San Pier Damiano Hospital / 23 ottobre 2018

​Le fistole anali, come riconoscerle

​Le fistole anali, come riconoscerle
Quando si parla di proctologia, si pensa immediatamente alle emorroidi e alle ragadi che non costituiscono però gli unici di disturbi che possono colpire il retto e l’ano.

Sono numerose le affezioni che spesso vengono confuse con le emorroidi, come ad esempio le fistole.
Approfondiamo il tema con il Dott. Conti Andrea -  proctologo e chirurgo generale del San Pier Damiano Hospital di Faenza e di Clinica Privata Villalba a Bologna.

Che cosa è una fistola?
Una fistola anale è una lesione che si presenta con un orifizio nel canale anale e l'altro solitamente compare sulla superficie della cute perianale. Da questo piccolo foro fuoriescono nella maggior parte dei casi pus, sangue e siero.

Come si formano e quali fistole conosciamo?
Le fistole si classificano a seconda della loro localizzazione e del rapporto che intercorre con i muscoli dello sfintere, le fistole sono classificate in 5 tipi, ma le piu’ comuni sono: superficiali, intersfinteriche e trassfinteriche.
Le prime, le superficiali, sono le più semplici, in quanto la fistola in questo caso non attraversa il muscolo.
Le intersfinteriche sono spesso infette e localizzate tra il muscolo dello sfintere interno e quello esterno.
Le trasfinteriche sono le più complesse in quanto interessano tutto lo spessore dello sfintere, sia interno che esterno. Possono a loro volta suddividersi in trasfinteriche alte o basse, a seconda che la fistola sia vicino all’ano o localizzata più in alto del canale anale.

Come si cura questo disturbo?
Il trattamento più idoneo per debellare questo disturbo è chirurgico, variabile a seconda della tipologia di fistola sul quale è necessario intervenire.
Per le fistole superficiali si effettua una fistulotomia, che consiste nell’apertura della fistola attraverso l’incisione della pelle con un bisturi o un laser.
Questa procedura permette di debellare l’ambiente ideale che si era creato per il proliferare di germi ed infezioni e si risolve il problema.
L’intervento può essere effettuato con tre differenti anaestesie: locale, spinale (dall’ombelico ai piedi) o sellare (in corrispondenza del cavallo dei pantaloni), l’intervento è possibile eseguirlo in day hospital.
Per le fistole intersfinteriche e transfinteriche invece, si utilizza il metodo del setone. Questo è un breve intervento, con anestesia sellare, per cui la parte del muscolo in cui si trova la fistola viene chiusa attraverso un filo di sutura, posto dal chirurgo internamente che in alcuni mesi, per tensione del filo stesso, effettua l'intervento naturalmente. Questa procedura è possibile senza causare traumi al muscolo stesso (che potrebbero portare all’incontinenza).
Si tratta di un processo abbastanza lungo, sono infatti necessari circa due mesi perché la fistola venga rimossa completamente e il filo sia espulso in modo naturale. 
Con questa tecnica i risultati sono però ottimi ed eliminano qualsiasi rischio di incontinenza che un intervento chirurgico di sezione diretta del muscolo potrebbe causare.  
 
Per approfondimenti o per una visita con il Dott. Andrea Conti ed un consulto per questa patologia chiama 0545 217111 o scrivi al nostro form

 

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