Il paziente obeso: caratteristiche e rischi

Il paziente obeso: caratteristiche e rischi
L’obesità è una patologia cronica con cause multiple, tuttora oggetto di ampie ricerche scientifiche. Sono tuttavia riconosciuti come causali, fattori genetici, psicosociali, metabolici, endocrini, comportamentali.

Il paziente obeso ha delle esigenze terapeutiche complesse: più specialisti devono lavorare insieme e in sinergia con i medici di famiglia, fornendo diagnosi, terapie e piani di educazione alimentare, perché il soggetto che soffre di obesità tende a sviluppare disturbi a livello cardiovascolare, digerente, respiratorio, ma anche metabolico e articolare.


Per questo, nel Percorso di cura della "Grave Obesità" nel Centro specializzato di ICLAS di Rapallo, il paziente viene accompagnato verso una gestione completa della patologia.
Ma chi è questo paziente?

Ci aiuta a descriverlo la dott.ssa Paola Genovese, Responsabile del Percorso.

Dottoressa, quando un soggetto è definito obeso?

Per stabilire il grado di obesità bisogna calcolare l’Indice di Massa Corporea (IMC) o Body Mass Index (BMI). Si divide il peso del paziente in chilogrammi per il quadrato dell’altezza in metri. A seconda del BMI, l’obesità è classificata in I grado (>30), II grado (>35), III grado (>40) e super-obesità (>50). Per accedere al nostro Percorso, il dato BMI del paziente deve essere superiore a 35 con patologie associate (comorbilità), oppure maggiore di 40, anche senza patologie associate. Non tutti i pazienti obesi che accedono al Percorso sono poi selezionati per la chirurgia  bariatrica, che costituisce in ogni caso uno step finale ed è una terapia possibile se le altre hanno fallito.

Secondo i vostri dati, quale fascia di popolazione risulta più colpita?

La fascia maggiormente colpita è la popolazione femminile, di età media di 55 anni. Il range di età, comunque, va dai 16 ai 75. Per quanto riguarda i pazienti molto giovani, è possibile accedere al percorso, ma sconsiglierei la chirurgia se non nei casi eccezionali in cui sia strettamente necessaria.

Chi è invece il paziente candidato alla chirurgia bariatrica?

Il paziente candidato all’intervento bariatrico è un paziente obeso che ha già intrapreso in precedenza diverse terapie che non hanno dato buoni risultati. Per essere operato, deve ottenere comunque il parere positivo da parte di tutti gli specialisti coinvolti, incluso lo psicologo o, a seconda dei casi, lo psichiatra o il neurologo.

Come incide l’obesità nella vita del paziente?

L’obesità si associa a una peggiore qualità della vita: si incontrano difficoltà nell’intraprendere un’attività fisica regolare e a volta anche fare una semplice passeggiata o addirittura recarsi a lavoro diventa difficile. Anche coltivare i rapporti interpersonali puó diventare problematico.

Il supporto della famiglia è importante. Perché?

Il sostegno della famiglia per il paziente obeso, anche per chi non debba sottoporsi ad un intervento di chirurgia bariatrica, è fondamentale sia sul piano pratico che su quello affettivo/motivazionale. Il supporto psicologico dei familiari è fondamentale durante tutto il Percorso.
Nel caso specifico della chirurgia bariatrica, la famiglia deve fornire l’assistenza necessaria nella fase pre e post operatoria; deve sostenerne la decisione in ogni fase di questo Percorso di cura, che è molto lungo e spesso scoraggiante, perché per osservare i primi risultati tangibili servono tempo e pazienza.

A quali rischi è esposto un soggetto obeso?

Il paziente obeso è più esposto al rischio di sviluppare diversi disturbi e patologie con conseguenze anche gravi. Tra le patologie associate, vi sono quelle cardiovascolari come l’ictus e l’infarto, ma anche le malattie metaboliche come il diabete e la dislipidemia (cioè alti livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue).  Anche le patologie dell’apparato digerente (reflusso gastroesofageo, calcoli della colecisti), di quello respiratorio e delle articolazioni sono correlate all’obesità.

Nelle donne, poi, risultano più frequenti i disturbi ginecologici, dall'irregolarità mestruale alla sindrome dell’ovaio policistico, fino alle complicanze in gravidanza e infertilità. Con l’obesità aumenta anche il rischio di sviluppare forme tumorali per esempio all’endometrio e alla mammella. È importante ricordare che, per quanto tali rischi crescano all’aumentare del grado di obesità, un obeso di primo grado può correre gli stessi rischi di un obeso grave. Per esempio, cioè, una paziente lievemente obesa può manifestare disturbi ginecologici al pari di una paziente gravemente obesa. Dunque, anche per quanto concerne l’obesità, la prevenzione gioca un ruolo-chiave per la salute del paziente.

Per ulteriori informazioni, contattare ICLAS utilizzando l’apposito form online, oppure chiamando il numero +39 0185.21311
 

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