Sia che si tratti di riparazione che di sostituzione valvolare, all’interno di
ICLAS il percorso di diagnosi e cura delle malattie cardiache segue quello che tecnicamente viene definito
il Ciclo Cuore, ovvero un percorso di valutazione e personalizzazione mirato alle esigenze del singolo paziente.
Nel campo della chirurgia mitralica, ICLAS adotta le scelte terapeutiche più innovative con l’obiettivo di riparare e/o conservare in situ la valvola nativa, oppure sostituire, quando necessario, la valvola danneggiata innestando protesi biologiche o meccaniche. Nel trattamento dell’insufficienza mitralica con rigurgito, patologia ad alta diffusione su scala mondiale (si stima nel soffra più del 10% della popolazione over 65),
ICLAS ha introdotto, prima struttura ligure in assoluto, l’utilizzo della MitraClip (la tecnica è rappresentata nell'illustrazione). Simile ad una piccola “clip” (molletta) metallica, viene agganciata alle cuspidi (lembi valvolari) che non chiudono più in modo corretto.
Le prime 5 MitraClip sono state impiantate con successo, proprio in questi giorni, su altrettanti pazienti - età media 70 anni - dall’équipe di Cardiologia Interventistica guidata dal
Dottor Paolo Pantaleo, Responsabile del Servizio di Emodinamica. L’
insufficienza mitralica è, dopo la stenosi della valvola aortica la seconda malattia valvolare più diagnosticata. Le nuove tecniche di Cardiologia Interventistica, quando l’approccio cardiochirurgico convenzionale (con apertura del torace) o a basso trauma operatorio (con ridottissime incisioni intercostali) non è giudicato idoneo per le condizioni cliniche del paziente (compresenza di altre patologie, ad iniziare da quelle respiratorie, età avanzata, fragilità psicofisica del soggetto) consentono oggi di “aggiustare” la valvola arrivando all’atrio sinistro del cuore attraverso una vena della gamba.
Senza dover fermare l’attività cardiaca, senza dover ricorrere all’utilizzo della circolazione extracorporea (macchina cuore-polmone) e con risultati identici alla chirurgia “a cielo aperto. “I sintomi dell’insufficienza mitralica - spiega il Dottor Pantaleo - sono la conseguenza del reflusso sanguigno (rigurgito) che si crea dall’imperfetta chiusura delle cuspidi; il sangue invece di proseguire il suo fisiologico cammino verso l’aorta procede in senso contrario provocando affanno, fame d’aria (dispnea) e costringendo il malato ad uno stile di vita con grosse limitazioni anche durante le ore del riposo notturno. L’applicazione di MitraClip riduce in modo più che sensibile il rigurgito sanguigno, rende la mitrale più performante ed i lembi danneggiati dalla valvulopatia tornano a combaciare meglio. Il miglioramento delle condizioni di salute del paziente è evidente già a pochi minuti dall’impianto del dispositivo”.
Quali le altre tecniche di riparazione della valvola mitrale? “Sempre attraverso un accesso percutaneo (dalla vena femorale), possiamo, sotto stretto monitoraggio radiografico, agire sull’anello mitralico dilatato dalla malattia impiantando un device, il sistema
Cardioband, posizionato e ancorato attorno all’orifizio per mezzo di micropunti di sutura. Completata la fase di ancoraggio, il Cardiochirurgo o il Cardiologo Interventista inseriscono uno strumento di regolazione che ne rimodella i contorni eliminando gli effetti del rigurgito sanguigno causato dall’insufficienza funzionale. Diverso è il caso della tecnica
Neochord che ha come obiettivo la sostituzione delle corte tendinee che nella valvola sana mantengono stabili le cuspidi della mitrale. Se deteriorate tendono a rompersi o allungarsi eccessivamente impedendo la completa tenuta valvolare (e quindi compare il reflusso di sangue dal ventricolo all’atrio sinistro). La riparazione consiste nell’applicare, guidati dall’ecocardiogramma, filamenti artificiali (spessi 1 mm e lunghi circa 7 cm) al posto dei filamenti naturali. La valvola torna come nuova: anche in questo caso non si ferma il cuore e non si ricorre alla circolazione extracorporea”.