Allattamento: i consigli dell’ostetrica durante la pandemia

Allattamento: i consigli dell’ostetrica durante la pandemia
Anche se è del tutto naturale, l’allattamento al seno spesso è difficoltoso per motivi diversi ed è una delle fasi più delicate del post parto. Con l’emergenza Coronavirus può diventare ancora più stressante, complici l’isolamento e la paura di chiedere aiuto. Vediamo come poter allattare in serenità con i consigli dell’ostetrica Cosma Padula dell’Ospedale Santa Maria di Bari

Il latte materno è sicuro 

La SIN, Società Italiana di Neonatologia ha condotto degli studi che hanno messo in evidenza che il contagio di Coronavirus fra mamma e bambino non avviene attraverso il latte materno né attraverso l’utero,  ma per contatto  diretto con parti infette, come le mani o la bocca,oppure con le goccioline del respiro e con lo scambio di saliva (quando si starnutisce o si tossisce).
Al fine di evitare che il piccolo possa essere infettato dal COVID-19 Ospedale Santa Maria di Bari ha adottato delle rigide regole durante la permanenza di mamma e bambino: “Al momento abbiamo un triage che ci permette di accettare solo partorienti non positive,inoltre effettuiamo test rapido a tutte le nostre partorienti –  afferma l’ostetrica Cosma Padula – poiché non siamo un COVID Hub. Qui abbiamo una paziente per camera nelle sale travaglio e due nelle stanze più grandi che consentono di poter soggiornare in sicurezza”. 
Alla mamma viene poi illustrato come mantenere una corretta igiene, cioè il modo corretto di lavarsi accuratamente le mani prima di prendere in braccio il bambino prima della poppata e in che modo indossare la mascherina chirurgica,che è d’obbligo durante l’allattamento.
Per evitare che il bambino possa venire in contatto con una persona positiva dopo la nascita, consigliamo anche di fare distanziamento sociale dagli estranei dal momento in cui viene dimessa dalla struttura ospedaliera. In questo modo può rimanere accanto al proprio bambino in sicurezza”, spiega l’ostetrica Padula. 
Le regole di pulizia del seno, già consigliate prima dell’emergenza, restano valide anche in questo periodo di emergenza: “Si deterge con acqua, senza uso di salviette, in modo da non lasciare sulla pelle residui di latte che possono deteriorarsi con l’umidità”, continua l’ostetrica.
Chi utilizza un tiralatte deve lavarsi le mani prima di toccarlo e pulire le parti esterne prima e dopo l’utilizzo, mentre la bottiglia in cui viene raccolto il latte va disinfettata o bollita in acqua o con sterilizzatore a vapore.

I benefici del latte materno
Il latte materno rappresenta un fattore di protezione per il neonato verso molte malattie, rispetto a quello artificiale, poiché contiene delle sostanze che agiscono sul delicato sistema immunitario che alla nascita è in sviluppo. È un alimento fondamentale e il consiglio delle esperte del reparto Maternità di Ospedale Santa Maria di Bari è di allattare il più possibile, compatibilmente con la situazione privata e lavorativa della mamma: “Il latte materno protegge il bambino nei primi mesi di vita, in quanto contiene esattamente tutto ciò di cui ha bisogno il bambino per vivere e crescere.Il latte materno contiene cellule anticorpi che proteggono il bambino stesso da alcune malattie che potrebbero essere pericolose, senza contare che durante l’allattamento si stabilisce fra la mamma e il bambino un intenso rapporto fisico e affettivo.Infine il latte materno è sempre pronto, si riproduce, non si deve riscaldare e non servono Euro ma tanto amore. Allo stesso modo presenta dei benefici anche per il bambino perché limita la formazione di coliche, che si formano se ingerisce troppa aria”. 
Spesso però l’avvio all’allattamento non è facile, perché il bambino può avere problemi ad attaccarsi o a succhiare, difficoltà che però si possono avviare al meglio già durante il parto. “Appena il bambino nasce, con il cordone ancora attaccato, pratichiamo lo skin-to-skin, mettendolo sulla pancia della mamma. Con questo approccio il bambino si avvia da solo verso il seno della mamma, in modo che si attacchi subito, senza bisogno di intervenire”. 
La stessa tecnica viene applicata, con qualche differenza, per i parti cesarei, come spiega l’ostetrica: “Dopo essere stato lavato, il bimbo viene portato alla mamma avvolto in un panno caldo, in modo che possa stabilire un contatto, anche se non si riesce ad attaccare subito al seno perché la partoriente non riesce a stare nella giusta posizione”. 
L’ostetrica e la puericultrice sono a disposizione della neo-mamma per avviare un buon allattamento e forniscono anche sostegno psicologico: “Noi diciamo alla mamma che l’allattamento è un momento anche più difficile della gravidanza, e offriamo supporto e aiuto all’interno della struttura ospedaliera. Non abbiamo assistenza domiciliare ma siamo disponibili telefonicamente per eventuali consigli, il nostro nido risponde 24 ore su 24, ad esempio dando consigli e aiutando quelle mamme che possono avere un ingorgo mammario o anche mastiti; in altre parole, offriamo aiuto e supporto anche da distanza. Inoltre, entro i 30 giorni dalla nascita la mamma può tornare da noi per essere sostenuta nel primo delicato mese di vita anche con video  chiamata per chi lo gradisce” conclude l’ostetrica Padula.
Sapere che il personale specializzato di Ospedale Santa Maria di Bari è disponibile con aiuto pratico e supporto morale, è un sollievo per tante neo mamme che si sentono smarrite quando ritornano a casa con il loro bimbo.
 

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