L’endometriosi è una patologia cronica invalidante dell'età fertile, causata dalla presenza anomala di tessuto endometriale al di fuori della cavità endometriale. Le sedi più colpite sono le ovaie, le tube, i legamenti utero sacrali, il peritoneo, gli spazi tra l'utero e il retto, e lo spazio tra l'utero e la vescica.
La dottoressa La Barbera dell'Ospedale San Carlo di Nancy ne approfondisce alcuni aspetti, tra cui il momento della diagnosi: "La problematica è legata al fatto che, essendo tessuto endometriale, tutti i mesi sanguina come appunto il tessuto che riveste la cavità endometriale. Questo comporta una situazione infiammatoria cronica della pelvi femminile, la formazione di cisti contenenti sangue a livello delle ovaie, e una serie di alterazioni di tipo aderenziale fibrotico tra gli organi pelvici."
La diagnosi di endometriosi
L’endometriosi viene diagnosticata con una risonanza magnetica per la quale non occorre una preparazione, può essere eseguita in qualsiasi momento del ciclo, e non occorre la somministrazione di mezzo di contrasto, salvo in alcuni casi in cui c’è un dubbio diagnostico su eventuali cisti ovariche, o se c e un coinvolgimento degli ureteri.
La Risonanza Magnetica è il gold standard per la diagnosi di endometriosi, in quanto permette una visione multiparametrica tridimensionale di tutte le strutture anatomiche che compongono la pelvi femminile, e una valutazione completa delle strutture anche extra pelviche dove l’endometriosi può essere presente.
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