Il fibroma è un tumore benigno ed è una delle patologie ginecologiche più frequenti. È una massa nodulare formata da tessuto muscolare e fibroso che può avere dimensioni che variano da pochi millimetri a diversi centimetri.
La qualità della vita delle donne che soffrono di uno o più fibromi uterini può essere fortemente compromessa: il dolore, i flussi emorragici inducono spesso a modificare il proprio stile di vita, rinunciando ad esempio allo sport, agli impegni lavorativi e alle occasioni sociali.
“Il fibroma uterino – ci spiega il
Dottor Cristiano Rossitto Responsabile dell’U.O. di
Ginecologia dell’
Ospedale San Carlo di Nancy - può provocare
irregolarità nel ciclo mestruale, con
flussi abbondanti e talvolta emorragici che possono essere a loro volta causa di
anemia. Un ulteriore sintomo che può dare è il dolore che si accusa sia durante il ciclo che durante i rapporti sessuali. I fibromi di maggiori dimensioni possono provocare inoltre ulteriori disturbi: l’incontinenza urinaria, la sensazione di avere un peso nella zona pelvica e la stitichezza”.
“Un’implicazione che rischia di avere un impatto altrettanto forte – evidenzia il Dottore - è che il fibroma potrebbe ostacolare l’
impianto dell’embrione, causare infertilità o rappresentare un rischio durante la gravidanza di aborto spontaneo, parto pretermine o distacco della placenta”.
Il trattamento – medico o chirurgico - del fibroma diventa necessario quando questo, appunto, provoca sintomi. Al contrario, i
fibromi asintomatici non richiedono una terapia, ma è sempre opportuno
tenerli sotto controllo con visite ginecologiche ogni 6-12 mesi. Molte donne si accorgono solo casualmente della presenza di fibromi, nel corso delle visite. Che si sia in presenza o in assenza di sintomi, gli esami diagnostici più indicati sono l’
ecografia transvaginale e l’
isteroscopia diagnostica.
La
terapia farmacologica prevede la somministrazione di farmaci antiemorragici o di ormoni. Tuttavia, l’efficacia è transitoria e gli effetti passano al termine della terapia. Dall’altro lato c’è la
terapia chirurgica indicata, per esempio, per fibromi in rapido accrescimento o che provocano infertilità o abortività.
Si possono seguire due strade. Una è
conservativa: si rimuove ciascun fibroma, preservando l’utero.
L’altra è
demolitiva e presuppone la rimozione dell’utero. La scelta i intervenire con una delle due soluzioni è legata principalmente al quadro clinico della donna, all’età e alle aspirazioni e progetti di vita.
Secondo le caratteristiche dei fibromi, laddove possibile si interviene con le
tecniche di chirurgia mininvasiva con l’isteroscopia o la laparoscopia oppure si procede con le tecniche della chirurgia tradizionale, in laparotomia.
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