L’epilessia è una patologia neurologica cronica molto diffusa, in Italia affligge circa 600.000 persone (dati OMS) ed è caratterizzata dalla comparsa di attacchi di tipo convulsivo di durata e intensità variabili.
Il suo nome deriva dal greco e significa “essere colti di sorpresa”.
La normale attività cerebrale viene temporaneamente alterata durante la crisi epilettica che è il sintomo specifico della patologia:
si manifesta in modo ricorrente e può provocare perdita di coscienza, alterazioni motorie e sensoriali e a volte convulsioni.
Come si manifestano
Le crisi epilettiche si possono manifestare in forme differenti in relazione all’area del cervello da cui hanno origine, e si suddividono in:
- crisi parziali o focali, quando hanno origine in un’area circoscritta della corteccia cerebrale
- crisi generalizzate, se hanno origine, contemporaneamente, in entrambi gli emisferi cerebrali.
Le crisi generalizzate possono avere manifestazioni esteriori differenti, vanno da un’interruzione momentanea dello stato di coscienza, cosiddetta
assenza, fino a crisi più pericolose. Si parla di assenza quando la persona si irrigidisce guardando nel vuoto e non reagisce se le parliamo. Può manifestare anche piccoli movimenti involontari. Si definiscono invece
crisi tonico-cloniche quelle che prendono la forma che corrisponde all’idea di crisi epilettica che ha la maggior parte di noi: possono dare le cosiddette convulsioni, con perdita di coscienza, contrattura della mandibola, cianosi, difficoltà respiratoria, eventuale fuoriuscita di saliva dalla bocca o perdita di urina. La persona può mordersi la lingua e quindi dalla bocca può esserci anche perdita di sangue.
Quali possono essere le cause
Le cause possono essere genetiche o secondarie ad alterazioni e lesioni cerebrali che derivano da
ictus, lesioni tumorali, infezioni o traumi, abuso di alcolici o sostanze stupefacenti.
Una crisi epilettica può essere scatenata ad esempio anche da stress, intossicazioni o dall’esposizione a luci intermittenti o stimoli visivi intensi e in questo caso si parla di
epilessia fotosensibile.
Quando si assiste a una crisi è bene sapere come comportarsi, sia di fronte a un adulto sia che si tratti di soggetti in età pediatrica, tenendo conto che si possono avere conseguenze traumatiche a seguito di un’eventuale caduta.
Cosa fare quando si assiste a una crisi epilettica
- proteggere l’infortunato accertandosi che non vi siano oggetti taglienti o spigolosi che possono mettere a rischio la sua incolumità
- cercare di far sdraiare il soggetto e posizionare sotto il capo un indumento morbido arrotolato per evitare traumi, adagiarlo su un fianco per facilitare l’uscita della saliva dalla bocca
- allentare indumenti stretti ed eventualmente rimuovere occhiali
- evitare che troppe persone si affollino intorno all’infortunato
- non lasciare solo la persona che ha avuto la crisi finché non si è completamente ripresa.
Cosa si consiglia di evitare
In generale è bene:
- non somministrare farmaci, bevande oppure alimenti
- non bloccare gli arti scossi dalle convulsioni
- non forzare l’apertura della bocca per impedire che il soggetto si morda la lingua.
In ogni caso si consiglia di allertare i Soccorsi cercando il più possibile di
descrivere le caratteristiche dell’infortunato, della situazione e dell’ambiente che lo circonda.
Epilessia fotosensibile, cos’è
L’epilessia fotosensibile insorge in soggetti particolarmente sensibili agli
stimoli luminosi intermittenti come luci al neon e psichedeliche. Ha una maggiore incidenza nelle ragazze rispetto ai maschi, questi ultimi, tuttavia, hanno attacchi più frequenti, probabilmente a causa della maggiore esposizione ad alcuni dei
fattori scatenanti (per esempio i videogiochi):
si manifesta, principalmente, in età infantile e adolescenziale (da 4 ai 14 anni).
I fattori scatenanti possono essere:
- luci intermittenti, intense e che cambiano colore
- effetti speciali di film o videogiochi
- flash ripetuti
- fuochi d’artificio
- riflesso del sole sull’acqua e sulla neve
- televisori non ben sintonizzati e con immagini sfalsate in ambienti bui e a distanza ravvicinata.
La Lega Italiana contro l’Epilessia suggerisce
un decalogo per prevenire gli attacchi epilettici in persone con fotosensibilità:
- guardare la tv e giocare ai videogiochi a una distanza che deve essere 4 volte maggiore rispetto alla diagonale dello schermo (pollici del monitor)
- posizionare una lampada accesa vicino allo schermo e guardare la Tv in un ambiente illuminato
- dotarsi di moderni schermi televisivi (LCD, LED ecc) o da più di 110 Hz e ridurre l’impostazione della luminosità dello schermo
- regolare le impostazioni internet per controllare le immagini in movimento
- non trascorrere troppo tempo davanti al video
- quando si è stanchi evitare videogiochi, computer e tv
- evitare videogiochi che coinvolgano emotivamente e dove vi siano passaggi bruschi di immagini e colori
- distogliere spesso lo sguardo dalle luci in discoteca, da spettacoli pirotecnici ecc
- all’esterno indossare occhiali da sole polarizzati per proteggere gli occhi da luci intense
- seguire uno stile di vita sano evitando stress e alcol.