G.B. Mangioni Hospital / 24 febbraio 2022

MOC, Mineralometria Ossea Computerizzata: sai cosa misura?

MOC, Mineralometria Ossea Computerizzata: sai cosa misura?

La MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata) è l’esame diagnostico utilizzato per misurare la densità minerale delle ossa, utile per la prevenzione e il monitoraggio dell'osteoporosi. Questa patologia si caratterizza proprio per la riduzione del contenuto minerale delle ossa e il loro deterioramento.

La tipologia di MOC utilizzata al G.B. Mangioni Hospital - struttura polispecialistica di Lecco - è la MOC DEXA. La sigla DEXA sta per Dual Energy X Ray Absorptiometry e cioè Densitometria Ossea con tecnica di riassorbimento a raggi X, dispositivo con ridotta emissione di radiazioni.

Fragilità ossea: perchè misurarla?

“Con la MOC si valuta lo stato dell’osso, la presenza o meno di osteoporosi il rischio di frattura del femore nel tempo. Questo è molto importante perché le conseguenze che derivano dalle fratture comportano un intervento chirurgico, l’ospedalizzazione, un periodo di riabilitazione variabile. Inoltre, possono generare forte invalidità con un impatto gravoso sulla vita sociale del paziente e delle famiglie”, spiega la dott.ssa Micaela Villa, internista della Struttura di Lecco.

Quando fare la MOC?

La MOC è consigliata alle donne over 65 e agli uomini over 70, con cadenza biennale.
Le donne che hanno casi di osteoporosi o fratture spontanee in famiglia - chiarisce sempre la dottoressa - oppure che sono andate precocemente in menopausa, dovrebbero iniziare la prevenzione anche prima.
La differente attenzione tra la donna e l’uomo dipende dal fatto che l’osteoporosi è una patologia che colpisce più di frequente il sesso femminile dopo la menopausa. Tale patologia è studiata da molti anni, a differenza di altre forme di osteoporosi secondarie, che possono colpire anche l’uomo, riconosciute più di recente”.

Che cosa sono T-Score e Z-Score?

“T-score e Z-score sono i due parametri attraverso i quali si referta l’esame”, approfondisce la dottoressa. “I risultati sono riportati in un range numerico ritenuto normale, stabilito sulla base dei valori di campioni statistici. 
Il risultato T-score paragona i valori di deviazione standard di densità ossea del paziente rispetto a quello di un campione di giovani donne di età compresa tra i 25 e i 30 anni, quando biologicamente vi è il massimo di massa ossea (picco di massa ossea).
Lo Z-score prende in considerazione  una popolazione statistica di riferimento analoga per sesso, età ed etnia del paziente in esame”. 

Uso del T –score e dello Z- score nella refertazione densitometrica

Per l’OMS è il T-score il parametro a cui bisogna riferirsi per valutare se vi è osteoporosi e per quantificare il rischio di frattura in donne in post-menopausa ed uomini oltre i 50 anni.

Si valuta secondo i seguenti range:
  • + 2.5 > T-Score > -1  range  di normalità
  • -1 > T-score > -2,5  osteopenia;
  • T-score  > -2.5 osteoporosi.
Quanto più la densità ossea devia rispetto ai riferimenti del T-Score, maggiore sarà il rischio di frattura spontanea.”

Si utilizza lo Z-score in donne prima della menopausa ed in uomini prima dei 50 anni.

Quando c’è il rischio di frattura?

“L’osteopenia è lo stadio che precede l’osteoporosi. La densità minerale delle ossa è inferiore alla norma, ma non vi è ancora un effettivo rischio di rottura dell’osso” riprende la dott.ssa Villa.
“Questo avviene invece con l’osteoporosi: come suggerisce il nome, la densità minerale è talmente scarsa che l’osso risulta “poroso”. Diventa quindi fragile ed è soggetto a lesioni e fratture anche quando si compiono gesti apparentemente banali, come una piccola torsione. A rischiare di più sono il polso, il femore, il rachide lombare e il rachide dorsale”.

Perché eseguire la MOC, prima dell’impianto protesico?

“La MOC può essere eseguita prima dell’intervento di protesi per permettere di valutare la fragilità o meno dell’osso su cui si andrà a installare e anche il grado di osteointegrazione che ne deriva”.
Revisione medica a cura di: Dott.ssa Micaela Villa

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