Clinica Privata Villalba / 14 marzo 2022

Pap-Test e Thin Prep, quali sono le differenze?

Pap-Test e Thin Prep, quali sono le differenze?
In Italia ogni anno si manifestano circa 2300 nuovi casi di tumore della cervice in forma iniziale, mentre una donna su 10.000, presenta una forma di tumore della cervice in forma avanzata. La diagnosi precoce e tempestiva rappresenta il metodo di prevenzione più efficace e oggi, grazie all’innovativa e totalmente innocua metodica del Thin Prep, è possibile effettuare uno screening veloce, semplice e approfondito. Ne parliamo insieme alla dott.ssa Giulia Gava, specialista in Ginecologia presso Clinica Privata Villalba di Bologna.

Il Pap-test in fase liquida, chiamato anche esame citologico in fase liquida o Thin Prep – spiega la dott.ssa Gava – è un test di screening il cui fine principale è quello di individuare nella popolazione femminile, oltre alla presenza di possibili infezioni di tipo micotico, batterico o virale, possibili cellule alterate della cervice e del collo dell’utero.

Nel Pap-test tradizionale l’operatore preleva una piccola quantità di secrezioni dal collo dell'utero tramite un piccolo spazzolino, disponendole su un vetrino e fissandole con uno spray apposito. Su questo campione – nello specifico sulle cellule esfoliate dal tessuto di rivestimento della cervice nella parte che sporge nel canale vaginale – viene eseguito l’esame citologico in laboratorio, esaminandolo con appositi metodi di colorazione e un approfondito esame computerizzato.

Il Thin Prep è considerato l’evoluzione del Pap Test perché, a differenza di quest’ultimo in cui le cellule prelevate sono strisciate sul vetrino e il preparato risulta composto da cellule sovrapposte e aggregate disordinatamente, le cellule si distribuiscono e si dispongono in strato sottile, non si aggregano né si sovrappongono in maniera disordinata. Nel Thin Prep le cellule prelevate sono un campione rappresentativo privo di materiale quali sangue, muco o detriti non diagnostici, che possono interferire nell’analisi delle cellule stesse.

Una volta effettuato il prelievo, il ginecologo introduce le cellule in un liquido di conservazione, invece di fissarle sul vetrino, questo evita di farle aggregare disordinatamente. Il boccettino contenente il prelievo viene inviato al laboratorio, dove una macchina separa automaticamente le cellule dal materiale non necessario ed interferente, come sangue e muco in eccesso. Un campione rappresentativo di cellule viene trasferito sul vetrino, che appare così pulito e libero da strati di materiale sovrapposto.

Ciò migliora significativamente la qualità e la rappresentatività del campione e tale differenza incide sensibilmente sulla sensibilità diagnostica e riduce significativamente il numero dei campioni inadeguati e il numero delle diagnosi dubbie che richiederebbero la ripetizione del prelievo. Inoltre, le cellule rimanenti non utilizzate nell’analisi vengono conservate in modo che se verranno richiesti test addizionali, la paziente non dovrà sottoporsi ad un secondo prelievo.

Si tratta di un esame semplice, veloce e indolore, le pazienti che vi si sottopongono provano solo un leggero fastidio nel momento in cui il ginecologo preleva con una spatolina le cellule della mucosa del collo dell’utero. Un ulteriore vantaggio è poi dato dalla possibilità di associare a questo test la contemporanea ricerca dei genotipi ad alto rischio del Papillomavirus (HPV).

È consigliato evitare rapporti sessuali, lavande vaginali e/o terapie per via vaginale per almeno 3 giorni prima del prelievo. Il giorno dell’appuntamento non deve coincidere con il ciclo mestruale né con i 3 giorni che lo precedono o lo seguono.

Alle donne tra i 25 e i 64 anni è consigliato sottoporvisi ogni 3 anni, cosicché l’eventuale presenza di cellule alterate possa essere diagnosticata in tempo, permettendo inoltre di intraprendere misure che impediscano l’insorgere del tumore. Non è raccomandato eseguire il Pap-test prima dei 25 anni. È importante ricordare che, se identificato precocemente, il tumore della cervice uterina è ben curabile. Per questo motivo Pap-test e Thin Prep vanno eseguiti con regolarità.
 
 
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Revisione medica a cura di: Dott.ssa Giulia Gava

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