La
Breast Unit è un modello di assistenza indirizzato alla
diagnosi, alla cura e alla riabilitazione psico-fisica delle donne con
neoplasia mammaria. La sua caratteristica principale è la presenza di un'équipe
multidisciplinare: oltre a senologo, chirurgo plastico, fisioterapista, il team può contare su uno psicologo, per accompagnare le pazienti nell’intero percorso, garantendo sostegno in tutti gli aspetti psicologici, relazionali e comunicativi connessi alla malattia.
Della
Breast Unit dell’
Ospedale Santa Maria di Bari, in particolare, fa parte una psicologa clinica, specializzata anche in
psicoterapia psicoanalitica ed esperta in psiconcologia, la
Dott.ssa Chiara Maddalena, con cui abbiamo parlato di questo percorso e delle sue tappe.
Consulenze in Radiologia senologica
In particolari casi, il medico può ravvisare la necessità di una consulenza psicologica fin dalla fase diagnostica. La psicologa effettua allora la consulenza nell’
ambulatorio di Radiologia senologica. Generalmente si tratta di
pazienti che soffrono di ansia, che hanno una
predisposizione genetica per il tumore alla mammella o una
storia di lutti in famiglia. L’intervento della specialista è fondamentale nella comunicazione, nella comprensione e nell’elaborazione dei referti.
Consulenze pre-chirurgiche
Durante le
visite chirurgiche, il medico può ritenere opportuno che la paziente e i suoi familiari abbiano maggior sostegno psicologico. Spesso si tratta di situazioni di
stress acuto e ansia che determinano una disorganizzazione emotiva e/o cognitiva, che impedisce una piena comprensione del percorso chirurgico e terapeutico che si prospetta. L’intervento psicologico svolge un’importante funzione di contenimento e chiarificazione, a tutela della salute della donna nella sua complessità.
Valutazioni psicologiche pre-operatorie per le pazienti con mutazione BRCA
La psicologa effettua le valutazioni nel caso in cui vengano richieste
per l’idoneità all’intervento profilattico di chirurgia mammaria e/o ovarica per la
presenza di una mutazione del gene BRCA (una condizione che individua pazienti con un rischio elevato di formazione di tumori) , discutendo in incontri ambulatoriali con la paziente e in équipe di BU l’esito delle considerazioni.
Consulenze psicologiche post-chirurgiche
Tutte le pazienti operate di tumore alla mammella possono svolgere almeno un
incontro con la psicologa in regime di ricovero, previsto normalmente nella prima giornata post operatoria.
Il colloquio clinico, della durata di un’ora circa, dà alla paziente la
possibilità di riflettere su vari aspetti della sua condizione, di ricostruire la sua storia di vita fino al momento presente, di liberarsi da inutili sensi di colpa, credenze “magiche”, di migliorare le capacità comunicative con i familiari, le capacità di coping (risposta alle condizioni avverse), di ottenere consigli pratici e indicazioni per proseguire nel percorso di cure. La gravità della patologia mammaria non sempre coincide con una corrispondente gravità delle reazioni psicologiche e comportamentali. Attraverso diverse domande,
il clinico opera una valutazione di massima del funzionamento della paziente, e, indagando più aree, ha la possibilità di soffermarsi su quelle per la paziente più urgenti e bisognose di attenzioni. Il colloquio termina con una restituzione alla paziente, che insiste sulle sue capacità di resilienza e sulle risorse, senza tralasciare, quando se ne ravvisi la necessità, richieste di ulteriori consulenze specialistiche. Il colloquio svolge
una funzione preventiva rispetto a eventuali rotture, strappi, lacerazioni della storia di vita della paziente, collegate alla patologia e si propone di favorirne l’integrazione, l’elaborazione, pur in una fase molto precoce rispetto a eventuali ulteriori terapie oncologiche.
Lo
scopo è favorire il miglior adattamento possibile alla nuova condizione e una migliore integrazione mente-corpo-relazioni. Spesso queste ultime sono la prima fonte di preoccupazione per le pazienti, proprio perché
alle donne, nella nostra società, è delegato gran parte del lavoro di cura.
Essendo la psicologa trasversale a più unità operative, la consulenza consente di riallacciare il lavoro di diversi specialisti e - alla paziente o al paziente uomo (le patologie della mammella coinvolgono anche il sesso maschile) - di
sentirsi accompagnati in un percorso altamente personalizzato. Nelle pazienti più giovani, inoltre, la tematica della
preservazione della fertilità può essere approcciata in fase molto precoce rispetto all’esame istologico e consentire alla donna di avere tempo e strumenti per riflettere sul proprio progetto di vita alla luce delle moderne possibilità offerte dalla tecnica.
Presso l’Ospedale Santa Maria, al termine del colloquio, vengono elencati i
progetti dedicati alle pazienti nella struttura: “La Forza e il Sorriso”, “Mi racconto. Il potere terapeutico delle parole”, la libreria di reparto.
Il volontariato
La psicologa è elemento centrale per la costruzione del gruppo di volontariato (“La Forza e il Sorriso” è il progetto dedicato della Breast Unit in Santa Maria). Partecipa a ciascun
laboratorio e interviene come facilitatore durante le sedute, aiutando il gruppo a conquistare armonia e ciascuna partecipante a trarre dalla giornata sollievo, conforto e strategie per meglio fronteggiare il presente.