Il 10 ottobre per l’Obesity Day ad ICLAS informazioni e consigli sull’obesità

Il 10 ottobre per l’Obesity Day ad ICLAS informazioni e consigli sull’obesità
Gli ultimi dati forniti dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane evidenzia che il 35,5% della popolazione adulta è in sovrappeso, mentre il 9,8% è obesa. L’obesità si stabilisce grazie all’indice di massa corporea (IMC o BMI Body Mass Index): quando questo indice è compreso tra 25 e 30 il soggetto è sovrappeso, quando supera i 35 si parla già di grave obesità (in presenza di altre patologie, con pregressi tentativi di diete inefficaci).
L’équipe della Dott.ssa Paola Genovese, Responsabile del Percorso di cura della grave obesità presso ICLAS - Istituto Clinico Ligure di Alta Specialità a Rapallo, in occasione dell’Obesity Day del 10 Ottobre, giornata dedicata alla prevenzione dell’obesità e del sovrappeso, dalle 9.00 alle 15.00 sarà a disposizione per tutti coloro che vorranno ricevere informazioni su questa problematica. Nel Centro specializzato di ICLAS è infatti attivo un percorso di cura per la grave obesità dove il paziente viene accompagnato verso una gestione completa della patologia, con una continuità assistenziale che prosegue anche dopo le dimissioni.

Dottoressa, qual è il percorso di educazione alimentare che ICLAS adotta per il trattamento della grave obesità?
“Più che di educazione è un percorso di rieducazione alimentare. I pazienti che arrivano da noi hanno già affrontato altre diete che non hanno avuto alcun effetto, per questo devono essere rieducati ad alimentarsi nella giusta maniera. Vengono aiutati ad affrontare, quotidianamente, l’approccio al cibo con serenità e consapevolezza. Si insegna loro come affrontare i pasti quotidiani, quanto tempo da dedicare alla tavola, il modo in cui mangiare (con calma e masticando lentamente), come concentrarsi sull’alimento che si sta consumando, non sedersi a tavola con il televisore acceso e dedicare almeno 20-30 minuti solo al pasto. Insomma, a ICLAS adottiamo un approccio di tipo educativo”.

Quali sono le fasi di questo percorso?
“Viene fatta una prima valutazione dal medico dietologo per stabilire se la persona è realmente obesa, si analizza il tipo di obesità e se il soggetto presenta patologie associate. Dopodiché il paziente viene inserito all’interno di un ricovero ordinario in medicina, creato appositamente per questa patologia, dove si inizia una valutazione dal punto di vista nutrizionale ma anche internistico ed endocrinologico. Verranno eseguiti una serie di esami e colloqui con i vari specialisti e con le dietiste. Inoltre, il paziente, viene sottoposto ad educazione alimentare attraverso colloqui individuali ma anche di gruppo dove, affrontando varie tematiche, verrà rieducato verso un’alimentazione corretta”.

L’equilibrio non vale soltanto per la distribuzione dei pasti (colazione, pranzo e cena) ma anche per il pasto in sé. Come deve essere, pertanto, un pasto equilibrato? 
“Un esempio di pasto equilibrato, utilizzato dalle dietiste, è il vassoio didattico, in cui compaiono tutti gli alimenti in modo uniforme ed equilibrato: carboidrati, proteine, verdura, frutta, olio d’oliva extravergine e acqua. Serve per capire che nella dieta non va eliminato nulla, tutti i nutrienti devono essere consumati nelle giuste proporzioni e in maniera consapevole. Anche il piatto unico può essere una soluzione, dà più volume, sazia l’occhio ed è un modo di combinare un primo e secondo in maniera più semplice per il paziente”.

Il trattamento dell’obesità prevede un approccio multidisciplinare, quali sono gli altri specialisti chiamati in causa?
“Oltre a dietologo e dietista, attorno al paziente ruotano altre figure, internista, endocrinologo fisioterapista e psicologo. Quest’ultimo ha un ruolo fondamentale perché, oltre a fare un identikit del paziente, è la figura che riuscirà a dargli la motivazione per affrontare il difficile percorso di cambiamento della condotta alimentare e, dopo il ricovero, lo sosterrà nel suo iter rieducativo. Questa figura seguirà il paziente anche nei vari follow-up di controllo, che si svolgono una volta al mese, dove tutto il gruppo si ritrova per fare il punto della situazione e continuare nel sostegno morale e psicologico. Il ricovero è l’input per affrontare il problema obesità nella vita di tutti i giorni. I pazienti non vengono mai lasciati soli, hanno sempre la possibilità di chiamare la persona che li ha seguiti per qualunque difficoltà. Talvolta, queste persone hanno anche alcune limitazioni motorie, nel percorso di ICLAS per la grave obesità è prevista anche la figura del fisioterapista che accompagna ogni giorno il paziente nella rieducazione della funzionalità motoria”.

Qual è l’atteggiamento del paziente verso questo cambiamento della condotta alimentare?
“In genere sono stupiti, dobbiamo pensare che i pazienti che arrivano nel nostro centro sono abituati a fare diete che significano privazione e restrizione alimentare. Il vassoio didattico consiste in un pasto completo e bilanciato in nutrienti, per quantità e qualità, studiato su misura per ogni paziente. Lo scopo è far capire che la pasta, così come un secondo, mangiati in determinate proporzioni non fanno ingrassare, lo stesso vale per i condimenti, se utilizzati nelle giuste dosi. L’obiettivo della rieducazione alimentare è finalizzato non solo alla perdita di peso ma soprattutto al raggiungimento di un nuovo sano stile di vita”.

Qual è la Piramide Alimentare per affrontare un corretto percorso alimentare? 
“La Piramide Alimentare del 2019 rispecchia la Dieta Mediterranea ed ha alla base il movimento, anche la semplice camminata a passo svelto è molto importante; un’altra regola prevede di consumare i pasti seduti a tavola prendendosi il tempo per mangiare con tranquillità. Nella piramide vengono inoltre indicate le porzioni di ciascun gruppo alimentare che devono essere consumate giornalmente o settimanalmente, affinché l’alimentazione sia equilibrata e compatibile con il benessere.
Verdura da 3 a 5 porzioni al giorno, frutta da 2 a 3 porzioni al dì. Poi cereali, pane, pasta e riso (preferibilmente integrali) nella misura di 1 porzione al giorno. Oltre al cibo è importante bere quotidianamente 2 litri di acqua, tenendo conto che una parte è già presente nel cibo e in parte deve essere assunta con le bevande. Risalendo la piramide troviamo le proteine di origine vegetale (legumi), carni bianche, pesce. Le carni rosse e i salumi devono essere consumate con ancor più parsimonia perché contengono un maggior numero di grassi. Burro o altri condimenti elaborati sarebbe meglio evitarli o consumarli in modo consapevole, l’olio di oliva invece può essere usato perché contiene antiossidanti, chiaramente nelle giuste proporzioni. Al vertice troviamo i dolci da mangiare il meno possibile”.

Lo scopo dell’Obesity Day è quello di sensibilizzare le persone e spingerle a riappropriarsi di uno stile di vita sano, un’occasione per sottolineare anche che la prevenzione e il trattamento di questa complessa patologia necessitano di considerazione e di un’integrazione multidisciplinare. Particolare attenzione va dedicata ai bambini, educandoli sin da piccoli ad avere un’alimentazione corretta che rispetta le porzioni, la stagionalità e la biodiversità.

 
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Revisione medica a cura di: Dott.ssa Paola Genovese

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