Ipertrofia Prostatica Benigna: niente più bisturi si tratta con il laser

Urologia Torino
Dall’Echolaser, al Laser al Tullio (ThuLEP) o ad Olmio (HOLEP), trattamenti endoscopici microinvasivi e mininvasivi, ancora poco conosciuti, che hanno sostituito il bisturi e rappresentano l’innovazione tecnologica per il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna. L’adenoma prostatico o ipertrofia prostatica, è un aumento del volume della prostata di natura benigna, associato all’avanzare dell’età; è, infatti, una patologia alquanto comune negli uomini sopra i 50 anni.

L’ingrossamento di questa piccola ghiandola può comprime la vescica e l’uretra (condotto attraverso il quale passa l'urina), ostacolando il deflusso dell’urina che rimane all’interno della vescica provocando: infezioni, difficoltà nell'iniziare a urinare, minzioni frequenti sia di giorno sia di notte, flusso di urina ridotto o intermittente, sensazione di incompleto svuotamento della vescica dopo aver terminato la minzione ecc.
Grazie a nuove terapie di chirurgia laser si possono risolvere i sintomi e migliorare la qualità di vita del paziente. Analizziamole nel dettaglio con il prof. Giovanni Muto, specialista in Chirurgia Urologica presso Clinica Santa Caterina da Siena e Maria Pia Hospital di Torino.

Interventi innovativi e personalizzati grazie alla tecnologia laser

Si tratta di tecniche innovative endoscopiche – spiega il Professore - utilizzate per trattare in modo efficace l’ipertrofia prostatica benigna con interventi micro o mininvasivi: Echolaser, Laser al Tullio (ThuLEP) o ad Olmio (HOLEP).

L’Echolaser: trattamento non chirurgico e microinvasivo

L’Echolaser è un intervento non chirurgico, microinvasivo che si effettua in anestesia locale, senza incisioni chirurgiche. All’adenoma si accede per via percutanea attraverso il perineo (area tra la sinfisi pubica e il coccige), con l’inserimento di alcuni aghi guida molto sottili. All’interno degli  aghi passano delle fibre ottiche che emettono una luce laser, questo fascio luminoso viene orientano verso l’area da trattare e il calore prodotto dal laser provoca la necrosi del tessuto adenomatoso, tramite un processo definito necrosi coagulativa. Il trattamento con Echolaser forma una zona di cavitazione che col tempo viene riparata dal tessuto sano attraverso un processo di autorigenerazione.
Questa procedura si esegue sotto controllo ecografico e permette di non coinvolgere le vie urinarie e di monitorare in tempo reale gli effetti prodotti dall’energia laser sulla porzione di tessuto prostatico.
I vantaggi di questa tecnica sono:
  • nessun traumatismo dell’uretra  poiché la tecnica, a differenza delle altre, non è trans-uretrale ma solo attraverso la puntura percutanea di due aghi
  • ridotta degenza, in day surgery, il paziente viene dimesso nello stesso giorno o entro le 24 ore
  • mantenimento delle funzioni fisiologiche maschili (eiaculazione, erezione e minzione)
  • minor rischio di infezioni e complicanze
  • tempi di recupero rapidi
  • riduzione del dolore postoperatorio e del danno termico ai tessuti circostanti
  • i pazienti che assumono anticoagulanti o antiaggreganti non devono sospendere la terapia

Laser al Tullio e ad Olmio: metodica mininvasiva senza incisioni cutanee

Il Trattamento con laser al Tullio ( ThuLEP) o ad Olmio (HOLEP), è un metodo endoscopico, mininvasivo, senza incisioni cutanee, solitamente usato su prostate voluminose. Dopo aver effettuato un’anestesia spinale si introduce, attraverso l’uretra, una sonda (resettoscopio) contenente fibra ottica e fibra laser al Tullio o ad Olmio che viene fatta risalire fino alla prostata. Il laser asporta la parte ingrossata della prostata staccandola dalla sua loggia (casa) e la adagia in vescica, permettendo ad un morcellatore (strumento chirurgico) di estrarla per far eseguire l’esame istologico. 
I vantaggi per il paziente sono:
  • minor sanguinamento, per questo motivo possono sottoporsi a questi trattamenti anche pazienti che fanno uso di antiaggreganti o anticoagulanti
  • tempo di degenza ridotto, 2-3 giorni
  • rimozione dopo alcuni giorni, a seconda del quadro clinico, del catetere
  • possibilità di rimuovere adenomi prostatici di grandi dimensioni 
  • conservazione della funzione sessuale
Per maggiori informazioni contatta la struttura di interesse
Maria Pia Hospital  Clinica Santa Caterina da Siena 
Revisione medica a cura di: Prof. Giovanni Muto

condividi o salva l'articolo

Le informazioni contenute nel Sito, seppur validate dai nostri medici, non intendono sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica.

Prenotazioni e appuntamenti nel palmo della tua mano

La nuova app MyGVM ti permette di trovare il tuo medico preferito, prenotare visite, controllare l’esito degli esami direttamente dal tuo telefonino! Scaricala ora:
anni