G.B. Mangioni Hospital / 31 maggio 2022

Malattie infiammatorie croniche intestinali: quali sono e come si trattano

Data ultimo aggiornamento: 31 maggio 2022
Malattie infiammatorie croniche intestinali: quali sono e come si trattano
Spesso nei referti e nelle prescrizioni mediche troviamo indicati sigle e acronimi che non sono sempre di immediata comprensione oppure non hanno un uso così diffuso nel nostro linguaggio comune.

Con il termine MICI si indicano le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali mentre IBD si rifa all’inglese Inflammatory Bowel Disease: questi acronimi vanno a individuare  quelle patologie che provocano l’infiammazione e la lesione delle pareti degli organi dell’apparato digerente.

Si tratta di patologie croniche: si manifestano nel paziente in maniera continuativa con fasi di riacutizzazione e il paziente non va verso un processo di guarigione progressivo. Questo significa che devono essere monitorate e trattate con continuità, nel tempo.

Le MICI più comuni sono: Morbo di Crohn (MC) e Colite Ulcerosa (CU)Entrambe queste patologie hanno un impatto notevole sulla qualità della vita di chi ne soffre, provocando tra gli altri sintomi anche dolore addominale prolungato, vomito, diarrea e sanguinamento. Si tratta di una condizione che a sua volta può indurre anche l’anemia. I pazienti devono sottoporsi a terapie continue nel corso della vita e a particolari accortezze alimentari e di comportamento. Ciò può avere ricadute notevoli sulla salute psicologica, innescando periodi di ansia e depressione.

La diagnosi

Per diagnosticare una malattia infiammatoria cronica dell’intestino possono essere effettuati esami ematici e di laboratorio mirati con la valutazione di valori come la VES, la proteina C reattiva, la ferritina e la calprotectina fecale. 

Dal punto di vista strumentale, si utilizzano le metodiche endoscopiche di gastroscopia o di colonscopia per arrivare alla diagnosi. In alcuni casi si rivelano utili complementari gli esami di Diagnostica per immagini come l'ecografia o  la Risonanza Magnetica.

Il trattamento

Esistono diversi tipi di trattamenti possibili per le MICI. L’obiettivo è quello di tenere sotto controllo e mantenere il più a lungo possibile l’infiammazione in stato di quiescenza. 

A seconda della specifica malattia infiammatoria diagnosticata, variano le terapie mediche. Tra i farmaci più utilizzati vi sono la mesalazina (5-ASA), i corticosteroidi, gli immunosoppressori e si stanno facendo sempre più spazio i farmaci biologici. 

A volte tuttavia, soprattutto nelle forme più severe, la terapia farmacologica non è sufficiente ed è necessario ricorrere all’intervento chirurgico, che viene svolto in genere in endoscopia e consiste nella rimozione dei tessuti lesionati.

Anche dopo l’intervento è necessario che il paziente venga assistito e che continui le terapie per tenere sotto controllo la patologia e prevenire le recidive. Nel post-operatorio delle MICI inoltre è fondamentale il follow-up chirurgico che dovrebbe essere svolto al massimo ogni 2 o 3 anni con endoscopie e esami di laboratorio.
Revisione medica a cura di: Dott. Attilio Formenti

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