06 giugno 2022

Crisi epilettiche: quali sono le cause e come si gestiscono

epilessia
L’epilessia è una patologia neurologica cronica molto diffusa, in Italia affligge circa 600.000 persone (dati OMS) ed è caratterizzata dalla comparsa di attacchi di tipo convulsivo di durata e intensità variabili.
Il suo nome deriva dal greco e significa “essere colti di sorpresa”. La normale attività cerebrale viene temporaneamente alterata durante la crisi epilettica che è il sintomo specifico della patologia: si manifesta in modo ricorrente e può provocare perdita di coscienza, alterazioni motorie e sensoriali e a volte convulsioni.

Come si manifestano

Le crisi epilettiche si possono manifestare in forme differenti in relazione all’area del cervello da cui hanno origine, e si suddividono in:
  • crisi parziali o focali, quando hanno origine in un’area circoscritta della corteccia cerebrale
  • crisi generalizzate, se hanno origine, contemporaneamente, in entrambi gli emisferi cerebrali.
Le crisi generalizzate possono avere manifestazioni esteriori differenti, vanno da un’interruzione momentanea dello stato di coscienza, cosiddetta assenza, fino a crisi più pericolose. Si parla di assenza quando la persona si irrigidisce guardando nel vuoto e non reagisce se le parliamo. Può manifestare anche piccoli movimenti involontari. Si definiscono invece crisi tonico-cloniche quelle che prendono la forma che corrisponde all’idea di crisi epilettica che ha la maggior parte di noi: possono dare le cosiddette convulsioni, con perdita di coscienza, contrattura della mandibola, cianosi, difficoltà respiratoria, eventuale fuoriuscita di saliva dalla bocca o perdita di urina. La persona può mordersi la lingua e quindi dalla bocca può esserci anche perdita di sangue.

Quali possono essere le cause

Le cause possono essere genetiche o secondarie ad alterazioni e lesioni cerebrali che derivano da ictus, lesioni tumorali, infezioni o traumi, abuso di alcolici o sostanze stupefacenti.

Una crisi epilettica può essere scatenata ad esempio anche da stress, intossicazioni o dall’esposizione a luci intermittenti o stimoli visivi intensi e in questo caso si parla di epilessia fotosensibile.
Quando si assiste a una crisi è bene sapere come comportarsi, sia di fronte a un adulto sia che si tratti di soggetti in età pediatrica, tenendo conto che si possono avere conseguenze traumatiche a seguito di un’eventuale caduta.

Cosa fare quando si assiste a una crisi epilettica

  • proteggere l’infortunato accertandosi che non vi siano oggetti taglienti o spigolosi che possono mettere a rischio la sua incolumità
  • cercare di far sdraiare il soggetto e posizionare sotto il capo un indumento morbido arrotolato per evitare traumi, adagiarlo su un fianco per facilitare l’uscita della saliva dalla bocca
  • allentare indumenti stretti ed eventualmente rimuovere occhiali
  • evitare che troppe persone si affollino intorno all’infortunato
  • non lasciare solo la persona che ha avuto la crisi finché non si è completamente ripresa.

Cosa si consiglia di evitare

In generale è bene:
  • non somministrare farmaci, bevande oppure alimenti
  • non bloccare gli arti scossi dalle convulsioni
  • non forzare l’apertura della bocca per impedire che il soggetto si morda la lingua.
In ogni caso si consiglia di allertare i Soccorsi cercando il più possibile di descrivere le caratteristiche dell’infortunato, della situazione e dell’ambiente che lo circonda.

Epilessia fotosensibile, cos’è

L’epilessia fotosensibile insorge in soggetti particolarmente sensibili agli stimoli luminosi intermittenti come luci al neon e psichedeliche. Ha una maggiore incidenza nelle ragazze rispetto ai maschi, questi ultimi, tuttavia, hanno attacchi più frequenti, probabilmente a causa della maggiore esposizione ad alcuni dei fattori scatenanti (per esempio i videogiochi): si manifesta, principalmente, in età infantile e adolescenziale (da 4 ai 14 anni).

I fattori scatenanti possono essere:
  • luci intermittenti, intense e che cambiano colore
  • effetti speciali di film o videogiochi
  • flash ripetuti
  • fuochi d’artificio
  • riflesso del sole sull’acqua e sulla neve
  • televisori non ben sintonizzati e con immagini sfalsate in ambienti bui e a distanza ravvicinata.
La Lega Italiana contro l’Epilessia suggerisce un decalogo per prevenire gli attacchi epilettici in persone con fotosensibilità:
  1. guardare la tv e giocare ai videogiochi a una distanza che deve essere 4 volte maggiore rispetto alla diagonale dello schermo (pollici del monitor)
  2. posizionare una lampada accesa vicino allo schermo e guardare la Tv in un ambiente illuminato
  3. dotarsi di moderni schermi televisivi (LCD, LED ecc) o da più di 110 Hz e ridurre l’impostazione della luminosità dello schermo
  4. regolare le impostazioni internet per controllare le immagini in movimento
  5. non trascorrere troppo tempo davanti al video
  6. quando si è stanchi evitare videogiochi, computer e tv
  7. evitare videogiochi che coinvolgano emotivamente e dove vi siano passaggi bruschi di immagini e colori
  8. distogliere spesso lo sguardo dalle luci in discoteca, da spettacoli pirotecnici ecc
  9. all’esterno indossare occhiali da sole polarizzati per proteggere gli occhi da luci intense
  10. seguire uno stile di vita sano evitando stress e alcol.

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