Maria Pia Hospital / 06 settembre 2022

Insufficienza mitralica: cause, sintomi e trattamento

Insufficienza mitralica: cause, sintomi e trattamento
L’insufficienza della valvola mitralica è causata da un difetto di chiusura della valvola mitrale per cui il sangue refluisce all’indietro, dal ventricolo sinistro nell’atrio sinistro con possibile stasi nel circolo polmonare che può provocare affaticamento e affanno. Ne abbiamo parlato con il Dott. Mauro Del Giglio specialista in Cardiochirurgia a Maria Pia Hospital di Torino.

"La valvola mitrale" – spiega il Dott. Del Giglio - "permette il passaggio del sangue che proviene dai polmoni tra l’atrio sinistro e il ventricolo sinistro. Quando il sangue entra nel ventricolo, grazie alla chiusura della valvola, non può tornare indietro e viene pompato verso l’aorta e, da qui, a tutti gli organi.  Se la valvola non si chiude bene, parte del sangue, torna nell’atrio sinistro: meno efficiente è la chiusura. più elevata è la quantità di sangue che torna nell’atrio con un maggior lavoro per il cuore."  

Quali sono le cause dell’insufficienza mitralica

In passato, un malfunzionamento della valvola mitrale era, spesso, causato da stenosi della valvola stessa per infezioni da streptococco che provocavano processi reumatici non sempre curabili per la scarsa disponibilità di antibiotici. Oggi l’insufficienza mitralica può essere causata:
  • nei giovani dalla lassità del tessuto connettivo che provoca un allungamento delle corde tendinee e dei lembi valvolari, prolasso valvolare o Sindrome di Barlow, 
  • negli anziani per la degenerazione fibroelastica, dovuta a un assottigliamento dei lembi e delle corde tendinee che sostengono la valvola e ne favoriscono il movimento e la corretta apertura.
Vi sono poi forme indotte da difetti congeniti, ossia presenti fin dalla nascita e infine le cause ischemiche e l’infarto del miocardio.

Quali sono i sintomi dell'insufficienza mitralica 

Generalmente, la forma lieve è asintomatica e può anche non progredire, ma se si è a conoscenza della presenza di questa disfunzione cardiaca è importante sottoporsi a controlli regolari. Se l’insufficienza valvolare è moderata o severa, possono comparire diversi sintomi: 
  • fiato corto, in particolare nel corso dell’attività fisica o da sdraiati 
  • palpitazioni
  • affaticamento
  • tosse, per lo più di notte o da sdraiati
  • edema (gonfiore) a piedi e caviglie
  • dolore toracico
  • sincopi
Il decorso della valvulopatia può essere, acuto, a esordio improvviso per infarto del miocardio, lesione del lembo valvolare o delle corde tendinee che lo sostengono, oppure cronico se provocato da un deterioramento, nel tempo, della valvola.
Spesso l’insufficienza mitralica, a causa della dilatazione dell’atrio sinistro, provoca la fibrillazione atriale, un’alterazione del ritmo cardiaco che può essere trattata con farmaci antiaritmici, per prevenire o interrompere l’aritmia, o con l’ablazione, intervento mininvasivo che interrompe alcuni circuiti elettrici del cuore e con gli anticoagulanti per prevenire la formazione di coaguli.

E’ possibile prevenire l’insufficienza mitralica? 

"No, non è possibile attuare misure di prevenzione" - afferma il dottor Del Giglio. "La diagnosi precoce è sempre l’arma migliore per evitare una severa compromissione del muscolo cardiaco. Una semplice visita medica può confermare il sospetto di insufficienza mitralica: con l’auscultazione cardiaca, il medico è in grado di accertare eventuali soffi patologici. In presenza di un sospetto diagnostico, il medico richiede la Radiografia toracica, per studiare la morfologia e il volume del cuore, che possono essere alterati nell’insufficienza mitralica, e l’Ecocardiografia, esame principe per la conferma di questa valvulopatia per studiare la condizione di atri e ventricoli e determinare l'entità della patologia. Questo è il primo iter diagnostico per decidere, se necessario, di indirizzare il paziente a ulteriori accertamenti (Ecocardiogramma transesofageo, Coronarografia, Test da sforzo ecc.) a disposizione del cardiologo, per una valutazione completa della valvulopatia. Il trattamento dell’insufficienza mitralica dipende dalla gravità del difetto valvolare, si può optare per la terapia farmacologica o per l’intervento chirurgico."

E’ meglio riparare o sostituire?

"Assolutamente meglio riparare! La riparazione della valvola mitrale permette di correggere il difetto mantenendo inalterata l’anatomia del cuore e non richiede terapia anticoagulante, la sostituzione, invece, è l’inserimento di una nuova valvola che può essere di tipo meccanico o biologico. Quelle meccaniche sono di lunga durata, ma richiedono terapia anticoagulante, quelle biologiche hanno una durata limitata, però è possibile sospendere la somministrazione di farmaci anticoagulanti. L’intervento di sostituzione viene eseguito con approccio mininvasivo attraverso un accesso di 4-6 cm.
Delle 4 valvole presenti nel cuore, generalmente, solo 3 possono sviluppare delle valvulopatie, mitralica, aortica e tricuspide. Talvolta possono diventare patologiche contemporaneamente, mentre altre volte la disfunzione di una valvola può favorire l’insorgenza di patologie valvolari nelle altre. In questi casi si fa ricorso all’approccio trivalvolare sempre con tecnica mininvasiva, è un intervento più complesso perché la visualizzazione del cuore con accesso minimo è un po’ più selettiva, ma comunque possibile."

I vantaggi della chirurgia mininvasiva per la sostituzione della mitrale

 I vantaggi di queste tecniche sono: ridurre il dolore post-operatorio, i tempi di recupero e di degenza. Quest’ultimo fattore è molto importante soprattutto per gli anziani e i pazienti fragili perché solitamente insorgono meno complicanze favorendo così un miglior recupero funzionale.
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Revisione medica a cura di: Dott. Mauro Del Giglio

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