisiologia e spontanea di questa condizione.
Non è di aiuto neppure ricordare ai bambini di “camminare dritti” o di non sedersi nella posizione a “W”: queste correzioni hanno solo un effetto temporaneo e non contribuiscono a risolvere la condizione. I continui richiami rischiano inoltre di generare problemi di autostima nei bambini. È importante che il medico rassicuri la famiglia sul fatto che si tratta di una condizione transitoria, che si risolverà spontaneamente con la crescita.
Il trattamento chirurgico viene considerato solo nei bambini più grandi (con più di 10 anni) in cui questo difetto della deambulazione rimane molto accentuato e ostacola la vita quotidiana e le attività sportive.
 

Per approfondire leggi il pieghevole dedicato al centro di ortopedia e fisiatria pediatria 

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Revisione medica a cura di: Dott. Giovanni Lucchesi

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