Esiste una relazione tra cuore e patologie reumatiche?

Relazione tra cuore e patologie reumatiche
Tra patologie cardiache e reumatiche vi è una relazione. Pertanto, curare con una terapia adeguata le
problematiche reumatiche evita di sviluppare disturbi al cuore, così come fronteggiare gli stati
infiammatori. Spegnere l’infiammazione non significa solo bloccarla a livello delle articolazioni ma anche a
livello sistemico, quindi, proteggere l’assetto dei vasi arteriosi e ridurre il rischio di eventi cardiovascolari.
Le patologie reumatiche - spiega il Professor Luigi Martinelli, specialista in Cardiochirurgia a ICLAS - Istituto
Clinico Ligure di Alta Specialità
di Rapallo - sono affezioni che non coinvolgono solo le articolazioni, ma
anche altri organi.
Frequentemente, tra questi, ci può essere anche il cuore. Infatti, vi sono svariate
problematiche cardiache nei diversi disturbi reumatici
, pertanto possiamo avere un’infiammazione della
membrana sierosa che riveste il cuore, la pericardite, che si verifica spesso nel lupus eritematoso sistemico.
La vasculite, patologia infiammatoria dei piccoli rami delle arterie coronarie che irrorano la tonaca
muscolare del cuore, è spesso presente nell’artrite reumatoide, e può esitare in cardiopatie ischemiche,
scompenso cardiaco e miocardite.

Il processo fibrotico stesso, che è alla base della sclerosi sistemica (o sclerodermia) può intaccare il tessuto
di conduzione elettrico cardiaco e provocare disturbi del ritmo, aritmie, anche importanti”
.

Qual’è la causa scatenante le patologie reumatiche?
Alla base delle patologie reumatologiche, e di conseguenza di quelle cardiache, c’è un processo
infiammatorio cronico a patogenesi autoimmune alimentato dalle citochine infiammatorie
(IL6 e TNF alfa) che sono anche le mediatrici della salute cardiovascolare. Queste molecole provocano l’infiammazione non solo a livello delle articolazioni ma, andando in circolo, vanno a danneggiare e intaccare i vasi, in modo particolare l’endotelio, il rivestimento interno dei vasi stessi.
Determinano, inoltre, dislipidemia cioè aumentano il colesterolo LDL (cioè lipoproteine a bassa densità o
cattive) e riducono l’HDL (lipoproteine ad alta densità o buone) detto anche “colesterolo spazzino,
alterano i livelli dei grassi nel sangue e favoriscono la formazione di trombi, cioè di coaguli.
Tutti questi fattori caratterizzano il processo di formazione delle placche aterosclerotiche e quindi
dell’aterosclerosi diffusa con conseguenti possibili trombosi arteriose, cardiopatie ischemiche, ossia infarto,
e ictus.

Quanto è importante il fattore tempo nell’identificazione della patologia?
Come sempre quando si tratta di curare, la tempestività nella diagnosi è determinante. Il danno al cuore
e alle arterie, soprattutto a carico delle cellule dell’endotelio, inizia a crearsi poco tempo dopo l’insorgenza
della patologia ma i segni clinici si manifestano solo dopo un certo periodo.
Dopo aver identificato, il più precocemente possibile, la patologia primaria per agire con una terapia
efficace, è fondamentale sottolineare l’importanza di seguire scrupolosamente il trattamento prescritto
perché consente di tenere adeguatamente sotto controllo la risposta immunitaria anomala.In tutti i casi, i
pazienti reumatologici sono da trattare nella loro singolarità
.
Quando ad un soggetto, soprattutto se giovane, viene diagnosticata una patologia reumatica autoimmune,
è necessario che si sottoponga a regolari controlli della funzionalità cardiaca e della circolazione, proprio
perché tali patologie costituiscono un fattore di rischio importante. Qualsiasi anomalia riscontrata
(irregolarità del battito, pressione alta ricorrente), va attentamente indagata e monitorata. Da tenere sotto
controllo anche i classici fattori di rischio come sovrappeso e colesterolo.

Quale stile di vita devono adottare le persone affette da problemi reumatologici?
“Il messaggio chiave, da ricordare, è la necessità, per il paziente affetto da patologie reumatiche, di avere
uno stile di vita corretto
: attività fisica, alimentazione adeguata, non eccedere con i grassi, tenere sotto
controllo il peso, abolire il fumo, trattare eventuali comorbidità associate, come ipertensione, diabete e
dislipidemie, non sottovalutare e affrontare con prontezza le problematiche reumatologiche”.
 
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Revisione medica a cura di: Dott. Luigi Martinelli

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