Primus Forlì Medical Center / 13 settembre 2023

Prevenzione del decadimento cognitivo: i campanelli d'allarme

Prevenzione del decadimento cognitivo: i campanelli d'allarme

"La Giornata Mondiale dell’Alzheimer è importante per riflettere sulla malattia di Alzheimer e sulle forme di demenza primarie. Questa patologia colpisce sempre più persone in tutto il mondo, soprattutto anziani. Spesso, i malati di demenza provano un senso di smarrimento e di perdita di identità, non riconoscendosi più nelle persone e negli oggetti intorno a loro. Aumentare la consapevolezza sulla demenza è fondamentale per la prevenzione e la diagnosi precoce”, spiega la dott.ssa Laura Iacovazzo, psicologa del Primus Forlì Medical Center. 

Una ricerca condotta da un team dell’Università di Washington e pubblicata su The Lancet, illustra che nel 2016 i pazienti con demenza a livello globale erano 43,8 milioni. In Italia, il numero di pazienti ammontava a oltre 1.487.000. Numeri che secondo lo studio sono destinati ad aumentare sensibilmente entro il 2050. 

“Contrariamente a quanto si pensa, la demenza non costituisce una conseguenza inevitabile dell’invecchiamento stesso, rappresenta invece una conseguenza determinata da varie malattie del cervello”, aggiunge la psicologa. 

Infatti, sebbene esistano diverse patologie che causano il decadimento cognitivo (morbo di Alzheimer, demenza vascolare, demenza frontotemporale ecc.), la patologia di Alzheimer è quella con un’incidenza maggiore. In Europa, ad esempio, è la causa del 54% dei casi di decadimento cognitivo, soprattutto nella popolazione over 65, con una netta prevalenza nella popolazione femminile (fonte: ISS).
 

Quali sono i primi campanelli d’allarme dell’Alzheimer e delle altre demenze?

“Riconoscere i primi sintomi è fondamentale per agire tempestivamente e favorire così una buona qualità di vita al paziente, più a lungo possibile. Poiché ci sono diverse forme di demenza, ogni caso può presentarsi in modo differente, ma ci sono alcuni segnali in comune che possono essere di aiuto tra cui:
 

  • Apprendere e ricordare nuove informazioni: uno dei primi segni della malattia di Alzheimer, che è una delle forme più comuni di demenza, è la perdita di memoria. Il paziente può dimenticare nomi e facce, dimenticare appuntamenti o eventi importanti, chiedere le stesse cose più volte;
  • Difficoltà a svolgere attività normali che richiedono più fasi in sequenza: un altro segnale di allarme della demenza consiste nella difficoltà del paziente di svolgere normali attività quotidiane, come cucinare, lavarsi, vestirsi e la cura della propria igiene. Il paziente potrebbe anche avere difficoltà a scrivere o a utilizzare strumenti usuali;
  • Problemi di linguaggio: il paziente può avere difficoltà a comprendere le parole e i discorsi degli altri, o può essere incapace di esprimersi. Ad esempio, potrebbe essere difficile seguire una conversazione tra più persone. Inoltre, potrebbe avere difficoltà a denominare oggetti di  uso comune, indicandoli invece con termini generici come “il coso” o “la cosa” oppure con giri di parole;
  • Cambiamenti nell'umore e nel comportamento: la demenza può influenzare l'umore del paziente in modo significativo, causando aggressività, tristezza e ansia. A volte, le persone affette da demenza possono diventare anche troppo apprensive o apatiche. Inoltre, il paziente può avere difficoltà a comprendere il proprio stato psicofisico, diventando estremamente sospettoso e facendo accuse infondate, oppure può diventare schivo e distaccato dalla vita sociale e familiare;
  • Problemi di orientamento: la demenza può causare problemi di orientamento nello spazio e nel tempo. Il paziente può avere difficoltà a comprendere dove si trova, come tornare a casa, o a comprendere l'arco temporale in cui si trova. Ad esempio, potrebbe essere confuso circa il giorno della settimana, o pensare che sia ancora nel passato.ù


Per riassumere, è importante tenere in considerazione i campanelli d’allarme che si verificano più frequentemente: modificazioni del carattere, riduzione di interesse verso le attività svolte abitualmente o il proprio lavoro e passioni, ripetitività, dimenticanze sempre più frequenti. La presenza di difficoltà negli ambiti descritti richiede sempre una valutazione specialistica”.
 

Quando è opportuno recarsi da uno specialista per una valutazione testistica?

“Di fronte al sospetto di un decadimento cognitivo, quando cioè sono presenti i campanelli d'allarme già descritti, è opportuno richiedere un parere specialistico medico (neurologi e geriatri) e poi neuropsicologico (psicologi di area neuropsicologica). 


Tuttavia, non tutti i pazienti affetti da demenza mostrano tutti questi sintomi, e ci sono molte altre forme della malattia, quindi non esiste un elenco completo di tutti i sintomi della malattia. Però, essere al corrente di queste prime indicazioni può essere utile per prendere le precauzioni necessarie e ottenere suggerimenti per i primi interventi. In generale, è sempre importante sottoporre il paziente a una corretta visita e diagnosi di una specialistica, quando compaiono dei cambiamenti rispetto ad una situazione precedente a livello cognitivo”. 
 

Revisione medica a cura di: Dott.ssa Laura Iacovazzo

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