La
miopia è uno dei difetti della visione più comuni. Come tutti i difetti della visione, la causa è la
forma del bulbo oculare.
“Nel caso di un paziente con miopia, i raggi luminosi si fermano anteriormente alla retina, perché l'occhio è più lungo del normale. La vista quindi è sfocata soprattutto da lontano”, spiega il
dott. Scipione Rossi, oculista dell’
Ospedale San Carlo di Nancy di Roma.
“Chirurgicamente si può intervenire con la chirurgia refrattiva, che corregge appunto i difetti di rifrazione. Nel caso della miopia elevata, la terapia più utile è l’impianto di lenti intraoculari fachiche”.
Come funziona l’intervento
“Le lenti fachiche sono utilizzate per miopie molto elevate che non possono essere corrette con il laser. Infatti la procedura laser consiste rimodellare e assottigliare la cornea, modificandone la forma fino a correggere i difetti di rifrazione.
Il limite è che questa struttura non può essere assottigliata eccessivamente, per evitare di comprometterne la resistenza
. Il laser corregge quindi le miopie fino a 7 o 8 diottrie: sopra questa soglia, si usano le
lenti fachiche. Durante l’intervento si posiziona una lente nell’occhio del paziente, simile a una lente a contatto, attraverso una incisione microscopica.La tecnica è
molto vantaggiosa perché permette di correggere la visione fortemente compromessa, senza danneggiare la cornea”.
Le condizioni per l’impianto delle lenti fachiche
Ma è un intervento adatto a tutti? Continua il dott. Rossi: “
Ci sono delle condizioni da rispettare per poter accedere all’intervento:
la vista si deve essere stabilizzata e questa condizione di solito non si realizza prima dei 25 anni di età. Inoltre, è anche necessario che nella camera anteriore dell’occhio vi sia spazio a sufficienza per collocare la lente, per evitare di generare troppa pressione sull’occhio”.
“Queste condizioni di verificano nel corso della visita oculistica e di alcuni esami diagnostici specifici. La
valutazione delle dimensioni e dello stato di salute della cornea è fondamentale prima dell’intervento chirurgico. L’esame che dirime i dubbi è la tomografia corneale: si svolge con un apposito macchinario che fotografa i diversi punti della cornea e elabora le immagini al pc, creando una sorta di mappa corneale, dalla quale è possibile stabilire dimensioni, forma e eventuali anomalie morfologiche. Tale strumento misura anche lo spessore della cornea”.
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