Le donne vivono diverse fasi di intenso cambiamento, che possono impattare anche su aspetti psicofisici non del tutto prevedibili. Una conseguenza di determinati eventi della vita femminile può essere ad esempio la
gengivite, ovvero l’infiammazione delle gengive che il più delle volte è invece legata all’azione corrosiva dei batteri. Fra i momenti più delicati per una donna, fonte di complessi mutamenti, c’è naturalmente la gravidanza.
La gengivite gravidica
Il periodo della gestazione è caratterizzato da modifiche ormonali, da un abbassamento delle naturali difese immunitarie e da iperemesi gravidica, ovvero una forma incoercibile di nausea con conseguente vomito eccessivo. Ma non solo: c’è anche da considerare che, in questa fase, la stessa flora batterica sottogengivale cambia: l’aumento degli estrogeni e della vascolarizzazione, soprattutto negli ultimi mesi di gravidanza quando il feto richiede un maggior apporto ematico per via del moltiplicarsi delle sue funzioni vitali, crea un contesto ideale per lo sviluppo della gengivite gravidica. La saliva infatti, normalmente agisce alzando il PH della bocca eliminando l’acidità prodotta dai batteri orali. In gravidanza, con la saliva più acida, i batteri non trovando resistenza attaccano denti e gengive.
La
gengivite in gravidanza provoca sintomi come gonfiore, arrossamento, calore nell’area interessata e sanguinamento. Gli studi stimano che una media del 60-75% di donne sia caratterizzata da una fastidiosa gengiva gonfia in gravidanza. Il 30% di queste vede poi evolversi la
gengivite in gravidanza in una vera e propria
parodontite, che, quando non trattata, è fra le cause principali di perdita dei denti nei soggetti adulti, nonché possibile fattore di rischio per un parto prematuro.
Meno frequente è invece la comparsa di un ingrossamento localizzato della gengiva o “epulide gravidica”, che si presenta con una percentuale che va tra lo 0,2% e il 9,6% delle gestanti.
La gengivite ormonale
Il ruolo degli ormoni non si esaurisce in gravidanza. La variazione dei livelli di estrogeni e progesterone impatta sullo stato del parodonto durante tutto il ciclo mestruale. Il periodo dell’ovulazione e i giorni che precedono le mestruazioni sono i più spinosi per le gengive. Ecco che può quindi presentarsi una
gengivite mestruale o premestruale, intorno ai due giorni che precedono l’inizio del ciclo. Chi ne soffre percepisce nelle gengive una maggiore sensibilità, talvolta associata a gonfiore, dolore e sanguinamento. Da non trascurare è anche il momento della
menopausa, un’altra fase impegnativa dal punto di vista ormonale: basti ricordare il legame che sussiste fra carenza di estrogeni e assorbimento di calcio, con conseguente indebolimento della struttura ossea e quindi anche dentale. Ecco perché in ogni fase della vita, soprattutto femminile, è essenziale il ruolo della prevenzione.