06 aprile 2022

Reumatologia e Fisiatria: i vantaggi di un approccio interdisciplinare

Reumatologia e Fisiatria: i vantaggi di un approccio interdisciplinare
Se il corpo umano fosse un’automobile, la fisiatria si occuperebbe della carrozzeria e delle parti meccaniche che ne permettono il movimento. Si tratta di una specialità medica che si occupa della funzione motoria e del trattamento di patologie che limitano le funzionalità delle articolazioni e dell’apparato muscolo scheletrico, che spesso iniziano con una sintomatologia dolorosa.
Perciò non è raro che il fisiatra e reumatologo si trovi a intersecare anche il campo d’azione di altri specialisti come il reumatologo, come avviene per esempio nel centro di Reumatologia del Primus Forlì Medical Center.

Il dott. Roberto Cardelli, medico della struttura forlivese, traccia un quadro sulle patologie gli esami diagnostici, le terapie e spiega i vantaggi della collaborazione multidisciplinare per le sindromi di natura reumatologica.

Dolore alla colonna vertebrale, dolore alla spalla e al ginocchio sono sintomi frequenti: quando preoccuparsi?

Solitamente i pazienti che accusano dolore articolare ricorrono, in una prima fase, ad un trattamento farmacologico autoprescritto. Successivamente, se il dolore persiste, si rivolgono al medico di medicina generale di famiglia e/o al farmacista. Prima che il dolore diventi cronico, cioè quando perdura dai tre ai sei mesi, occorre preoccuparsi e rivolgersi quindi allo specialista fisiatra o all’ortopedico di riferimento.

Come si arriva ad una diagnosi in ambito fisiatrico?

Si giunge ad una diagnosi attraverso specifici e peculiari esami clinici distrettuali per le varie articolazioni del nostro corpo, a cui si aggiungono ed implementano gli esami diagnostici strumentali richiesti in base alla clinica ed alla sintomatologia, come ad esempio: 
  • ecografie muscolo-scheletriche con valutazioni al color power doppler;
  • radiografie statiche e dinamiche del rachide;
  • RMN risonanze magnetiche nucleari distrettuali o total body ad alto campo o definizione da 1.5/3 Tesla e/o TC distrettuali. 

Su quali patologie interviene il fisiatra, più frequentemente?

La patologia regina per il fisiatra che si occupa di rieducazione funzionale articolare in ambito ortopedico e sportivo è l'artrosi, nella sua accezione più ampia, nei vari distretti articolari dell'organismo, soprattutto quelli sottoposti ad un maggiore carico come ad esempio negli arti, nella colonna vertebrale, nei piedi, nel bacino e nelle anche.
Tutte le patologie dell’apparato osteo articolare, della colonna vertebrale, di spalle, anche, ginocchia, piedi/caviglie sono di interesse riabilitativo fisiatrico.  La lombosciatalgia, le meniscopatie e la gonartrosi alle ginocchia, le tendinopatie alle spalle rappresentano il riscontro clinico con cui quotidianamente ci confrontiamo con i nostri pazienti.  

Quali sono le terapie più usate sia a livello farmacologico che fisico? 

I FANS i farmaci antinfiammatori non steroidei sono tra le terapie farmacologiche antinfiammatorie più utilizzate per la cura dell'artrosi, come pure l'acido ialuronico per via infiltrativa intra-articolare, che trova ampio utilizzo a scopo anti-infiammatorio e visco-suppletivo nelle spalle, nelle ginocchia, nelle anche e nelle caviglie.

L’ossigeno ozono terapia, sia per via sistemica che mediante terapia infiltrativa muscolare paravertebrale del rachide o intra-articolare, rappresenta uno strumento terapeutico altrettanto valido, con la sua attività antinfiammatoria e immunomodulante, per contrastare e rallentare i processi degenerativi artrosici osteoarticolari.

Tra le terapie fisiche strumentali, la tecarterapia ed il laser rappresentano i più efficaci ausili antinfiammatori nelle mani professionali dei fisioterapisti, unitamente alla terapia manuale di detensione miofasciale ed all'esercizio terapeutico. Questo ci permette di curare ma anche di prevenire e rallentare l’evoluzione della patologia artrosica degenerativa.

L'applicazione di questi nostri strumenti riabilitativi, sia farmacologici che fisioterapici strumentali, non varia in maniera significativa tra i pazienti più giovani ed i pazienti anziani. Ciò che varia è il numero di sedute fisioterapiche necessarie per raggiungere un certo risultato (che preventivamente poniamo come obiettivo terapeutico) e la frequenza con la quale questi cicli terapeutici vengono proposti a scopo preventivo ai pazienti durante l'anno. 

Lei fa parte del team del Centro di Reumatologia Sistemica del Primus Forlì Medical Center. Come avviene la collaborazione tra reumatologo e fisiatra e quali sono i vantaggi per i pazienti?


La collaborazione tra reumatologo, il dott. Marco Valentini, nasce dalla reciproca necessità di competenze professionali e di prestazioni da affiancare e sinergizzare nel percorso terapeutico che prescriviamo ed intraprendiamo con il paziente.

Da parte del fisiatra sempre di più nasce la richiesta, verso lo specialista reumatologo, di un approfondimento diagnostico clinico e sierologico in un ambito reumo artropatico mialgico, di difficile inquadramento patologico.

Si tratta di pazienti con un insieme di sintomi vari e variegati che si inquadrano in una serie di sindromi (e non patologie) a cavallo tra le nostre due specialistiche. Per cui i vantaggi del paziente sono molteplici, a partire dal continuo interscambio delle informazioni mediche e cliniche, che avviene tra noi professionisti.

Potendo paragonare il corpo umano ad un autoveicolo, in fisiatria noi ci occupiamo della carrozzeria e delle varie parti meccaniche che compongono il mezzo e che sono utili per il movimento; la reumatologia invece è la responsabile del funzionamento del motore, composto da vari e molteplici elementi che ne modulano la funzione, attraverso la loro sinergia ed il loro perfetto equilibrio.
A questo punto, altro elemento cardine che fa da collegamento tra le nostre due specialistiche è un buon carburante, per il perfetto/ottimale funzionamento della complessa macchina che è il corpo umano: l’alimentazione. Il cibo e gli alimenti infatti entrano prepotentemente in questo equilibrio. Per questo nel team del Centro di Reumatologia interviene anche la biologa nutrizionista  dott.ssa Paola Bongiovanni, che collabora con il team medico. 
Per maggiori informazioni contatta la struttura allo 0543 804311 oppure TRAMITE IL FORM CONTATTI

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