Occhi arrossati che lacrimano, bruciore, prurito: sono i sintomi comuni alle varie forme di
congiuntivite, un’infiammazione della congiuntiva, la membrana traslucida che ricopre la parte bianca dell’occhio.
Benché i sintomi siano simili, esistono diversi tipi di congiuntivite:
allergica, batterica o virale.
Come distinguere da quale delle tre siamo colpiti?
Ci aiuta il
Dottor Scipione Rossi, Responsabile Oculistica all’
Ospedale San Carlo di Nancy di Roma.
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La differenza tra i tipi di congiuntivite dipende dall’agente che ne è la causa, quelle provocate da batteri e virus sono quasi sempre di tipo infettivo, quella allergica è causata da sostanze cui un soggetto è allergico. I responsabili della congiuntivite batterica” – ci spiega il Dottore- “sono, in genere, stafilococchi, streptococchi e altri patogeni. All’esordio, questo tipo di infezione, è monolaterale e spesso si può presentare anche secrezione oculare”.
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Anche quella virale”- prosegue il Dottore – “
all’esordio è monolaterale e associata a gonfiore delle palpebre, mal di gola, febbre e alterazione dei linfonodi pre-auricolari. In particolare, quella da Covid-19, pur essendo di natura virale come le altre, presenta anche i sintomi tipici di Sars Cov2, ossia irritazione della rinofaringe, tosse, febbre e anosmia (perdita del senso dell’olfatto) ”.
Quella
allergica, invece è di solito bilaterale,
spesso è presente anche rinite e, in genere, è stagionale. O meglio, è presente in alcuni periodi dell’anno, se legata a un allergene stagionale, o perenne nei soggetti allergici per esempio, alla polvere (in modo particolare si manifesta in luoghi chiusi come case e uffici), o ancora in persone affette da allergie particolari come quella alla luce solare.
Come capire in anticipo da quale tipo di congiuntivite siamo affetti è importante?
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Comprenderne fin dall’esordio la tipologia”, -continua il Dottore – “
è l’arma migliore per correre prima ai ripari. Se, insieme ai classici sintomi, notiamo il coinvolgimento di altre mucose, se è presente la rinite, se è bilaterale e si ripete in determinate stagioni, siamo in presenza di congiuntivite allergica, viceversa, se è monolaterale ed è presente secrezione oculare è batterica. Se notiamo coinvolgimento della palpebra, del linfonodo della parte affetta con presenza di febbre e mal di gola il problema è sicuramente virale”.
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Saper distinguere il tipo di congiuntivite è di grande aiuto anche all’oculista per una diagnosi veloce e precoce e il ricorso a un’adeguata terapia. Se il problema è batterico, il professionista potrà richiedere l’esame colturale della secrezione e delle lacrime, in modo da capire quale sia il batterio responsabile. La terapia, in genere, sarà a base di antibiotici topici. In quella virale, l’obiettivo è ridurre l’infiammazione ricorrendo a colliri antinfiammatori (cortisonici) associati a un antibiotico topico. In questo tipo di congiuntivite quello che crea l’arrossamento è la liberazione dell’istamina a livello della congiuntiva, per questo, ottima terapia, è l’uso di farmaci che contrastino la sua azione. Per quella allergica si consigliano antinfiammatori steroidei (cortisone) in associazione a farmaci antiallergici, sia per via orale sia sotto forma di colliri”.
Tuttavia i trattamenti per questa patologia devono essere associati anche a regole che il soggetto colpito deve seguire. “Certo – precisa il Dottor Rossi -
ecco gli errori da evitare:
- non toccarsi gli occhi con le mani che sono il veicolo per eccellenza nelle congiuntiviti batteriche e virali, anche in quella da Covid-19. Usiamo piuttosto fazzoletti o garze oculari monouso al momento della medicazione;
- non condividiamo colliri o pomate con altri
- evitiamo il trucco, e le lenti a contatto
- evitiamo di esporci al sole”.
In questo particolare momento anche sintomi di una congiuntivite allergica possono destare preoccupazione. “
Se si sospetta di essere entrati in contatto con microrganismi” –suggerisce il Dottore – “
consiglio di rivolgersi a un oculista per una visita specialistica. In attesa di questa si può ricorrere a colliri antisettici a base di iodoprovidone e di ossigeno, sostanze capaci di denaturare il virus rendendolo innocuo in poco tempo. Gli occhiali protettivi sono un’ottima scelta per ridurre il rischio di contagio”.