Si è tenuto a Bari nei giorni 11,12 e 13 aprile 2024, presso il Nicolaus Hotel, il
7° Congresso Nazionale della Società Italiana della Riproduzione Umana (SIRU).
Tanti i
contenuti sociali attuali trattati che riguardano la coppia infertile, dall’accesso ai nuovi LEA (i livelli essenziali di assistenza) alla prevenzione della salute riproduttiva nei giovani, al fine di invertire la curva della denatalità.
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In Italia si stima che circa il 30% delle coppie ogni anno debba confrontarsi con un problema di infertilità, e la Medicina e la Biologia della Riproduzione rappresentano una nuova frontiera in Sanità per le numerose implicazioni epidemiologiche, sociologiche, etiche e tecnologiche che le tecniche di Riproduzione Medicalmente Assistita pongono», spiega il
dott. Pasquale Totaro, coordinatore della SIRU Puglia e Responsabile del
Centro di PMA dell’
Ospedale Santa Maria di Bari.
L’infertilità in Italia
Secondo i dati SIRU,
l’Italia è tra i paesi che fanno meno figli al mondo. L’indice di fecondità (cioè il numero di figli per donna in età fertile) è 1,34: il nostro Paese è - con la Spagna - il fanalino di coda in Europa. «
Solo con il DPCM del 12/1/2017 la Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) è entrata a far parte delle prestazioni sanitarie garantite dal Servizio Sanitario Nazionale e incluse nei LEA, i livelli essenziali di assistenza istituiti per la prima volta dal D.lgs. n. 502/1992. Ma si è dovuto aspettare il 19 aprile 2023 per il perfezionamento dell’iter legislativo e solo dall’inizio del 2024 le cittadine e i cittadini italiani hanno visto la loro applicazione in modo uniforme e omogeneo sul territorio», riferisce la SIRU. Il congresso è stato anche l’occasione per definire la “road map” verso l’
applicazione dei LEA al fine di uniformare l’accesso alle cure per tutti sul territorio nazionale, evento che potrà finalmente garantire non solo la tutela dei pazienti e degli operatori della medicina e della biologia della riproduzione, ma anche la sicurezza delle pratiche cliniche e la loro umanizzazione.
PMA: prevenzione e percorso della coppia infertile
Il percorso diagnostico e terapeutico della coppia con problemi di fertilità è stato al centro del dibattito e del confronto nel Congresso. Fondamentale
l’approccio multidisciplinare e integrato attraverso la presa in carico da parte di tutte le figure professionali impegnate ad assicurare la realizzazione del progetto genitoriale (ginecologo, andrologo, biologo, ostetrica, psicologo, genetista). Ampio spazio è stato riservato ai risvolti psicologici e alle difficoltà di comunicazione che spesso accompagnano il cammino verso la genitorialità.
Tra i temi legati alla
prevenzione primaria e secondaria dell’infertilità, dalla nutrizione alla sessualità e fino agli aspetti legati all’ambiente e allo stile di vita, è stata dedicata un’attenzione particolare ai giovani, ai progetti di educazione sanitaria e salute riproduttiva fino al diritto dell’accesso alla cura, in collaborazione con le
scuole. «
La prevenzione dell’infertilità con le strategie di identificazione precoce e il trattamento delle patologie è un aspetto che non deve essere trascurato», sottolinea il dott. Totaro.
Le innovazioni
Discussi anche
gli aspetti più innovativi nella gestione della coppia infertile che si rivolge alle Unità di Cura di Medicina della Riproduzione, in relazione alle patologie più diffuse relative al fattore uterino, alle disfunzioni ovulatorie, alle patologie andrologiche, e alla sempre più diffusa richiesta di preservazione della fertilità, attraverso la crioconservazione dei gameti con indicazione medica e non medica (social freezing) e ai protocolli terapeutici di induzione della poliovulazione.