Maria Cecilia Hospital / 05 luglio 2018

Piede diabetico, quando è necessario intervenire chirurgicamente?

Piede diabetico, quando è necessario intervenire chirurgicamente?
Stando alle ultime indagini Istat, poco più del 5% della popolazione italiana è affetto da diabete, di questi, circa il 15% sperimenta un evento ulcerativo a carico del piede.
 

Il piede diabetico è una complicanza che, come dice il nome stesso, colpisce i pazienti affetti da questa patologia cronica metabolica, cioè il diabete mellito. È ben noto, infatti, che gli elevati livelli di glucosio nel sangue possono comportare, a lungo andare, un'alterazione funzionale e anatomica di alcuni organi bersaglio, come i reni e i piedi, ma anche dei nervi delle gambe e del macrocircolo. In particolare, si manifesta un deficit circolatorio e biomeccanico: il piede perde il suo appoggio naturale, diventa cavo e si formano aree di iper-carico che, col passare del tempo, possono ulcerarsi e infettarsi, colpendo anche i tessuti interni e le articolazioni.

Questa patologia insorge a causa di due complicanze del diabete, cioè la neuropatia, che provoca una ridotta sensibilità e una modificazione dell'anatomia dell'organo, e l'arteriopatia, ossia un deficit circolatorio. Anche il fumo di sigaretta ed elevati livelli di colesterolo nel sangue concorrono allo sviluppo di una patologia neuroischemica negli arti inferiori.

Il Prof. Luca Dalla Paola - Responsabile dell’Unità Operativa per il trattamento medico e chirurgico del piede diabetico presso il Maria Cecilia Hospital (Cotignola, Ravenna) e l'Ospedale San Carlo di Nancy (Roma) - ci spiega quali sono i segnali per riconoscere l’insorgere di questa patologia e quando è necessario intervenire chirurgicamente. 


Quali sono i segnali che fanno riconoscere l’insorgere della patologia?


«Nella maggior parte dei casi il piede diabetico colpisce le persone over 65-70» conferma il professore. «Tuttavia l'incidenza del diabete sta aumentando in tutto il mondo e anche l'età di chi ha lesioni a livello degli arti inferiori si sta sensibilmente abbassando, coinvolgendo individui che hanno 50-60 anni. Purtroppo esistono, anche se sono pochi, casi di piede diabetico giovanile» asserisce Dalla Paola.

«Quando l'individuo inizia a perdere la sensibilità a livello del piede, tale per cui non riconosce più la superficie sulla quale sta camminando, ha sempre l'impressione di avere indosso un calzino, anche quando è scalzo, appoggia male il piede e nota un ispessimento eccessivo dello strato esterno della pelle, dovrebbe rivolgersi tempestivamente al medico» avverte il professore. 
 

Quando è opportuno intervenire chirurgicamente?


«La chirurgia è una soluzione sia preventiva sia curativa» afferma Dalla Paola. «Poiché è poco invasivo e sempre più conservativo, l'intervento chirurgico può essere utile per correggere fin da subito le anomalie anatomo-funzionali del piede, mettendolo al riparo da eventuali lesioni che potrebbero infettarsi e dare luogo a una degenerazione della malattia» continua il professore. «Se l'infezione è già presente, invece, le nuove tecniche chirurgiche e gli strumenti di ultima generazione consentono di demolire il tessuto malato, non più vitale, e salvare l'arto». Il tasso di successo di questa tipologia di interventi è del 90-95%.

«L'obiettivo della chirurgia preventiva è salvare l'arto, cioè evitare che si sviluppino delle condizioni patologiche che portino la persona ad avere la necessità di un'amputazione» conferma il prof. Dalla Paola. «Tuttavia, se il trattamento chirurgico non viene intrapreso tempestivamente c'è il rischio che si verifichi una progressione dell'infezione attraverso i tessuti, con una disseminazione a livello organico. Ciò può comportare setticemia e perdita della vita».
 
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Presso Maria Cecilia Hospital è possibile effettuare valutazioni e screening che sono in grado di indicare le classi di individui particolarmente a rischio, da sottoporre quindi a un follow-up più intransigente.


Per maggiori informazioni o per effettuare una prenotazione è possibile contattare lo 0545 217111.


 
Revisione medica a cura di: Prof. Luca Dalla Paola

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