HPV (Human Papilloma Virus)

L’HPV (HUMAN PAPILLOMA VIRUS) è un virus della “famiglia” dei Papilloma Virus. Ha una diffusione piuttosto ampia e le donne vengono a contatto con questo “microrganismo” (la definizione non è universalmente riconosciuta, ndr) almeno una volta nella vita. In genere causa infezioni che non provocano manifestazioni evidenti o alterazioni biologiche, risolvendosi spontaneamente. In alcuni casi può essere responsabile di lesioni, anche molto serie, delle mucose e della pelle che se non trattate in modo tempestivo tendono, nel corso degli anni, a trasformarsi (nell’1% dei soggetti colpiti) in tumori: specie quelli a carico della cervice e del collo dell’utero.
Poiché esistono oltre cento ceppi di Papilloma virus - alcuni dei quali responsabili di alcuni tipi di cancro che coinvolgono cervice uterina, ano, vulva, vagina, pene e cavo orale (secondo le fonti l’infezione da HPV causa il 5% di tutti i tumori nel mondo, e fino al 70% di cancro alla cervice uterina), viene consigliato il vaccino come strumento di prevenzione. [fonte: AIRC]

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità il vaccino può prevenire il 90% dei tumori causati da HPV, la cui infezione è fra le più frequenti trasmesse sessualmente. La vaccinazione è raccomandata dai 12 ai 21 anni sia a ragazze che a ragazzi eterosessuali, mentre per i ragazzi omosessuali è consigliato eseguire il vaccino fino ai 26 anni. [fonte AIRC]

Secondo gli studi effettuati sulla popolazione vaccinata, soprattutto in Australia, in soli 4 anni dall’inizio della vaccinazione si è registrata una diminuzione di casi di condilomi dell’85% in pazienti di ambo i sessi. Allo stesso modo, si sono sensibilmente ridotte anche le diagnosi di lesioni tumorali al collo dell’utero nelle giovani donne.  [fonte: AIRC]

L’origine (o meglio come si trasmette da un soggetto all’altro) dell’infezione da HPV è quasi esclusivamente di natura sessuale. Gli studi clinici dimostrano come non sia necessario un rapporto completo perché avvenga il contagio. Anche gli uomini possono essere affetti da HPV, seppur raramente evidenzino i segni della malattia.
Coloro che hanno un sistema immunitario fortemente indebolito possono contrarre il virus per contatto con superfici infette nei luoghi promiscui (docce delle piscine o delle palestre ecc.) frequentate da persone portatrici del virus.

I sintomi più comuni dell’infezione sono:
  • lesioni della cute e della mucosa: si tratta di lesioni benigne che possono interessare genitali, ma anche altre parti del corpo, come viso, mani e piedi,
  • condilomi o papillomi: dette anche verruche genitali, sono delle escrescenze ricoperte di cheratina che riguardano principalmente le mucose dei genitali.
Nelle forme più gravi tali lesioni possono diventare maligne e interessare anche le mucose orali, soprattutto delle vie aeree superiori (lingua, palato, faringe, laringe, naso ecc.)
I sintomi sopra descritti possono essere accompagnati da prurito, bruciore, dolore e senso di fastidio.

La prima regola o strategia da adottare è la prevenzione e il costante controllo medico attraverso pap-test. Non esistono farmaci in grado di contrastare l’infezione da HPV; tuttavia è possibile risolvere efficacemente le lesioni che esso provoca (nel 90% dei casi non si ripresentano se la terapia è modulata correttamente).

Nei casi meno gravi, le lesioni possono guarire spontaneamente, senza necessità di intervenire. La scomparsa delle verruche non significa però che il virus sia stato eradicato dall’organismo, per cui non sono da escludere eventuali recidive.
Il trattamento delle verruche può avvenire tramite applicazione cutanea di farmaci a base di acido salicilico o acido tricloroacetico. Possono essere applicate anche creme antivirali.
Quando il trattamento topico è inefficace, le verruche possono essere esportate con trattamenti chirurgici locali, quali intervento laser, crioterapia, diatermoregolazione).
Per le lesioni precancerose della cervice uterina si interviene chirurgicamente: l’asportazione parziale del collo dell’utero permette di mantenere inalterata la fertilità nelle donne in età fertile (elettroconizzazione)
 

La prevenzione del papilloma virus può essere effettuata seguendo alcune semplici regole di igiene:
  • negli spazi pubblici come spogliatoi o piscine, indossare ciabattine o scarpe ed evitare il contatto con il pavimento o altre superfici,
  • evitare rapporti a rischio, promiscui o occasionali non protetti,
  • evitare di mangiarsi le unghie o di portare le mani alla bocca in caso di presenza di verruche al fine di limitare il contagio,
  • osservare una corretta igiene intima,
  • effettuare periodicamente il pap test.
Il vaccino viene fortemente raccomandato come prevenzione primaria agli adolescenti poiché protegge la cervice uterina dall’infezione di HPV e l’eventuale evoluzione verso forme pre-cancerose o tumorali; nelle donne,invece, è consigliato per ridurre il rischio di recidiva e malattia dopo intervento.
Il vaccino, che viene consigliato prima dell’inizio dell’attività sessuale, è di 3 tipi:
  • bivalente: è così chiamato perché contiene i 2 sierotipi di virus che sono responsabili del tumore al collo dell’utero ed è quindi somministrato solo alle ragazze. Si inietta tramite un'iniezione nel braccio. Le dosi variano a seconda dell’età: dai 9 ai 14 anni vengono somministrate 2 dosi, mentre dai 14 anni in poi sono consigliate 3 dosi,
  • quadrivalente: può essere somministrato sia a maschi che femmine dato che contiene i 4 sierotipi responsabili dei condilomi ano-genitali. L’iniezione viene effettuata nella coscia e vengono somministrate 2 dosi dai 9 ai 13 anni e 3 dosi dai 14 anni in poi.
  • nonavalente: recentemente è stato sviluppato anche il vaccino nonavalente, che protegge da ulteriori cinque sierotipi (HPV 31-33-45-52-58), oltre a quelli  già presenti negli altri vaccini: HPV 6, 11, 16 e 18. Questo vaccino fornisce una coperture vaccinale del 90%.
Il vaccino è ritenuto sicuro: nei casi più sensibili può causare lievi disturbi locali (arrossamenti, gonfiore, bruciore) e in qualche caso febbre. Le reazioni allergiche sono molto rare.
Anche dopo aver effettuato il vaccino è raccomandato sia l’utilizzo del preservativo come strumento di protezione al fine di evitare altre malattie sessualmente trasmissibili, sia eseguire lo screening, o pap test, per la prevenzione del tumore alla cervice.
 
Le informazioni contenute nel Sito, seppur validate dai nostri medici, non intendono sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica.

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