A seconda della gravità, della durata e della modalità in cui si manifesta, Si possono distinguere cinque
tipologie di fibrillazione atriale.
- Fibrillazione atriale di primo episodio
- Fibrillazione atriale parossistica (durata inferiore ai 7 giorni)
- Fibrillazione atriale persistente (durata superiore ai 7 giorni)
- Fibrillazione atriale permanente (durata superiore a 1 anno)
- Fibrillazione atriale ricorrente (sia di tipo parossistico che persistente)
Per
fibrillazione atriale "parossistica" si intende una forma improvvisa di aritmia. A differenza delle altre
tipologie di fibrillazione atriale, quella parossistica, ha un carattere transitorio, cioè a intermittenza, e può risolversi anche nell’arco di una settimana. Si distingue inoltre per una altissima frequenza cardiaca: nei casi di
fibrillazione atriale parossistica, il battito raggiunge un valore superiore a 140 battiti per minuto, contro la normale frequenza che si attesta tra i 60 e 100 battiti al minuto.
La
fibrillazione parossistica non ha terapia specifica in quanto tende a fermarsi da sola, nelle fasi iniziali e nei pazienti giovani a cuore sano. Se però il fenomeno si ripete, anche in assenza di altre patologie, si possono assumere farmaci che servono a riportare il battito cardiaco al ritmo normale. Anche se la
fibrillazione parossistica può rientrare da sola, è bene consultare comunque uno specialista, un aritmologo per la precisione, perché intervenire in ritardo può esporre a rischi e rendere più difficili le cure.
La
fibrillazione parossistica ha
cause diverse come l’età, l’
ipertensione arteriosa, la famigliarità e la concomitanza con altre patologie cardiache. In questa forma, che è la più moderata, la
fibrillazione atriale parossistica ha
sintomi che vanno dalla aritmia al dolore toracico.
La
fibrillazione atriale persistente è un tipo di aritmia che si protrae oltre i 7 giorni e quindi non si risolve in maniera spontanea ma per essere interrotta necessita di interventi terapeutici esterni.
La
fibrillazione atriale permanente, come suggerisce il termine, ha tempi molto più lunghi rispetto a quella sporadica e necessita di un trattamento specifico per arginare l’aritmia. Nei casi di
fibrillazione atriale permanente la frequenza misura dai 100 ai 140 battiti per minuto e i sintomi perdurano in genere fino a che non vengono trattati. E’ una forma più seria di aritmia che va trattata in maniera adeguata.
Quando la
fibrillazione atriale si manifesta continuamente con episodi aritmici e perdura nel tempo sin parla di
fibrillazione atriale cronica. La
fibrillazione atriale ricorrente è molto spesso causata da altre patologie e diventa una situazione stabile. Il trattamento non solo deve essere specifico, ma deve essere mirato prima di tutto a curare la patologia che determina l’aritmia.
La
fibrillazione atriale, nella maggior parte dei casi, è collegata una patologia cardiovascolare, ma può verificarsi anche in soggetti che non soffrono di alcuna cardiopatia. In tal caso, si usa parlare di
fibrillazione atriale isolata.
La
fibrillazione atriale è
benigna rispetto alla fibrillazione ventricolare che se non curata, in tempo e in maniera adeguata, può portare all'arresto cardiaco.
Ci sono casi in cui si può parlare di
fibrillazione atriale notturna: anche se al momento non ci sono evidenze scientifiche chiare, in molti soggetti la patologia insorge di notte, quando il cuore è a riposo.