Dallo scorso marzo, l
’Istituto Clinico Casalpalocco di Roma è trasformato in Centro Covid-19 in qualità di “Spoke” dell’INMI Spallanzani, ed è attivo nel trattamento e cura di pazienti Covid-positivi. Per conoscere e approfondire le attività di una struttura coinvolta nella risposta alla pandemia, abbiamo intervistato il
dott. Paolo Onorati, medico del reparto Covid-19.
Dott. Onorati, cosa si fa in un Covid Hospital?
Nel nostro centro vengono inviati dal territorio circostante i pazienti affetti da Sars-CoV-2 che hanno necessità di
cura e di un monitoraggio attivo per mantenere le loro condizioni stabili e una buona ossigenazione. Durante la giornata controlliamo i parametri vitali principali e in particolare la funzionalità cardiaca e renale; tutto questo al fine di
consentire la loro guarigione.
Quali terapie vengono effettuate?
L’ossigenoterapia è il trattamento principale per garantire la corretta ossigenazione dei tessuti e
mantenere uno stato ottimale delle funzioni vitali. Utilizziamo poi un protocollo terapeutico standard che si è evoluto negli ultimi mesi. La terapia farmacologica si fonda sull’utilizzo di
eparina, cortisone e alcuni tipi di antibiotici che hanno azione sia contro le possibili infezioni batteriche che sul tessuto interstiziale polmonare che è quello più coinvolto.
Quando si ricorre alla terapia sub-intensiva o intensiva?
In alcuni casi di insufficienza respiratoria grave, per evitare che questa peggiori progressivamente, si rende necessario il ricovero in terapia sub-intensiva dove
l’ossigeno viene erogato con specifici supporti che aiutano la respirazione. Se questo non basta, è possibile passare in terapia intensiva dove i pazienti vengono intubati per garantire il necessario e maggiore apporto di ossigeno.
Cosa avviene quando le condizioni dei pazienti migliorano?
Oggi il paziente stabilizzato, anche se ancora positivo al virus, può continuare il periodo di osservazione in un altro luogo:
a casa, se le condizioni dell’abitazione lo consentono, oppure in un
albergo Covid, dove aspetterà di negativizzarsi per mezzo di analisi molecolare con tampone naso-faringeo.